26 gennaio 2020

REMEMBER “AUSCHWITZ”

di Renato Piccioni








Sulle volute di filo spinato 
che sovrasta la recinzione,
la pioggia, gelando, ha ricamato
trine di ghiaccio.

Quell’ornamento non vale
a ingentilire l’orrida visione
che ricorda, qual lugubre testimone,
quell’ Olocausto efferato
che in Auschwitz fu consumato
da orripilante “belva umana”.

Memento alle generazioni a venire
i tetri e silenti capannoni
che stanno ancora in ordinate file
e, quando, tra loro il vento passa sibilando,
rinnova ancora le urla di terrore
che tanti martiri, esalando, diedero.

Martiri immolati dalla follia
e gettati nei forni a consumar
l’ultimo ignobile disfregio.

25 gennaio 2020

Spirito contro materia - Creazione contro evoluzione

di Giorgio Gasperoni
I lettori che mi seguono sul blog, possono notare che do spazio anche a coloro che hanno visioni diverse su temi centrali che riguardano la vita umana. 
Colgo l’occasione di inserirmi in questo dibattito a cui ho dato spazio ultimamente, rielaborando alcuni concetti base della visione del fondatore della Universal Peace Federation, Padre Moon di cui Voci di Pace ne è portavoce. In un discorso tenuto ad alcuni aderenti aveva espresso queste considerazioni.

Una confusione da risolvere
I problemi che devono ancora essere risolti a livello mondiale. Includono:
1) Cosa è venuto prima, la materia o lo spirito?
2) La teoria materialista è corretta? o lo è la teoria idealista?
3) Cosa viene prima, la realtà o il concetto?
4) È corretta l'evoluzione o la creazione?
Cerchiamo di rispondere con un esempio. Quando osserviamo il regno animale scopriamo che la prima cosa che si forma in un nuovo animale che nasce sono gli occhi. Gli occhi sono pura materia. Questi occhi sapevano già prima della loro nascita che il sole esisteva o no?
Essendo materia gli occhi non lo sapevano. Tuttavia, qualcosa o qualcuno prima della materia doveva sapere che gli occhi sono creati per vedere la luce del sole. Qualcuno lo sapeva.
Essendo pura materia gli occhi non sapevano che esisteva l'atmosfera e tuttavia gli occhi si erano formati con le ciglia per assicurare che la polvere nell'aria non danneggiasse l'occhio.
Gli occhi, essendo pura materia, non sapevano che il vapore e altre radiazioni di calore potevano asciugare gli occhi e danneggiarli, ma qualcuno lo sapeva e per questo motivo sbattiamo le palpebre in modo che i nostri occhi possano essere lubrificati e non seccarsi.
La conclusione che possiamo trarre da ciò è che attraverso il semplice esempio dell'occhio possiamo risolvere il grande dibattito se il pensiero precede l'esistenza, se lo spirito precede la materia o se il concetto precede la realtà. Possiamo rispondere al dibattito tra spirito e materia, tra creazione e evoluzione.

La nostra eternità è il nulla

di Eraldo Pittori

Da decenni leggo del prof. Antonio Saccà i suoi libri, le cui pagine - sempre problematiche - pongono parecchi “perché” e aprono un lungo discorso sulla dimensione del nulla esistenziale, capace di dare autenticità all’agire dell’uomo. In questa sua nuova opera: “Quel che resta del nulla” eleva l’orizzonte del nulla allo stesso orizzonte del fondamento dell’essere e distingue l’uomo esistenziale dall’uomo sociale. Parlando dell’uomo tuttavia bisogna evitare l’astrattismo quasi esistesse un “uomo universale” platonico. Esistono i singoli uomini, le singole persone. D’altra parte è anche un astrattismo parlare solo di individui, come se non esistesse altro che una moltitudine di monadi. Non corrisponde alla realtà neppure la concezione - diffusa nell’illuminismo - che ammise l’unità tra vari individui soltanto come frutto di un “contratto sociale”. La vita sociale è un’imposizione reciproca, come osserva Saccà,

22 gennaio 2020

DARE E RICEVERE

Dare e ricevere è uno dei principi fondamentali del vero amore. Il vero amore non può esistere senza la forza generatrice del dare e del ricevere.

In tutto il mondo, i giovani adorano giocare con i loro padri. Agli adolescenti piace sedersi e parlare. I giovani amanti si dilettano nel ballare. La qualità comune di tutte queste attività - il semplice dare e ricevere tra le persone - comprende le cose della nostra vita. Certamente, è la parte sostanziale di tutte le relazioni; che cos'è una conversazione se non uno scambio di parole in corso, che cos'è un matrimonio se non uno scambio di preoccupazione e sostegno? Attraverso quello scambio, c’è un dare e un ricevere. Dare e ricevere è quindi un principio universale che comprende e sostiene il vero amore.
La scienza occidentale contemporanea è sempre più un paradigma relazionale. Il vecchio punto di vista che tutte le cose sono ed esistono distinte sta cedendo il passo a una visione che riconosce che la maggior parte delle cose deriva da interazioni...

RAPPRESENTAZIONI E PRESENTAZIONI

La rappresentazione si avrà il giorno 23 Gennaio alle ore 17,00 al Centro Sociale Portonaccio, via Filippo Meda 147, Roma. 

Una successiva esibizione si avrà presso il centro Culturale Gabriella Ferri alla metà di febbraio (Largo A. Beltramelli). Il libro sarà presentato il giorno 30 gennaio alle ore 18,30 in via Poliziano 32 con la lettura di brani da parte della compagnia teatrale che recita il dramma ed è organizzato dalla associazione “Il Cibo e l’Arte” di Loredana Paolesse che promuove la cultura della cultura e la cultura del cibo
Dopo la iniziale rappresentazione al teatro Petrolini continua ad andare in scena l’Atto Unico “Salone d’Attesa” il cui autore e regista è Antonio Saccà, ne sono attori Sabrina Tutone, Michele Limpido, Armando Como, Bruna Brecciaroli, Anna Sartori, Vincenza Velardo, Carmelo Valente, Riccardo Moccia, Ettore Savarese, Silvia Ciarlantini. Il testo fa parte di un volume appena uscito: Quel che resta del nulla, Armando Editore, un testo che pone insieme riflessioni sociologiche, filosofiche, testi poetici e il dramma “Salone d' Attesa”.

13 gennaio 2020

Intervista a sé stesso

Fammi capire, ti dai un’intervista da te stesso?”. “No, sei tu che la fai”. “Ma tu sono io cioè tu”. “No, tu sei tu, io sono io”. “Impossibile, tu ed io siamo la stessa persona”. “Siamo la stessa persona ma siamo due”. “Perché siamo due?”. “Perché una parte di noi giudica e parla con l'altra parte”. “Vale a dire?” “Io penso, agisco e tu dentro di me consideri il mio agire, il mio pensare. Credimi, finché siamo vivi siamo sempre due”. “È questo il senso del tuo ultimo libro, QUEL CHE RESTA DEL NULLA?”. “Anche questo”. “Spiegami”. “In ciascuno di noi vi sono due entità”. “Quali?”. “L'entità esistenziale, l'entità sociale”. “Continua”. “L’entità esistenziale è destinata ad un nulla radicale, la morte, personale, la morte della specie, dell'Universo”. “Complimenti! E l'entità sociale?”. “Anche essa sparirà ma finché esisterà l'uomo può lasciare una traccia...”. “Quale traccia?”. “La civiltà: l'arte, l'amore per la vita...”. “Ma se tutto finisce nel nulla vale la pena suscitare la civiltà?”. “Assolutamente vale la pena, è più arduo non fare che fare, quindi finché siamo vivi, viviamo meglio che possiamo”.

4 gennaio 2020

Il capitalismo di mercato: incentivi al lavoro onesto e alla "mano invisibile" che arricchisce il tutto

Riflessioni riprese da “Sacre Scritture Mondiali”

Adam Smith, La ricchezza delle nazioni
Non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che ci aspettiamo la nostra cena, ma dal loro rispetto per il loro stesso interesse. Ci rivolgiamo a noi stessi, non alla loro umanità ma al loro amore per sé stessi, e non parliamo mai loro delle nostre necessità ma dei loro vantaggi.

Adam Smith, La ricchezza delle nazioni
Ogni individuo lavora necessariamente per rendere le entrate annuali della società più grandi che può. In generale, in effetti, non intende promuovere l'interesse pubblico, né sa quanto lo sta promuovendo... Intende solo il proprio guadagno, ed è in questo, come in molti altri casi, guidato da una mano invisibile a promuovere un fine che non faceva parte delle sue intenzioni.

Abraham Lincoln
Immagino che sia meglio lasciare ogni uomo libero di acquisire proprietà il più velocemente possibile. Alcuni diventeranno ricchi. Non credo in una legge che impedisca a un uomo di diventare ricco; farebbe più male che bene... Voglio che ogni uomo abbia la possibilità - e credo che l'uomo nero abbia diritto ad esso - in cui possa migliorare le sue condizioni; quando può guardare avanti e sperare di essere un lavoratore assunto quest'anno e in quello successivo, lavorare per sé stesso in seguito e infine assumere uomini per lavorare per lui!

Insegnamenti di Padre Moon
Quando guadagno, non è per me stesso. Né lo sto facendo per i miei genitori. Lo sto facendo per il mondo... Questo è il modo in cui tutti dovremmo vivere. (Aprile 1981)

3 gennaio 2020

Globalizzazione ed uguaglianza del capitale

Cosa dicono le grandi Religioni?

Papa Giovanni XXIII, Mater et Magistra (cristianesimo)
La solidarietà che unisce tutti gli uomini come membri di una famiglia comune rende impossibile per le nazioni facoltose guardare con indifferenza alla fame, alla miseria e alla povertà di altre nazioni i cui cittadini non sono in grado di godere anche dei diritti umani elementari. Le nazioni del mondo stanno diventando sempre più dipendenti le une dalle altre e non sarà possibile preservare una pace duratura fintanto che permarranno evidenti squilibri economici e sociali. La giustizia e l'umanità richiedono che quei paesi che producono beni di consumo, in particolare i prodotti agricoli, in eccesso rispetto ai propri bisogni, vengano in aiuto di quegli altri paesi in cui gran parte della popolazione soffre di mancanza di beni essenziali e della fame. Non è altro che un oltraggio alla giustizia e all'umanità distruggere o sperperare i beni di cui altre persone hanno bisogno per la propria vita.

Profitto per l'occupazione / profitto disoccupativo

di Antonio Saccà
Le società, presso che tutte, sono antisociali. L'individuo vive in società ma la società non vive per l'individuo. Non tutti sono protetti addirittura dalla fame. Quindi non vi è società, comunanza nello stare in società. Oggi, e massimamente in futuro, l'occupazione ossia la disoccupazione diverrà la questione sociale essenziale. Ad essa non si ripara con accorgimenti meno che mai con l'investimento di capitali. Abbiamo, tra i molti, questi fenomeni  innovativi: aumento estremo della potenza produttiva, macchine che utilizzano macchine, diminuzione della occupazione con problematiche incertezze sull'accrescimento di lavori in  settori  d'altra natura secondo una convinzione, forse inattuale, che il lavoro si propaga,  ma non si estingue, concentrazione colossale di imprese mondiali, difficoltà dei ceti medi, dei lavoratori, delle piccole e medie imprese, sconvolgimenti demografici per guerre, carestie, denatalità, fenomeni immigratori vasti, turbative ambientali, conflitti militari, conflitti economici, enfiamenti borsistici... Limitiamoci  al sistema produttivo.