28 marzo 2016

Nell’era delle Riforme la mattanza umana continua!

di Franco Previte
La mattanza umana, per “opera” dell’oscuramento della mente, continua ogni giorno con omicidi, suicidi, un quasi generale genocidio nelle famiglie e nella società contemporanea, non ultimo l’episodio scioccante avvenuto a Milano dove Valentina Aguzzi ha ucciso con un colpo di katana, una spada giapponese con una lama di circa 30 centimetri, dopo una lite Mario Sorbello, recidendogli l’arteria femorale.
Questa strana moda, continua imperterrita, stravagante, impietosa: ma la vita umana, ci chiediamo, non vale più nulla?
È da considerare malgrado che da moltissimi anni richiediamo con Petizioni al Parlamento Italiano, Europeo, Governo in carica, si costata sempre un silenzio assoluto, con uno stile burocratico tanto da far capire essere completamente ignorate!
Eppure le n/s Petizioni a norma dell’art. 50 della n/s Costituzione al Parlamento Italiano (ultima 18 marzo 2013), al Parlamento Europeo (n.1003/2011), alla Corte Europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo (Ricorso n.4433006), sono state inoltrate per una riforma di provvedimenti legislativi.
In Italia solo il 3,4% del budget totale dedicato alla Sanità è utilizzato per la cura dei disturbi mentali (restano sconosciuti i dati economici per una spending review scellerata!), mentre in Tanzania è del 7%, il 10% in Australia il 12% in Inghilterra e il 3,5/% e 4% in Europa.

Questi sommari dati statistici ci indicano esistere un grande squilibrio tra necessità urgenti e risposte che devono far riflettere la politica italiana, molto “arida” alle necessità di risorse insufficienti per nuovi e migliori servizi dopo il fallimento del modello manicomiale! 

Non vogliamo formulare “ipotesi” negative sui Governi Amato, Prodi, Berlusconi, Monti, Letta, Renzi (non siamo legittimati per n/s vocazione non politica: ma un’onesta rottamazione è da considerare!) e dico poco.

Tuttavia quelle proposte di mutare la malattia mentale con “Conferenze” “Giornate”, “Campagne pubblicitarie” o peggio con forzosi interventi del Ministro della Salute, ancor più “suggerite” da quanti dicono di difendere questi “malati”, non è stato e non è tutt’ora il modo per vincere pregiudizi, combattere lo stigma sociale, l’esclusione, la discriminazione e via dicendo e risolvere il “problema”. Per superare tutto ciò contro la follia, bisogna rispondere alle necessità dei “malati” e di quanti sono materialmente loro vicini.

Lottare contro l’emarginazione di chi soffre di disturbi psichici e sostenere cure e prevenzione con risorse umane adeguate, questo in sintesi l’invito del Segretario Generale dell’ONU Ban Ki Moom per la “Giornata Mondiale della Salute Mentale” dedicata al rapporto tra benessere psichico e malattie croniche.

Schizofrenia e depressione/bipolarismo sono le patologie più diffuse dall’ONU, quindi, di fatto, disturbi emotivi in giovane età sarebbero un fattore di rischio per contrarli in età adulta. Ecco l’importanza della prevenzione che ho auspicato nelle n/s Petizioni giacenti in Parlamento.

Nelle Conclusioni riguardanti il sistema psichiatrico in Italia, il dott. Alvaro Gil-Robles, ex Commissario per i Diritti Umani raccomandò vivamente (ma tutto è rimasto nella penna): 
a.) Richiedere il parere di un medico psichiatra prima di qualsiasi internamento obbligatorio (Trattamento Sanitario Obbligatorio).
b.) Aumentare i posti offerti nelle strutture e negli Ospedali Psichiatrici, in particolare i malati cronici di lunga durata.
c.) Accertarsi che il mantenimento dei malati detenuti negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari non sia legato alla mancanza di posti disponibili all’esterno.

Ribadisco impellente e prioritario l’ascolto delle istanze da parte del Parlamento, in quanto condizione essenziale che deve presiedere ogni azione per tradurre in concreto la tanto conclamata pseudo solidarietà ed integrazione del “disabile”, che vane parole…

Per dare voce a chi non può esprimerla, per promuovere la cultura dell’accoglienza della disabilità, per difendere il malato dal silenzio e dal disinteresse da parte delle Istituzioni nella riorganizzazione della salute mentale in una legge-quadro da noi richiesta, per non assistere ancora alla mattanza di persone innocenti.

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