A seguito degli attentati a Parigi e dei successivi eventi collegati al terrorismo islamico, intervistiamo Antonio Ciacciarelli, Segretario della Sede di Bergamo della UPF e membro del Movimento dell’Unificazione (MdU), per capire come il Movimento fondato dal Rev. Moon interpreta la lotta di un certo Islam all’Occidente.
Voci di Pace: Qual è la reazione del MdU agli attentati di Parigi?
Antonio Ciacciarelli: La reazione non può essere che una: condanna per gli atti in sé e per la falsa ideologia religiosa che li ispira.
VdP: La UPF ha come scopo la cooperazione e il dialogo tra le religioni. Come interpreti il terrorismo islamico, che naviga in direzione contraria?
AC: Per definizione una religione non può essere violenta; l’islamico che uccide non può essere considerato religioso. A proposito dei versetti coranici che propugnano la violenza, un parere interessante è quello del Dr. Sajid, pubblicato in passato su Voci di Pace: in sostanza, egli afferma che i terroristi per giustificare la loro violenza distorcono e mutilano il Corano.
Certo, ci sono particolarità nella religione islamica rispetto a quella cristiana - ad esempio una concezione molto più sfumata, per usare un eufemismo, del perdono - che contribuiscono a ridurre le barriere all’espressione della violenza, ma senza dubbio nessun versetto del Corano può giustificarla.
Dal punto di vista della cooperazione interreligiosa questo modo di agire crea ulteriori barriere. È inevitabile che fatti del genere aumentino la diffidenza nei confronti degli islamici, favorendo così il gioco dei terroristi.