di Emilio Asti
Caratterizzato da profondi mutamenti, che hanno trasformato gli equilibri mondiali e paiono aver chiuso un’epoca, il 1989 è stato testimone di una sequenza di eventi rilevanti, dalla rivolta degli studenti cinesi sino al crollo del Muro di Berlino e dei regimi comunisti dell’Europa orientale. Sono ormai trascorsi 30 anni da quei fatti, le cui conseguenze riesce tuttora difficile valutare pienamente.
Proprio nell’ ´89 ebbe inizio una nuova storia per il continente europeo, grazie soprattutto a Gorbaciov, la cui politica permise agli Stati satelliti dell’URSS di decidere liberamente il proprio destino. Venne meno infatti la divisione dell’Europa in due blocchi sancita al termine del secondo conflitto mondiale e prese corpo la speranza di un’Europa in cui tutti i suoi abitanti potessero vivere in pace e libertà. Inoltre in quell’anno le ultime truppe sovietiche lasciarono l’Afghanistan, invaso un decennio prima, e il cui ritiro, in seguito ad una sconfitta politica e militare, era iniziato l’anno precedente.
In quel tempo anche la Cina, fece parlare molto di sé a motivo delle proteste degli studenti in piazza Tian An Men, che volevano farsi promotori di un cambiamento democratico.