12 novembre 2013

Intervista a Fiorella Mannoia

Intervista a Fiorella Mannoia raccolta dopo il suo concerto a favore delle donne vittime di violenza tenutosi ad Este lo scorso agosto.

di Elena Chirulli
Nei suoi concerti lancia sempre dei messaggi per promuovere l’impegno sociale. Ritiene che la musica possa e debba avere un ruolo nella promozione di un mondo migliore?
Io penso che ogni mezzo sia utile per mandare messaggi di pace, rispetto, fratellanza, questo dovrebbe essere il dovere di tutti i cittadini. Noi abbiamo il grande privilegio di avere la possibilità di rivolgerci a molte persone, le nostre parole sono amplificate ed è una grande responsabilità.

Pur non avendo figli, sente la responsabilità di educare avendo più volte affermato: “E’ come se l’avessi perché ogni donna è madre dentro di sé”. Perché?
Perché tutte le donne lo sono. E ogni figlio è nostro figlio. Almeno così dovrebbe essere.
Violenza sulle donne, sui bambini, popoli oppressi e guerre fratricide, vede speranza per il domani?
Dobbiamo coltivare la speranza, anche quando sembra tutto perduto. L'unica cosa che possiamo fare è informarci e informare affinché si sappia la verità, sulle ingiustizie del mondo. Dobbiamo guardare là dove gli occhi non vogliono vedere, anche se questo ci dà dolore. Solo così possiamo immedesimarci nel dolore degli altri evitando giudizi affrettati e mettendo in pratica il sentimento più nobile dell'essere umano: la compassione. L'ignoranza genera paure.

Ci parli del suo incontro con Thomas Sankara.
Ho conosciuto la figura di Sankara attraverso i racconti degli amici musicisti africani che hanno collaborato alla realizzazione del disco "Sud". Ho scoperto un uomo straordinario, che amava il suo popolo e il suo Paese, spogliandosi di ogni avere, un esempio di onestà, di rigore morale, un uomo che ha dimostrato a tutto il mondo come dovrebbe essere la politica, al servizio dei cittadini e soprattutto dei più deboli. In soli tre anni trasformò il Paese più povero dell'Africa, il Burkina Faso, in un paese che stava tentando di riuscire a vivere delle proprie risorse. Sognava un'Africa libera e autosufficiente, se lo avessero lasciato vivere oggi, l'Africa non sarebbe quella che é: derubata, depredata, violentata. E noi non avremmo assistito a questo esodo Biblico della fame e della disperazione... se solo lo avessero lasciato vivere. Ma i troppi interessi di un Occidente avido e ipocrita hanno tarpato le ali a un sogno. É stata come una meteora su questa terra, come tutti quelli che hanno pagato con la vita i loro nobili ideali. Dovrebbe essere studiato a scuola come esempio per tutti noi, come Don Puglisi, Falcone, Borsellino e tutti i martiri dell'onesta.

Come pensa si debba impegnare la società civile?
Informandosi, essendo partecipi della cosa pubblica, facendo sentire la propria voce. Io personalmente non mi fido dell'informazione ufficiale, le notizie me le vado a cercare su Internet. Solo l'informazione ci può salvare. Sapere la verità.

Ritiene importante la famiglia quale nucleo primario in cui s’impara a costruire relazioni che poi saranno replicate nella società?
La famiglia è la base dalla quale partire. Quando nasciamo noi, siamo delle pagine bianche, quello che ci si scrive sopra è responsabilità della famiglia, dipende dall'infanzia che viviamo. I discorsi e l'esempio dei genitori condizioneranno per sempre i nostri comportamenti da adulti. Subito dopo la famiglia viene la scuola. Insieme hanno il potere di cambiare la società e formare dei cittadini onesti e responsabili.

Chiudiamo con un augurio che vorrebbe lasciare ai nostri lettori ….
Che possano vivere una vita serena.

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