di Antonio Saccà
Tutti o molti si preoccupano della disoccupazione, perfino di una crisi planetaria, molti accusano la globalizzazione, l’immigrazione, le multinazionali, la speculazione finanziaria, le banche e quant’altro, aggiungiamo lo spostamento delle imprese dove si pagano meno tasse, dove il lavoro è meno costoso... Ma quando si tratta di suscitare soluzioni, tenendo ulteriormente conto della robotica, dell’intelligenza artificiale, queste presunte soluzioni si riducono a spezzoni di interventi, interventi a spezzoni, privi di una visione generale. E la visione generale consiste nel dover riconoscere che il capitalismo del profitto massimizzato ormai inevitabilmente crea sotto occupazione e disoccupazione e che non è concepibile che il detentore del capitale non corra dove ha opportunità di maggior profitto in ogni parte del mondo. Accusare la globalizzazione e credere che il ritorno alla sovranità statale possa impedire la circolazione di persone e capitali contrasta con lo scopo del profitto quindi finché regge il profitto come scopo il capitale o nazionale o globalizzato non si comporterà diversamente.