26 novembre 2013

Myanmar, la transizione democratica tra spinte al futuro e retaggi del passato


euronews | 21 novembre 2013

Dopo mezzo secolo di di dittatura militare conclusasi appena due anni fa il Myanmar è pronto per aprirsi al mondo. Ma nel paese è oggi davvero escluso il rischio di una nuova ondata di repressione, come quella che ha già portato alla prigionia di Aung San Suu Kiy e delle altre migliaia di attivisti, compresi i monaci della “rivoluzione zafferano?”

L’appuntamento cruciale, a seguito del quale si capirà se il paese è davvero pronto per un cambiamento, è rappresentato dalle elezioni del 2015. Intanto il paese continua a essere segnato da un’accesa violenza etnica rivolta soprattutto verso la minoranza musulmana. In Myanmar si contano oltre 100 minoranze etniche tra queste i musulmani rappresentano circa il 4%.

22 novembre 2013

Diventa custode di un seme sul tuo balcone

“Vademecum per la biodiversità quotidiana” è un vero e proprio “manuale per seed savers”,
che spiega come prendersi cura di semi e piante dimenticate sul balcone e nell’orto.


Milano, 21 novembre 2013 - Tutti possiamo essere custodi della “diversità” di semi e piante, sul nostro balcone o sul davanzale o nel nostro orto. E “imparare” come fare grazie al “Vademecum per la biodiversità quotidiana”: il nuovo libro di Chiara Spadaro è infatti un vero e proprio manuale di biodiversità domestica, che spiega dove acquistare o scambiare i “semi dimenticati”, come coltivare piante di varietà “perdute” sul proprio balcone o nell’orto di casa e dove incontrare e conoscere le realtà e le comunità che promuovono gli scambi dei semi e si battono per la loro salvaguardia.

Salviamo il paesaggio!

Un libro per resistere e passare all’azione

La cementificazione delle coste e i ripetuti condoni edilizi sono alla base della tragedia in Sardegna. "Salviamo il paesaggio!" è il manuale di Altreconomia edizioni per cittadini e comitati: le tecniche di difesa nonviolenta del territorio dal cemento e dalle “grandi opere inutili”.

Nel libro di Luca Martinelli un "decalogo" contro il consumo di suolo a partire dalle storie di 25 comitati. Tra questi, i "No Crescent", che a Salerno hanno presentato decine di esposti in Procura, fino al sequestro del cantiere Crescent e all'indagine che coinvolge il sindaco della città, Vincenzo De Luca (che è anche viceministro delle Infrastrutture).

19 novembre 2013

Il 22 i collaboratori di Aung

La Repubblica Parma.it | 18 novembre 2013

Si è tenuta nella sede di Via Turchi 15 la conferenza stampa dell'Associazione di Amicizia Italia – Birmania. Un resoconto della visita di Aung San Suu Kyi a Parma e un lancio dei progetti futuri a Parma e in Birmania.


Presenti il presidente dell'Associazione Giuseppe Malpeli, la senatrice Albertina Soliani, Anna Mazzucchi dottoressa esperta in riabilitazione, Carlo Ferrari, che ha accompagnato Aung San Suu Kyi nella visita nelle città del nord Italia che hanno ospitato la Premio Nobel e leader della Lega Nazionale per la Democrazia, Sara Avanzini e Gianna Montagna, entrambe volontarie dell'Associazione per l'Amicizia Italia Birmania.

Myanmar, al via una Task Force con l’Unione Europea

euronews | 16 novembre 2013


Democrazia e crescita economica: queste le parole chiave della Task force europea appena lanciata in Myanmar. Rafforzare la cooperazione con l’ex Birmania, in termini di sviluppo economico, e sostenere il processo di transizione democratico del Paese è tra gli obiettivi illustrati nella tre giorni che si è conclusa questo venerdì.

Voglio incoraggiare investimenti esteri responsabili, giusti, che vadano a vantaggio di tutti, a favore di uno sviluppo economico fondato sullo sviluppo sociale e politico del Paese” ha detto la Nobel per la Pace e leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi. Un concetto ribadito anche da Catherine Ashton, l’alta rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera ha guidato una delegazione di rappresentanti della comunità politica ed economica europea in Myanmar. “Gli imprenditori europei conoscono molto bene il percorso nazionale che deve essere fatto da un Paese che passa dall’oppressione alla libertà e vogliono sostenerlo in questa transizione.”

15 novembre 2013

Washington DC Forum: Peace Zones as Avenues for Stability in South Sudan, Syria, Colombia and Korea

By Velma Anne Ruth, President, Independent Review, Inc, Executive Director, Middle East Democracy Federation  
Washington DC, USA - The United Nations first introduced the concept of “peace zones” in 1947 to
promote peace in Jerusalem. Since then, the UN has engaged dozens of peacekeeping missions through the development of international coalitions for stability, addressing crises of military proportions, humanitarian, volatile conflicts and major natural disasters. UPF's Office of Peace and Security Affairs organized forum on Oct. 15, 2013 on the topic of Peace Zones: Creating Avenues for Stability through Development. Participants reviewed four case studies and the viability of establishing zones of peace as a means to resolve conflicts in Korea, South Sudan, Colombia, and Kurdistan.
In addition, the participants discussed a refinement of the concept of “peace zones,” as proposed by UPF Founder, Dr. Sun Myung Moon at the United Nations in 2000. Dr. Moon, at the same gathering, called for the creation of an interreligious council at the United Nations. Governed directly by the United Nations, he said, “These peace zones would be havens that exist for the sake of peace, prosperity, and reconciliation. They would be free of racial and sexual discrimination, human rights violations, and war. These areas would also be ecological and environmental havens for the entire natural world.”

Non è sufficiente! Storie e proposte di chi lotta per garantire il diritto alle cure alle persone non autosufficiente

“Non è sufficiente!”
Tutti hanno diritto alle cure, anche chi non è più autosufficiente e non può “guarire” . Lo affermano la legge e
le norme dei Lea, i Livelli essenziali di assistenza socio-sanitaria. Ma pochi lo sanno.
Un libro che racconta battaglie giuridiche e civili per il riconoscimento del diritto alle cure dei “più deboli”. Storie che ci riguardano tutti. Perché il “bicchiere” del diritto non resti pieno solo per metà.

13 novembre 2013 – “Non ci sono i soldi”, “Non c’è il posto letto”, “Suo padre va dimesso, può curarselo lei a casa”. Quante volte abbiamo sentito queste parole? Eppure, anche se non sono in molti a saperlo, il diritto alle cure delle persone non autosufficienti si fonda sulla legge e non dipende dalle risorse della Legge di stabilità, degli enti locali, dalla disponibilità di posti letto o dal buon cuore degli operatori sanitari.

14 novembre 2013

Dal lavoratore imprenditore al cittadino imprenditore

di Adelmo Monaci,Antonio Saccà ha una produzione che ha raggiunto i cinquanta testi, saggistica letteraria, poesia, narrativa,
teatro, e saggistica sociologico-filosofica. In quest'ultima sfera è collocabile il recentissimo volumetto: “Dal lavoratore imprenditore al cittadino imprenditore”, Artescrittura Edizioni. Il tema del capitalismo è assillante in Antonio Saccà, vi ha dedicato molti libri e innumerevoli articoli. Se molti scorgono nel capitalismo la forma più attiva del fare economico, una straordinaria combinazione di vantaggio personale che genera vantaggio sociale, di competitività qualitativa, di sviluppo planetario, d’inventiva, di stimolo all'impegno personale in quanto in tal modo si ottiene fortuna, Saccà, accettando tutto questo, ritiene che oggi il capitalismo non riesce più ad associare al profitto l'occupazione, vale a dire che oggi, insisto con la datazione, il profitto avviene licenziando, sott’occupando, spostando i capitali dove il lavoro costa meno, riducendo le garanzie e i servizi, le pensioni, e, insomma, debilitando proletariato e ceti medi pur di arricchire banche e grande capitale, uno scorticamento della ricchezza sociale a favore dei...ricchi.

I Valori nell’Arte

‘La libertà è fondamentale per l'ispirazione, ma non può essere sconfinata, deve avere delle regole. Prima di tutto morali’.

di Carlotta Morgana,
Può l'arte diventare un tramite d’impegno sociale in un periodo di decadenza e caduta verticale dei valori? E ancora: gli artisti si sentono protagonisti della realtà che vivono o al di fuori di spazi e confini, tanto da estraniarsi da qualsiasi forma di coinvolgimento? La questione è antica e di non facile risposta, fonte di perenni divisioni tra i fautori di una o dell'altra tesi. Sta di fatto che la forza prorompente dell'espressione artistica può più di ogni altro messaggio smuovere le coscienze e creare un dialogo. Dice, infatti, Michelangelo Pistoletto, l'ottantenne artista piemontese appena premiato con il dalla Japan Art Association: .

Banca mondiale: nel 2014 crescita record per il Myanmar, ma i poveri sono a rischio

AsiaNews/Agenzie | 07 novembre 2013

Secondo le previsioni, l’economia birmana per il prossimo anno destinata a salire del 6,8%. Un dato superiore alla media regionale, grazie alle riforme attuate nell’ultimo periodo dal governo. Settori trainanti energia e turismo. Gli esperti avvertono però il pericolo inflazione, che rischia di colpire la parte più debole della popolazione.

Yangon -- Nel 2014 l'economia del Myanmar è destinata a crescere del 6,8% piazzandosi fra i primi Paesi del Sud-est asiatico, un'area caratterizzata da notevole sviluppo e innovazione. Tuttavia, il governo dovrà prestare attenzione al rischio inflazione, che potrebbe colpire in modo pesanti le fasce più deboli della  popolazione. È quanto affermano le stime di crescita elaborate dagli esperti della Banca mondiale e pubblicati ieri. Motore trainante dell'economia birmana le esportazioni nei settori dell'energia e materie prime, investimenti stranieri, servizi e costruzioni.

12 novembre 2013

Intervista a Fiorella Mannoia

Intervista a Fiorella Mannoia raccolta dopo il suo concerto a favore delle donne vittime di violenza tenutosi ad Este lo scorso agosto.

di Elena Chirulli
Nei suoi concerti lancia sempre dei messaggi per promuovere l’impegno sociale. Ritiene che la musica possa e debba avere un ruolo nella promozione di un mondo migliore?
Io penso che ogni mezzo sia utile per mandare messaggi di pace, rispetto, fratellanza, questo dovrebbe essere il dovere di tutti i cittadini. Noi abbiamo il grande privilegio di avere la possibilità di rivolgerci a molte persone, le nostre parole sono amplificate ed è una grande responsabilità.

Pur non avendo figli, sente la responsabilità di educare avendo più volte affermato: “E’ come se l’avessi perché ogni donna è madre dentro di sé”. Perché?
Perché tutte le donne lo sono. E ogni figlio è nostro figlio. Almeno così dovrebbe essere.

Le giornate ONU per i “Diritti dell’Infanzia” e dell’ “Eliminazione della Violenza contro le Donne”


Novembre celebra due importanti manifestazioni ONU. La giornata per i “Diritti dell’infanzia”(20 nov.) e quella dell’”Eliminazione della violenza contro le donne” (25 nov.). Abbiamo ritenuto importante sensibilizzare su tali tematiche che purtroppo anche nel nostro paese annoverano un elevato numero di casi. Da qui la scelta di presentarvi due donne che hanno deciso di dar voce con il loro impegno al grido di dolore di chi ha subito un sopruso: la regista Ilaria Borrelli e l’artista Fiorella Mannoia.
Dall’ultimo rapporto ISTAT emerge che nel 2011 sono state 137 le donne uccise in Italia, dieci in più dell'anno precedente e nel 2012 fino ad oggi già più di 120. Nella maggior parte dei casi si tratta di mariti, compagni o ex-partner. Ben un milione e 400mila (il 6,6%del totale) ha subito uno stupro prima dei 16 anni. La grandissima maggioranza (oltre il 90%) non è mai stata denunciata. Sono 6.743.000 le donne vittime di violenza fisica o sessuale (il 31,9%), 5 milioni di violenze sessuali (23,7%), 3.961.000 di violenze fisiche (18,8%). Un milione e centomila hanno subìto "stalking".

Intervista alla regista Ilaria Borrelli, rilasciato alla presentazione del film al Festival del Cinema di Venezia.

di Flora Grassivaro

Che cosa l’ha spinta a realizzare “Talking to the trees” e perché questo titolo?
Da quando sono mamma, da sei anni, sono diventata molto sensibile ai problemi dei bambini nel mondo, negli occhi di un bambino che soffre mi sembra sempre di trovare gli occhi di mio figlio. La prostituzione infantile è un problema talmente vasto che mi sembra doveroso tentare di scuotere un po' le coscienze con un film. Il titolo è dovuto alla bambina protagonista che nella sua estrema solitudine della vita nel bordello, comunica con i soli spiriti, le sole anime sempre presenti nella sua vita, gli alberi.

Festival del Cinema di Venezia

Presentato il film “Talking to the trees”, girato in Cambogia

di Flora Grassivaro
Quest’anno il festival del Cinema di Venezia ha affrontato  il tema  della prostituzione minorile in Cambogia presentando  il film “Talking to the trees” –“ Parla con gli alberi”. La regia è di Ilaria Borrelli che ne è anche
protagonista, insieme al marito Guido Freddi , produttore che con lei condivide l’attenzione e la sensibilità  ad una tematica così sconvolgente e dilagante. La trama  presenta Mia una fotografa italiana, residente a Parigi, che decidendo di  recarsi in Cambogia per raggiungere il marito lo scopre turista  sessuale. Sconvolta  comprende come in questo disumano commercio siano purtroppo intrappolati i minori, soprattutto bambine. Nasce così in lei il desiderio forte, struggente,  di salvare queste baby-schiave e  incurante di mettere a repentaglio la propria vita riesce a restituire loro la libertà attraversando con coraggio situazioni molto pericolose.
Presentato lo scorso anno al Marchè di Cannes, pluripremiato a Los Angeles e Miami (al Women’s International Film Festival) il film ha ricevuto un notevole consenso da parte della critica.
Prodotta raccogliendo fondi da amici e parenti, tagliando ogni spesa superflua, riducendo al minimo lo staff ed incrementandolo con personale del luogo, quest’opera  definita giustamente un film di coraggio, speranza e redenzione va  a sostegno di ECPAT che da anni lavora in Cambogia contro la prostituzione minorile, di Unicef Canada e Italia che ne è anche sponsor e di Amnesty International-Francia.

TRA TAJIKISTAN ED AFGHANISTAN

Turismo alternativo in un confine insidioso e precario nel cuore del Pamir, Asia Centrale

di Carlo Alberto Tabacchi,

Il mio pensiero è quanto paradossalmente possa essere meravigliosa ed incredibile l'inospitalità di certi luoghi, in cui talvolta le immensità e le asperità del Pamir seducono ed intimoriscono. Splendidi ricordi di intensi paesaggi, in un contesto di colori e polvere: disagi e difficoltà spariscono e restano forti sensazioni positive.Dalla guida tagika, veniamo a sapere che nei circa 250 chilometri percorsi esistono soltanto 2 ponti (!) presidiati da militari: come si intuisce, le possibilità di contatti tra le due entità restano per ora completamente assenti (mentre è molto fiorente il contrabbando di droga ed esseri umani). Tutti questi chilometri si svolgono in un'atmosfera placida e silenziosa, all'insegna di due popoli confinanti che coabitano vicini ma senza la possibilità di incontrarsi o dialogare.

PASSATO E PRESENTE DELL' ISI IN PAKISTAN

L' Isi (Inter-services intelligence), spesso definito un vero e proprio «stato dentro lo stato», e l'esercito in Pakistan restano una struttura essenziale per la sicurezza e la stabilità del paese.

di Carlo Alberto Tabacchi

L' esercito rimane il forte collante che regge il paese musulmano, realtà multietnica e potenza nucleare: nella storia 1'esercito ha servito come "kingmaker" influenzando apertamente la leadership politica e assumendo il ruolo di garante di equilibrio e di protezione contro minacce esterne. Le forze armate pakistane sono come consistenza all'ottavo posto nel mondo, mentre l' Isi, creato nel 1947-48, uno dei più efficienti ed importanti servizi di intelligence nel pianeta.
L' Isi ha svolto un ruolo cruciale nel coinvolgimento di gruppi di resistenza in Afghanistan durante la sanguinosa occupazione sovietica, continuando anche dopo la ritirata di Mosca nel 1989: l'Isi è pesantemente implicato nella lotta interna in Afghanistan ed appoggia attivamente il movimento dei talebani ed indirettamente Al¬Qaeda.

11 novembre 2013

KASHMIR. UNA REGIONE FRANTUMATA E FERITA

Entrato da molti anni in una spirale di violenza, di cui appare difficile prevedere la fine, il Kashmir pare incapace di uscire da una situazione di grave crisi, che rischia di mettere a repentaglio la sicurezza di tutta l’Asia Meridionale
 
di Emilio Asti
Teatro di uno dei contenziosi più complicati del nostro tempo, intorno al quale ruotano molteplici interessi, il Kashmir continua a pagare le conseguenze di un lungo conflitto, che dura da oltre 60 anni e ha trasformato questa regione, dove una volta le diverse comunità religiose convivevano in pace, in un luogo pieno di violenza e di dolore. Il fatto che di questo conflitto, che può rappresentare la scintilla di una nuova guerra tra India e Pakistan, non si parli molto nulla toglie alla sua gravità. Ogni tanto l’attenzione dei mass media si concentra sul Kashmir, con immagini di scontri violenti e distruzioni, costringendo la comunità internazionale a ricordarsi del lungo dramma di questa regione, che rimane una delle zone più militarizzate del mondo. Spesso silenzio e indifferenza hanno impedito che il grido di dolore degli abitanti del Kashmir trovasse ascolto. Si stima che negli ultimi 20 anni le vittime, tra civili e militari, siano state circa 80 mila, senza contare i feriti e i profughi. Un vero peccato per una regione, che per le sue molteplici bellezze naturali e il ricco patrimonio culturale, potrebbe essere una meravigliosa destinazione turistica.

8 novembre 2013

Un Individuo di Cuore


Il Cuore (in questo contesto lo consideriamo come il centro del nostro essere) è l'impulso emotivo che cerca la gioia attraverso l'amore; è la sorgente dell'amore e l'essenza del carattere che proviene da Dio. Perciò, il Cuore è anche l'essenza della natura originale degli esseri umani, i quali sono esseri di Cuore.*
L'uomo che arriva a ereditare tale Cuore sente un gran desiderio di amare tutti e tutto, e l'impossibilità di soddisfare questo desiderio gli causa il dolore più grande. L'uomo storico ha difficoltà ad amare gli altri, ma l'uomo che si unisce completamente a tale Cuore vede la sua stessa vita trasformata in amore. Inoltre, quando c'è l'amore, chi ha di più non può fare a meno di dividere con chi ha di meno: in questo modo, la distanza tra ricchi e poveri - in altre parole, la realtà dello sfruttamento nel mondo - scompare in modo naturale. Questo sarebbe il risultato della funzione equilibratrice dell'amore. Il fatto che gli esseri umani abbiano il Cuore significa che essi vivono un'esistenza d'amore. Si può concludere che l'essere umano è un homo amans, cioè una persona d'amore.

Una Società di Coesistenza, Compartecipazione e Causa Comune

di Giorgio Gasperoni
Nel pensiero unificazionista, da cui trae ispirazione l’UPF, in generale il concetto della famiglia, e delle relazioni che in essa s'intrecciano, ha una posizione assolutamente centrale. Queste relazioni familiari sono fondamentalmente di tre tipi ben differenziati tra loro: quella tra genitori e figli, quella tra i coniugi, quella tra fratelli e sorelle.

Tutte le altre relazioni che intratteniamo nella società e nel mondo, a tutti i livelli sino addirittura a quello macroscopico dei rapporti tra le nazioni, costituiscono in un modo o nell'altro estensioni, specificazioni o applicazioni dell'uno o l'altro dei tre rapporti fondamentali che abbiamo appena menzionato. Deriva, da ciò, che le strutture sociali sono tanto più sane e funzionali, quanto più esse elaborano in modo coerente i contenuti fondamentali dell'una o dell'altra di queste tre relazioni primarie.

Economia e Spiritualità

di Giorgio Gasperoni
La maggioranza delle persone ritiene incompatibile il campo dell'economia e quello della spiritualità. Altra opinione ugualmente diffusa, è che se una persona ha successo in campo economico è una persona senza troppi scrupoli, quasi sicuramente un disonesto. Alcuni, addirittura vedono nello sviluppo economico e industriale, le cause del declino spirituale dell'occidente.
La nostra opinione, al contrario, è che oggi sia possibile risolvere il vecchio problema della separazione tra economia e vita interiore, tra corpo e spirito. Quale posto dovrebbero occupa¬re, nella nostra società, l'attività economica e la spiritualità? Qual è l'avvenire del sistema economico attuale?
Possiamo considerare l'attività spirituale e culturale come il cuore e l'anima di una società, e l'attività economica il suo corpo. Proprio come lo spirito e il corpo dell'uomo, la spiritualità e l'economia devono raggiungere un'armoniosa coesistenza.

Importanza del fattore culturale nello sviluppo economico
E' oggi di moda considerare l'attività economica, l’elemento determinante di una civilizzazione, ma, a uno studio storico più approfondito, risulta evidente che la spiritualità è l'aspetto più importante nell'esistenza e nello sviluppo di una civilizzazione. 

L’Italia di cui essere fieri

BRUNELLO CUCINELLI:
LA BELLEZZA SALVERÀ IL MONDO


di Luciano Sampieri
Un imprenditore filosofo che elimina i cartellini segna-presenze, abolisce le gerarchie, paga salari più alti della media di mercato e cita San Francesco, Socrate, Marco Aurelio e grandi personaggi del passato. Tutto questo in provincia di Perugia, a Solomeo, un antico borgo restaurato da Brunello Cucinelli a una dimensione di incomparabile bellezza. È iniziata la città dell’utopia?

La ricetta di Brunello Cucinelli fatta di dignità, creatività, semplicità, rapidità e capacità organizzativa ha portato la sua azienda al successo che non conosce crisi. Allo stesso modo indica la via per una crescita morale, culturale e civica del nostro Paese.

“Un’azienda deve avere un piano triennale e uno a 300 anni”.
“Per una vita felice ci vogliono tre cose: gentilezza, gentilezza e gentilezza”.
“Ancora oggi mio padre, che ha 90 anni, mi avverte sempre: attento a quel che fai, guai a te se non ti comporti bene”.
 “Fino a 15 anni ho fatto il contadino ed ero il più bravo della famiglia a fare solchi diritti perché, a differenza di tutti, non seguivo la coppia di vacche, ma la trainavo dal davanti. Nella vita ho continuato allo stesso modo”.
“I nostri genitori hanno sofferto guerra e fame, come facciamo noi ad avere paura del futuro? … Sono convinto che il periodo migliore per l’Italia debba ancora venire”.

Racconta Cucinelli: “Una sera, mentre tornavo a casa, il mio sguardo cadde sul dolce colle di Solomeo. Era il paese della mia fidanzata Federica, oggi mia moglie, e lo conoscevo da tanto tempo; quella sera, però, mi appariva diverso, era come se lo vedessi per la prima volta”. Da lì la decisione di comprare e restaurare, curando ogni dettaglio, il castello trecentesco di Solomeo e il piccolo borgo adiacente con il sogno di crearvi “un’impresa umanistica”.


Un uomo che sogna in grande lo puoi riconoscere subito dal suo sguardo e gli occhi di Brunello Cucinelli hanno una luce speciale: mentre mostrano un profondo e sincero interesse per ogni persona, facilmente si accendono di entusiasmo e ti rendi conto che quella luce è alimentata da una grande visione, da sogni che spesso diventano realtà.

7 novembre 2013

Nella società odierna, quale valore ha la famiglia?

Dal 12 al 15 settembre si è svolta a Torino la 47° Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, dal titolo: “Famiglia, speranza e futuro per la società italiana”.
 
di Franco Previte,
La tematica che si è svolta era intesa e incentrata sul concetto Famiglia, davvero speranza in questo tempo di
crisi per l’Italia. Istituzione fondamentale nell’umana società e nella continuazione del genere umano, affermiamo senza ombra di dubbio essere quella fondata sul matrimonio tra uomo e donna e concepita come una società originaria le cui basi non derivano dallo Stato, ma si sono sviluppate attraverso un processo millenario e nei tempi nostri “regolata” dall’art.29 della n/s Costituzione come “matrimonio ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi”.

La Famiglia e la Società Civile

di Giorgio Gasperoni
La frammentazione in tante nazioni verificatasi alla fine del 20° secolo ha fatto nascere molte discussioni su che cosa costituisce e sostiene una società civile.
Nel corso del tempo il concetto di società civile si è evoluto. Per gli studiosi classici liberali come Stuart Mill, la società civile definiva il ruolo appropriato del governo, proteggeva le libertà individuali e stimolava le associazioni private dei singoli cittadini. Si credeva che la combinazione di questi tre fattori formasse la base su cui le persone potevano prosperare e le nazioni svilupparsi. Ora in alcuni paesi il concetto di società civile sta subendo un rinnovamento come una combinazione interessante di pluralismo all’interno della società e una varietà di possibili sistemi politici ed economici. In generale si ritiene che la società civile abbracci la sfera civica, culturale, educativa e religiosa.
La socializzazione fin da piccoli incoraggia le persone a vivere secondo le aspettative della società. La prima e più autorevole socializzazione avviene attraverso la famiglia. Tuttavia, sia i bambini che gli adulti, a volte si trovano di fronte a tentazioni che li portano a deviare. Le organizzazioni che si occupano della sicurezza pubblica (come la polizia) possono fare poco oltre a cercare di controllare con la forza i limiti estremi della devianza sociale. Queste forme esteriori di controllo in realtà non servono a molto. Ciò che occorre veramente è una serie di direttive sociali che formano una persona dall’interno e forniscono agli individui un feedback positivo quando agiscono bene e un feedback correttivo quando agiscono male. Questi controlli interiori fanno da complemento ai controlli sociali standard degli organi ufficiali.

21 Settembre: Giorno Internazionale della Pace

di Stefania Ciacciarelli,

“Perché il 21 settembre è il Giorno della Pace? Dovrebbe essere sempre, il giorno dedicato alla Pace!”

Questo è stato il pensiero che ha attraversato trasversalmente le menti di tutti i partecipanti ai due eventi organizzati per l’occasione del giorno della Pace a Monza, da Universal Peace Federation (UPF) e Women Federation for World Peace. Di certo, volgendosi ad un ipotetico mondo ideale caratterizzato da armonia e pace tra culture, religioni ed etnie, la necessità di un “giorno della pace” pare mettere in triste risalto come tutti gli altri 364 giorni dell’anno siano, purtroppo, giorni di sofferenza.

6 novembre 2013

I pilastri di una società civile equilibrata e il Service Learning

La domanda più urgente e persistente sulla vita è: cosa stai facendo per gli altri?
Martin Luther King Junior

di Giorgio Gasperoni
Per alcuni di noi, le prime esperienze di volontariato sono iniziate nelle elementari o alle medie, magari cose piccole, soprattutto nel periodo di Natale.
Ogni volta che abbiamo lavorato a un progetto, abbiamo provato emozioni indescrivibili che sono durate giorni interi anche dopo l’esperienza fatta. Più avanti negli anni, soprattutto delle scuole medie superiori, ciò che dava veramente gioia non era soltanto il progetto in sé, ma quando la conclusione dello stesso e il conseguente momento di discussione, analisi o riflessione su ciò che avevamo fatto.

Società civile e buon governo

di Giorgio Gasperoni,
La frammentazione in tante nazioni verificatasi alla fine del 20° secolo ha fatto nascere molte
discussioni su che cosa costituisce e sostiene una società civile.
Nel corso del tempo il concetto di società civile si è evoluto. Per gli studiosi classici liberali come Stuart Mill, la società civile definiva il ruolo appropriato del governo, proteggeva le libertà individuali e stimolava le associazioni private dei singoli cittadini.
Si credeva che la combinazione di questi tre fattori formasse la base su cui le persone potevano prosperare e le nazioni svilupparsi. Ora in alcuni paesi il concetto di società civile sta subendo un rinnovamento come una combinazione interessante di pluralismo all’interno della società e una varietà di possibili sistemi politici ed economici. In generale si ritiene che la società civile abbracci la sfera civica, culturale, educativa e religiosa.
Il giornale completo in PDF lo si può trovare qui https://www.dropbox.com/s/jrffx2f1v8v45u5/N.19VdP_2013.pdf 

FAMIGLIA: UN SODALIZIO CHE CAMBIA

La famiglia è un mondo: un mondo da scoprire, un mondo a cui rispondere, un mondo da non dimenticare.


di Cristina Toso,
La realtà della famiglia di oggi pone una serie di interrogativi importanti su quale sia il ruolo che essa ricopre nei nuovi contesti sociali che si esprimono nei nostri territori. La realtà della famiglia di oggi pone una riflessione incalzante su quale modello o modelli famigliari siano oggetto della discussione giuridico-istituzionale nella Repubblica Italiana. La realtà della famiglia di oggi pone un quid importante su come essa sia nodo e fulcro nelle comunità e su quali famiglie siano oggi presenti a seguire di una evoluzione famigliare, spesso imprevista e inattesa, lungo il percorso Repubblicano.

Il concetto di Famiglia non è avulso dai contesti di buon e mal Governo che nei decenni si sono succeduti, apportando ciascuno una propria visione specifica, attraverso leggi e leggine, cogliendo in forme differenti le specificità delle Famiglie Italiane.

5 novembre 2013

La società civile ed il buon governo

E’ uscito in questi giorni il quadrimestrale “Voci di Pace”, organo dell’Universal Peace Federation. Nei prossimi giorni metteremo lo stesso materiale su questo nostro giornale online. Qui di seguito riportiamo l’editoriale del giornale.

Ogni popolo ha il governo che si merita

di Carlo Zonato

In questo numero di Voci di Pace vengono affrontati alcuni temi importanti alla base della società: la famiglia, la scuola, l'economia, le ONG, le attività sociali all'interno della città e del quartiere.
Spesso, anche a ragione, guardiamo a coloro che ci governano come a persone che sono più in alto di noi; ci aspettiamo competenza, serietà e senso di responsabilità e, se queste caratteristiche non emergono, critichiamo il loro comportamento. Ci lamentiamo della burocrazia, della corruzione, dell'inefficienza, del malaffare, dell'indifferenza verso il prossimo, presi come siamo a sopravvivere, a guardare e curare solamente il nostro orticello. Come disse Giovanni Giolitti nel corso di un cruciale dibattito parlamentare nel 1921, «Il Parlamento ha il governo che si merita...». Il ragionamento di Giolitti era chiaro: chi rifiutava pregiudizialmente di appoggiare apertamente qualsiasi governo era a sua volta responsabile quanto gli altri della situazione che si era creata e della quale, in quel momento, tutti si apprestavano a pagare le conseguenze. Potremmo dire, parafrasando Giolitti, che «ogni popolo ha il governo che si merita».

4 novembre 2013

Aung San Suu Kyi ad AsiaNews: Pace e unità, la via per una Birmania democratica

(AsiaNews | 31 ottobre 2013
In un’intervista esclusiva ad AsiaNews, la premio Nobel auspica una vera “uguaglianza” fra i cittadini per lo sviluppo della nazione. I conflitti etnici e religiosi si possono superare con “il duro lavoro” di tutti i birmani. Che devono “seguire” la via tracciata dai leader religiosi, assumendosi “la responsabilità di portare la pace”.


di Dario Salvi
Parma -- Pace e unità sono le "sfide" che la Birmania dovrà affrontare e raggiungere nel prossimo futuro; per conquistare l'obiettivo "è necessario che prenda piede il concetto di uguaglianza" fra tutti i cittadini della nazione. È quanto afferma ad AsiaNews la leader dell'opposizione birmana Aung San Suu Kyi, in visita oggi a Parma dove ha ricevuto la cittadinanza onoraria. La Nobel per la pace ha visitato il duomo e il battistero della cittadina ducale, raccogliendosi in preghiera (nella foto) con il vescovo locale mons. Enrico Solmi. Al termine ha accettato una breve intervista in esclusiva, indicando i problemi più urgenti da affrontare e delineando il suo "programma politico" in vista delle elezioni generali del 2015 in Myanmar.

1 novembre 2013

San Suu Kyi in Italia: “L’Occidente ci ha aiutato ma è adesso il momento per cambiare la Birmania”

Il leader nella difesa dei diritti umani in Birmania e Premio Nobel per la Pace è in Italia. Dopo aver fatto tappa a Roma ed incontrato il presidente Letta, è giunta ieri a Torino dove ha rilasciato questa intervista a Mario Calabresi, pubblicata su "La Stampa" di oggi:
Da "La Stampa" del 30/10/2013 Intervista di Mario Calabresi

La voce è bassa, il tono gentile ma ogni risposta è diretta e sicura: «No, non mi sento affatto un’eroina. Non penso di essere un simbolo di pace nel mondo. Ci sono molte altre persone che lo fanno meglio di me». Solo alla fine dell’intervista farà due nomi, parlerà di due persone a cui sarà per sempre grata per l’appoggio costante che le hanno dato, due modelli nella lotta per la libertà e la democrazia: Václav Havel e Desmond Tutu.
Aung San Suu Kyi arriva a Torino in treno, vestita come non la conosciamo, avvolta in un impermeabile grigio. Il sindaco Fassino la aspetta al binario con un mazzo di roselline colorate che, nel tempo di un veloce passaggio in albergo, si trasformeranno nel tradizionale ornamento della sua capigliatura.

Aung San Suu Kyi in città: "Grazie Parma"

E' stata accolta dal sindaco Pizzarotti, dal Prefetto Viana e dalla senatrice Soliani.
ParmaDaily.it | 31 ottobre 2013

E' giunta ieri nella nostra città Aung San Suu Kyi.
E' stata accolta dal sindaco Federico Pizzarotti, dal Prefetto Luigi Viana, dalla senatrice Albertina Soliani, dal presidente dell'Associazione "Amici della Birmania" Giuseppe Malpeli e dall'ex Consigliere Comunale Marco Ablondi che propose la cittadinanza onoraria.

La città di Parma ha idealmente abbracciato la sua “concittadina” Aung San Suu Kyi, la leader politica birmana Premio Nobel per la Pace, cittadina onoraria di Parma dal 2007.