27 ottobre 2012

INDIVISIBILTA' DEI DIRITTI UMANI

di Giorgio Gasperoni

Ogni giorni si leggono notizie con richiami al rispetto dei Diritti Umani in moltissime nazioni. La dichiarazione dei Diritti Umani è stata scritta dalla commissione dell’ONU sui Diritti Umani presieduta dalla first Lady, Elenoire Roosevelt. La Dichiarazione è stata adottata dai 56 Stati membri delle N.U. dell’Assemblea Generale il 10 dicembre 1948. Evidentemente non basta una firma affinché gli stessi stati ne applichino le sue direttive.
Quali sono i principi fondamentali dei Diritti Umani? Dignità umana, uguaglianza, non essere discriminati, universalità, interdipendenza, indivisibilità, inalienabilità, responsabilità.
La stessa dichiarazione di Vienna e programma d’azione del giugno 1993 (paragrafo 5) metteva enfasi sulla necessità di un’Educazione sui Diritti Umani. Essa recitava: “Tutti i diritti umani sono universali, indivisibili e interdipendenti e correlati. La comunità internazionale deve tenere in considerazione i diritti umani globalmente in maniera equilibrata e giusta, con lo stesso standard di giudizio e con la stessa enfasi. Mentre dobbiamo tenere a mente il significato e le peculiarità nazionali e regionali e il retroterra culturale e religioso, è dovere di ogni Stato, nonostante i diversi sistemi culturali, sociali e politici, promuovere e proteggere tutti i Diritti Umani e le libertà fondamentali”.
Cosa s’intende per Educazione sui Diritti Umani? E’ uno strumento per portare un cambiamento sociale; un mezzo per trasformare la teoria e le applicazioni pratiche in prassi sociali quotidiane.
In situazioni di conflitto e nella costruzione della pace, l’Educazione sui Diritti Umani dovrebbe portare un contributo alle popolazioni interessate per la loro vita di tutti i giorni.  Si deve focalizzare su obiettivi sociali e ideali che enfatizzino la dignità di tutti gli esseri umani e la necessità di leggi e istituzioni che sostengano tale sforzo. Nel fare questo l’Educazione sui Diritti Umani contribuisce direttamente al processo di costruire una società basata su giustizia, pace e libertà.
Educare cosa comporta? Credo, a mio modo di vedere, che deve focalizzarsi su tradizione e prassi.
Per “Tradizione” s’intende la tradizione dei Principi Fondamentali menzionati. Dobbiamo capire questo punto molto chiaramente. Comprenderlo e praticarlo. Questa tradizione deve diventare parte delle nostre buone prassi.
Quale educazione dovremmo dare ai nostri figli, se non quella di farli diventare dei bravi cittadini? L’Educazione è necessaria ma deve essere centrata su valori morali e civili universalmente condivisi.

Siria: Italia chiede soluzione pacifica e diritti umani

Rireso da (AGI)
venerdì 26 ottobre 2012 11.50

(AGI) - Roma, 26 ottobre - L'Italia da' "il suo convinto appoggio" all'impegno internazionale per una soluzione pacifica del conflitto in Siria, "rispettosa delle aspirazioni democratiche del popolo siriano e basata sul rispetto dei diritti umani e delle minoranze". L’ha deciso il Cisr (Comitato interministeriale per la Sicurezza della Repubblica) al termine della riunione odierna.

Premio Sakharov, Parlamento Ue sostiene difensori diritti civili in Iran

Ripreso da Euronews – 26 ottobre 2012

I capigruppo dei partiti politici al Parlamento europeo hanno preso la decisione di insignire il regista Jafar Panahi e l'avvocato Nasrin Sotudeh, entrambi difensori dei diritti umani in Iran ed entrambi in regime di privazione della libertà, del premio Sakharov per la libertà di pensiero.

Il presidente del parlamento, il socialista Martin Schultz, subito dopo la proclamazione ufficiale, davanti alla plenaria di Strasburgo, si è detto "fiero di una scelta che incoraggia e sostiene gli sforzi di persone che vivono in circostanze difficili, sotto l'oppressione di un regime odioso".

Nasrin Sotudeh si è distinta nella difesa dei militanti dell'opposizione iraniana che avevano protestato contro l'esito delle elezioni presidenziali del giungo 2009. E per questo è stata condannata a undici anni di carcere.

Più volte premiato ai festival di cinema internazionali, Jafar Panahi è oggi agli arresti domiciliari per aver sostenuto l'opposizione iraniana.

26 ottobre 2012

Birmania, 56 morti e 1.900 case bruciate in nuove violenze etniche

da "LaPresse/AP | 25 ottobre 2012"
Rangoon (Birmania) - Cinquantasei persone sono state uccise e circa 1.900 case bruciate nell'ultima ondata di violenze etniche che hanno travolto la Birmania occidentale. Lo riferisce il portavoce dello Stato di Rakhine, Win Myaing, secondo cui alle 19 ora locale di oggi le vittime registrate in quattro città, a causa delle violenze scoppiate domenica tra le comunità di buddisti Rakhine e musulmani Rohingya, sono 25 uomini e 31 donne.

A giugno, le violenze etniche avevano provocato almeno 90 vittime e la distruzione di oltre tremila case. Decine di migliaia di persone continuano a rimanere da allora nei campi rifugiati. Proprio oggi, dopo l'esplosione degli ultimi disordini, l'Onu ha chiesto di mantenere la calma. "Le Nazioni unite - ha dichiarato in una nota il residente e coordinatore umanitario dell'Onu in Birmania, Ashok Nigam - sono gravemente preoccupate delle notizie di una ripresa del conflitto inter-comunitario in diverse aree dello Stato di Rankhine, che ha provocato morti e ha costretto migliaia di persone, tra cui donne e bambini, a lasciare la propria casa". L'Onu, ha aggiunto Nigam, fa appello a un "immediato e incondizionato accesso a tutte le comunità, in accordo con i principi umanitari".

Secondo la nota di Nigam, un grande numero di persone in fuga dalle violenze è diretto verso campi rifugiati già sovraffollati che attualmente ospitano circa 75mila persone. "Per affrontare le cause alla radice del conflitto - si legge ancora nella nota - sono urgentemente richiesti un sostegno umanitario a breve temine e un'azione che porti a soluzioni di lungo termine". I nuovi disordini sono tra i peggiori che si registrano nella regione da giugno, dopo gli scontri che sono scoppiati in seguito al presunto stupro e omicidio di una donna buddista da parte di tre uomini musulmani a fine maggio.

Gli USA spaventano la Cina con il “Cobra d’Oro”

da "La Voce della Russia" | 23.10.2012
 
Gli USA hanno invitato la Birmania ad inviare i suoi osservatori alle esercitazioni americano-thailandesi Cobra d’oro (Cobra Gold), le più grandi manovre campali con la partecipazione degli Stati Uniti nella regione del Pacific Rim. 

Ciò dimostra che Washington è intenzionata a formare nuove alleanze militari per contenere la Cina.

Il ravvicinamento con la Birmania avviene sotto l’insegna dello sviluppo del dialogo umanitario con il governo semi-popolare di questo paese. Negli ultimi due decenni la Birmania è rimasta di fatto isolata. Gli USA e l’Occidente hanno dichiarato, in sostanza, una moratoria su tutti i contatti con la giunta militare criticando il regime birmano per la persecuzione dei dissidenti. A loro volta, i militari birmani hanno respinto con sospetto qualsiasi eventuale contatto. Quando nel 2008 sulla Birmania si è abbattuto un tifone devastante, le navi da guerra USA che partecipavano alle manovre Cobra d’Oro erano pronte a venire in aiuto al paese, ma il governo birmano ha declinato la relativa proposta.

Dopo le elezioni del 2011 in Birmania è iniziata una liberalizzazione politica ed economica. Sono diventate possibili cose impensabili in precedenza. Il leader dell’opposizione, il premio Nobel Aung San Suu Kyi, la quale aveva passato molti anni in prigione, ha avviato un’attività politica aperta ed è riuscita persino a sconfiggere il candidato del partito al governo alle elezioni supplementari al parlamento, intervenendo per la prima volta sul canale televisivo statale.

Tuttavia la situazione riguardo i diriti civili in Birmania è ancora lungi dall’essere ideale. Così, Aung San Sun Kyi ha parlato delle pressioni esercitate dalle autorità sui candidati dell’opposizione. Le organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti dell’uomo segnalano azioni crudeli nei confronti della minoranza musulmana. Stando ai difensori dei diritti umani, i militari continuano a commettere crimini contro l’umanità.

Nondimeno gli USA reagiscono con una calma per loro insolita a queste accuse contro la Birmania. Recentemente a Naypyidaw i rappresentanti del Pentagono hanno discusso in modo serio l’eventuale ripresa dei contatti militari tra Birmania e USA. L’invito degli osservatori birmani alle manovre Cobra d’Oro si spiega non con il progresso, per ora modesto, nella sfera dei diritti umani, ma innanzitutto con l’interesse degli USA alla crescita del loro status militare e politico nel Pacific Rim.

L’invito della Birmania alle manovre americano-thailandesi Cobra d’Oro significa che Washington è preoccupata per la sua posizione nel Sud-Est asiatico di fronte alla crescita dell’influenza della Cina. Gli USA e i paesi che temono la Cina sono pronti ad una più stretta cooperazione, fino alla creazione di piccole alleanze militari e politiche.

In caso di vittoria alle presidenziali negli USA di Mitt Romney questa tendenza può assumere un carattere ancor più allarmante. Non è da escudere lo scenario secondo cui nella regione saranno create alcune mini-NATO al fine di contenere la Cina. Una tale alleanza – tra USA, Corea del Sud e Giappone – di fatto già esiste. Un’altra può essere formata nel Sud-Est asiatico dove i paesi preoccupati dall’espansione economica di Pechino e dalla sua posizione intransigenze nelle vertenze territoriali possono avviare una cooperazione più stretta con Washington.

25 ottobre 2012

Quale società?

UN CHICCO DI GRANO
UN CHICCO D'ORO

Ero stato a mendicare di porta in porta, lungo la via del villaggio, quando il tuo carro d'oro apparve in lontananza, simile ad uno splendido sogno, ed io stavo ammirando colui che era il Re dei re! La mia speranza era alle stelle; pensai: "Sono finiti i giorni neri", e già mi tenevo pronto, in attesa di doni spontanei, e di ricchezze sparpagliate dovunque nella polvere. Il carro si arrestò là dove io ero. Il tuo sguardo cadde su di me, e tu scendesti con un sorriso. Sentii che l'occasione della mia vita era infine giunta. Improvvisamente, allora, tu tendesti la mano, e dicesti: "Cos'hai da donarmi?" Ah! qual gioco regale era quello di tendere la mano al mendicante e mendicare! Rimasi confuso e perplesso; infine, dalla mia bisaccia, estrassi un piccolissimo chicco di grano e te lo donai.
Ma quanto grande fu la mia sorpresa quando, alla fine della giornata, rovesciando a terra la mia bisaccia, trovai un piccolissimo chicco d'oro nel cumulo di povero grano. Piansi amaramente e pensai: "Perché non ho avuto il coraggio di donarti il mio tutto?"
di Rabindranath Tagore



Quale società?

di Giorgio Gasperoni
Rileggendo “Un chicco di grano, un chicco d’oro” di R. Tagore, mi sono ritrovato a riflettere sulla presente realtà che stiamo vivendo, la crisi economica, la crisi sociale, l’imbarbarimento delle relazioni interpersonali, e non solo, che le nostre società si trovano a fronteggiare ed ho provato un senso d’angoscia.
Mi sono chiesto: forse abbiamo smarrito i giusti obiettivi e perso la visione di quello che dovremmo raggiungere o realizzare? Siamo forse un po’ tutti dei mendicanti che si aspettano di ricevere dove tutto è dato per scontato?
Come prevenire che accadano abusi? Per prevenire questi scenari che sono sotto gli occhi di tutti, dovremmo far emergere una società che si auto-regolamenti, dove la più grande responsabilità possa posarsi sulle spalle dei suoi cittadini nel suo insieme, piuttosto che lasciare questa responsabilità al governo, alle istituzioni, alle organizzazioni politiche composte d’individui che per come si pongono nei confronti dei cittadini, tendono a mentire e sfruttare la situazione a loro vantaggio.
Il Governo e le Istituzioni nel loro insieme devono essere al servizio dei cittadini, ma in realtà li seducono con false promesse di possibili privilegi a buon mercato. Portano, così, la società a distruggere l’economia, creare conflitti sociali e a tenere tutti sotto controllo.
E’ il cittadino che deve vivere per lo scopo dello stato, oppure è lo stato che deve mettere ognuno nelle condizioni di poter realizzare i propri obiettivi di vita utilizzando la propria individualità e creatività?
Solo quando persone libere e responsabili sono i guardiani della cosa pubblica, si potrà realizzare una società libera e responsabile.

24 ottobre 2012

Birmania/ Viaggio in India per San Suu Kyi, primo dopo 25 anni

Il 14 novembre terrà discorso a Nuova Delhi per Fondazione Nehru

TMNews - Ricevuto da Burma News
 

Nuova Delhi - Aung San Suu Kyi andrà in India il mese prossimo per la prima volta dopo 25 anni. Nel paese di Gandhi la leader dell'opposizione birmana ha fatto parte dei suoi studi e sua madre ha lavorato come ambasciatrice.
Il 14 novembre a Nuova Delhi il premio Nobel per la Pace (1991) terrà una conferenza al Jawaharlal Nehru Memorial Fund, Fondazione del primo ministro dell'India indipendente. "Sono in corso i preparativi per la conferenza, è un avvenimento molto importante", ha annunciato un membro dell'organizzazione.
Un portavoce del ministero indiano degli Affari esteri ha indicato da parte sua che il proseguimento della visita di Suu Kyi, che dovrà includere degli incontri con dei dirigenti, è ancora allo studio.
Il primo ministro indiano Manmohan Singh aveva invitato l'ex dissidente, 67 anni, a pronunciare un discorso in India durante la sua visita a Rangoon a maggio scorso, prima trasferta in Birmania di un premier indiano dopo 25 anni.

Il Giappone scopre il nuovo El Dorado nei mercati di Myanmar

Meridiani Relazioni Internazionali
di Andrea Chiriu
Ricevuto da Burma News


Il Giappone è pronto a concedere nuovi prestiti al Myanmar a partire dal 2013. L’inaspettato annuncio interrompe un vuoto diplomatico che dura ormai da venticinque anni e che segue, a distanza di sei mesi, la decisione di eliminare parte del debito accumulato dalla ex Birmania nei confronti di Tokyo. Si tratta peraltro di un debito considerevole, circa 6 miliardi di dollari statunitensi, che in un colpo solo si è appena ridotto a meno della metà.
Finiti gli anni bui della giunta militare, il governo guidato da Thiein Shein ha inaugurato un nuovo corso: dopo un avvio timido, la sua apertura economica e politica ha via via acquisito maggiore incisività. Le recenti elezioni parziali del Parlamento, che hanno visto il Premio Nobel per la pace e leader dell’opposizione, Aug San Su Kyi, accaparrarsi un seggio, ne sono un segno. L’obiettivo principale di queste riforme, a detta di Thiein Shein, è riportare la democrazia nel paese e re-inserire il Myanmar nella comunità internazionale. Il governo di Naypyidaw non ha però le risorse necessarie per poter rilanciare autonomamente l’economia nazionale: per questo urgono capitali stranieri.

20 ottobre 2012

La Famiglia e il MDGs (Obiettivi di sviluppo del Millennio)

Un libro presentato alle Nazioni Unite

di Lynn Walsh 

A livello mondiale, la famiglia è veramente il punto di partenza, indispensabile e insostituibile, per una fondazione e uno sviluppo di successo.
E. Douglas Clark

Quando le Nazioni Unite guardano alla povertà, all'assistenza sanitaria e all'istruzione nel mondo - tre aree principali degli Obiettivi di sviluppo del Millennio (MDGs), - vedono le famiglie come parte del problema o parte della soluzione?
Non più tardi del 2010, quando le Nazioni Unite hanno analizzato dieci anni di progressi un po’ deludenti della realizzazione dei MDGs, non vi era ancora alcuna menzione del ruolo della famiglia e dei genitori come risorse per il raggiungimento di questi importanti obiettivi.
La recente pubblicazione della ‘Famiglia e gli MDGs: Utilizzare il Capitale familiare per raggiungere gli 8 Obiettivi di Sviluppo del Millennio’ segna un rinnovato sforzo per riconoscere la famiglia come una risorsa fondamentale per risolvere i problemi più gravi a livello mondiale. Il libro è stato presentato in concomitanza con la Giornata Internazionale della Famiglia, il 14 maggio in un evento promosso dalla Missione del Qatar presso le Nazioni Unite.
Il Doha International Institute sugli studi e gli sviluppi familiari ha commissionato all'editore, Susan Roylance del Howard Center for Family, Religion and Society e altri otto autori, tra cui Lynn Walsh dell’UPF, di analizzare ogni obiettivo dello sviluppo del millennio con un approccio particolarmente focalizzato sulla famiglia. Il libro mostra molte buone pratiche che utilizzano le risorse naturali ed essenziali della famiglia che potrebbero salvare vite umane.
Nel capitolo sulla lotta contro la povertà, Jastus Suchi Abdia ha dichiarato: "Potenziando le famiglie con risorse aggiuntive e con l’istruzione per superare le barriere della povertà, agevoleremo le generazioni che verranno". Per quanto riguarda il raggiungimento dell'educazione universale, Mary M. Harris ha scritto: "Non vi è alcun sostituto alla partecipazione e al sostegno delle famiglie all'educazione dei figli. Nessuna agenzia di governo, nessun gruppo di sostegno per bambini e nessun educatore può sostituire un buon ambiente familiare per il benessere educativo di un bambino”. Nell’esporre l’HIV / AIDS, Terrance D Olson, Ph.D., ha dichiarato: "Coloro che prendono sul serio la vita familiare sono i nostri più grandi alleati nella lotta contro l'AIDS. Le organizzazioni di volontariato ..., anche religiose, che insegnano l'astinenza e l'impegno nella famiglia, dovrebbero essere incoraggiate, non criticate ... l’impegno morale nella vita familiare è fondamentale".
Pagina dopo pagina ci sono esempi di come il capitale familiare può essere utilizzato per fornire soluzioni, probabilmente in un modo molto più efficace di qualsiasi altra risorsa.

Se siete interessati al libro, gli uffici dell’UPF possono fornirlo in tutte le sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite.

18 ottobre 2012

Birmania, presidente Thein Sein rieletto leader partito al potere


Ripreso da LaPresse/AP  | 16 ottobre 2012
Rangoon (Birmania) - Il presidente birmano Thein Sein è stato rieletto a capo del Partito dell'unione per la solidarietà e lo sviluppo, nella prima convention del gruppo politico dalla sua entrata in carica nel 2011. L'ex generale ha attuato riforme politiche ed economiche, riuscendo ad allentare l'isolamento che la comunità internazionale aveva imposto alla Birmania a causa degli abusi dei diritti umani commessi dall'ex regime militare. L'allentamento delle sanzioni ha aperto la strada a una ripresa economica. Nelle elezioni del 2010, il Partito dell'unione per la solidarietà e lo sviluppo vinse 883 dei 1.154 seggi. Il voto fu boicottato dalla Lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi, che ha però trionfato alle elezioni suppletive di quest'anno annunciando una sfida importante per il voto generale del 2015.

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La Birmania dice no alle organizzazioni umanitarie musulmane

Ripreso da La Voce della Russia | 16.10.2012

Il presidente della Birmania Thein Sein non ha permesso all'Organizzazione per la Cooperazione Islamica di aprire un ufficio per aiutare la popolazione del Rohingya. Gli abitanti di questa regione, per lo più musulmani,  si sono scontrati con i buddisti questa estate.

Secondo l'ufficio stampa del capo dello Stato, l'apertura di un ufficio sarebbe in contrasto con la volontà del popolo. In precedenza migliaia di monaci buddisti avevano protestato contro l'Organizzazione per la Cooperazione Islamica sostenendo la decisione del presidente.

9 ottobre 2012

Il Vero Eroe

Abbiamo ripeso un articolo scritto qualche anno fa. Per i temi che affronta è sempre molto attuale e pertanto fonte di riflessione.

"L'eroe va al di là di ciò che è ordinario e raggiunge la grandezza mettendosi al servizio di un più grande scopo di bene. Il suo esempio ci mostra che, nella nostra vita, non falliamo se siamo lungimiranti ma se, al contrario, i nostri obiettivi sono troppo vicini. Ci mostra che è sbagliato credere che la felicità sia un diritto e sia fine a se stessa. L'eroe non cerca la felicità, ma il bene, e trova appagamento nel realizzarlo".
 
George Roche

Non è Solo Coraggio
dI Larry Nachman

Nel linguaggio contemporaneo i termini "eroe" ed "eroismo" vengono usati molto a caso senza riflettere sul loro significato, e per questo è difficile capire esattamente quello che vogliamo dire ogni volta che li usiamo.
Recentemente ho chiesto a una classe di studenti di dirmi i nomi di alcuni eroi contemporanei e di spiegarmi perché li considerano tali. Questo non è stato un vero test scientifico, ma l'ho trovato interessante quando ho visto che gli studenti non erano in grado di nominare nessun individuo, ma potevano citare come esempio solo alcuni tipi di azioni eroiche, come il correre dentro un edificio che brucia per poter salvare un bambino.
Il fatto che nominare degli eroi sia una cosa difficile da fare, può essere un sintomo del credo contemporaneo che gli eroi non fanno più parte della no¬stra cultura e che quindi appartengono ad un'altra epoca.
Una ragione la sì può trovare nel re¬lativismo morale di cui è impregnata la nostra cultura. Se non c'è uno standard comune di azione, l'eroismo diventa semplicemente una scelta individuale. L'eroe, alla stregua degli altri, fa solo qualcosa d'individuale e le sue azioni hanno un valore solo a livello per¬sonale.
Questo appiattimento dell'universo morale segue la tendenza egalitaria del nostro tempo. La relatività di ciò che è vero è diventata postulato morale e la condizione per una società libera. In questa società l'eroe è una presenza anomala, perché compie azioni fuori dal comune.
... L'eroe è anche colui che personifica meglio degli altri l'ideale di vero uomo; è un personaggio eccezionale, un modello per gli altri. Le sue azioni mo¬strano come sia possibile superare dei limiti fino ad allora considerati come massimi nelle realizzazioni umane.

La relatività di ciò che è vero è diventata postulato morale e la condizione per una società libera.
In questa società l'eroe è una presenza anomala, perché compie azioni fuori dal comune".

L'eroe e la società democratica
In un'epoca in cui si stanno cercando degli standard da "minimo di competenza", l'eroe rappresenta una presenza scomoda.

Birmania, Suu Kyi: Pronta a diventare presidente se popolo lo chiederà

LaPresse/AP | 8 ottobre 2012

Rangoon (Birmania) - Aung San Suu Kyi è pronta a servire il suo Paese come presidente. Lo ha annunciato lei stessa spiegando di avere il compito, in quanto leader della Lega nazionale per la democrazia, di essere pronta ad accettare di diventare capo dello Stato se questa sarà la volontà del popolo. Le prossime elezioni in Birmania sono in programma nel 2015. Il partito, ha aggiunto Suu Kyi, cercherà di modificare alcuni provvedimenti della Costituzione birmana, tra cui quello che non le permette di diventare presidente. La settimana scorsa la leader democratica birmana è tornata da un viaggio di 17 giorni negli Stati Uniti, dove è stata accolta come eroina della democrazia.

L'Arcivescovo John Myers, capo dell'Arcidiocesi di Newark, ha pubblicato una lettera pastorale sul matrimonio

Ripresi alcuni brani della lettera dall’agenzia di stampa vaticana Zenith.org

ROMA, mercoledì, 26 settembre 2012 - Negli ultimi anni l’argomento matrimonio è stato un’area di costante dibattito. Man mano che si avvicina la stagione elettorale negli Stati Uniti i sostenitori del matrimonio dello stesso sesso hanno gradualmente sempre più influenza in politica e nel mondo dello spettacolo. Le persone contrarie sono andate incontro a critiche, al punto di essere accusati di bigottismo per aver dato il loro sostegno al matrimonio tradizionale.
La Chiesa cattolica, negli Stati Uniti, non è rimasta in silenzio nonostante i tentativi dei sostenitori del matrimonio omosessuale di screditarli. L’arcivescovo John J. Myers di Newark, New Jersey, ha pubblicato infatti, ieri, una lettera pastorale sulla definizione, sul fine e sulla santità del sacramento del matrimonio, utilizzando gli scritti di filosofi, sia religiosi che laici. Come capo di una delle più grandi diocesi degli Stati Uniti - con più di 1 milione di cattolici - ha deciso di aiutare i fedeli a “formare le proprie coscienze” sul sacramento del matrimonio.


Qual è la situazione del matrimonio negli Stati Uniti adesso?
Mons.Myers: Non c'è bisogno di percezioni extra-sensoriali per capire che il matrimonio è minacciato e svalutato in tutti i modi negli Stati Uniti. Nonostante vi siano molti matrimoni felici, ve ne sono tanti altri dove le persone non si preoccupano affatto di sposarsi, e anche molti divorzi o altre visioni del matrimonio che lo riducono semplicemente alla relazione sentimentale tra partner. Questo non corrisponde alla visione della Chiesa sul matrimonio, ovvero dell’impegno di un uomo e una donna in una relazione stabile aperta ai figli e in cui i figli possono essere educati in maniera appropriata e avere il sostegno emotivo e l’aiuto, che solo una solida unione può offrire. Io so che ciò è vero per me e per quanti hanno riconosciuto una “buona vita” di famiglia come una delle cose più importanti della loro vita.


In quest’ottica dell’influenza della società, molte persone sostengono che i “matrimoni” omosessuali siano comparabili al movimento per i diritti civili degli anni ’60. Qual è il suo pensiero a riguardo?
Mons. Myers: Credo sia assurdo. Nessuno ha un diritto assoluto a pretendere che uno stato o chiunque altro, violi la legge di Dio e della natura. Sono molto dispiaciuto di questo e mi permetto di dissentire profondamente con chiunque dica una cosa del genere. Si è parlato di figure pubbliche, persone che hanno a che fare con i media, le varie celebrità ecc, e senza voler essere troppo duro con il mio giudizio, penso che gli si dia troppa attenzione, che siano oggetto di troppi reportage. Le vite di queste persone sono così pubbliche che arrivano a pensare di essere il centro di un universo che possono definire come gli pare, senza riferirsi al trascendente o a Dio. Questo è uno sbaglio molto serio. È assurdo pensare che l’unione omosessuale possa chiamarsi matrimonio in un qualunque senso del termine. Il matrimonio è l’unione tra uomo e donna da secoli in tutte le culture, ed è un impegno costante aperto alla vita. Le unioni omosessuali non potranno mai essere chiamate matrimoni o essere trattati come tali, non importa quale stato legale gli si dia.

Matrimonio Sotto Assedio

di Giorgio Gasperoni
In tutto il mondo i vincoli matrimoniali stanno diventando sempre meno resistenti. Anche se i sondaggi mostrano che i giovani continuano ad aspirare al matrimonio, c’è stata una svalutazione generale dell’importanza del matrimonio e del suo necessario collegamento con l’amore, il sesso e la procreazione. I matrimoni durano di meno quando la cultura più grande non li considera più degni di una speciale posizione, protezione e autorità.
Negli Stati Uniti i ricercatori hanno constatato che il matrimonio si è ridotto ad un “rapporto di coppia”, destinato principalmente alla gratificazione emotiva e sessuale di ciascun adulto.” Gli americani sono diventati meno propensi a sposarsi, quelli che di fatto si sposano hanno matrimoni meno felici, e i matrimoni hanno molta più probabilità di spezzarsi. I frammenti della cultura del matrimonio includono il divorzio, i genitori singoli e i rapporti di convivenza. Quelli che soffrono più di tutti per queste tendenze sono i bambini.

Il Valore del Matrimonio 
Il matrimonio è uno dei rapporti umani più altamente stimato e uno scopo centrale della vita. La maggior parte delle persone vuole per se stessa e per i propri figli un matrimonio buono e duraturo, perché il matrimonio svolge un ruolo importante nella loro ricerca di significato, felicità e realizzazione.
Il matrimonio segna il nostro destino fondamentale, cioè trovare significato e valore nell’amore. Naturalmente il matrimonio ha delle funzioni sociali, economiche e biologiche, accompagnate da relativi doveri e responsabilità. È l’istituzione più fondamentale e universale, che porta la responsabilità centrale di allevare i figli e prendersi cura dei membri della famiglia. I ricercatori affermano: “Praticamente in ogni società che è stata oggetto di studio degli storici o degli antropologi, troviamo... il matrimonio.” Poiché il matrimonio ha dimensioni emotive, sociali e procreative, nella maggior parte delle società implica un contratto. Spesso il matrimonio segna il rito di passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Nelle tradizioni culturali il matrimonio non è una questione individuale perché fonde insieme la discendenze di due famiglie. Attraverso il matrimonio, le persone contraggono degli obblighi nei confronti di una comunità e di un insieme di parenti. Il matrimonio determina la posizione verticale e orizzontale di una persona nel contesto sociale.

È sempre più evidente che i matrimoni sani e duraturi portano tanti altri benefici al marito, alla moglie e ai figli. Le persone sposate sono più sane di quelle non sposate, hanno meno malattie e quando si ammalano spesso guariscono più in fretta di quelle che non hanno un partner che le sostiene. Inoltre le persone sposate godono di una maggiore salute psicologica, hanno una percentuale più bassa di depressione e riportano livelli di felicità personale più alti di quelli della popolazione in generale.   
Le coppie sposate hanno una maggiore sicurezza economica delle persone singole, sono capaci di gestire meglio gli alti e bassi della vita e sono più produttive sul posto di lavoro.
La saggezza tradizionale riconosce il valore del matrimonio. Lo statista americano del 18° secolo, Benjamin Franklin, fece la seguente dichiarazione riguardo il matrimonio: “Un uomo singolo è ben lungi dall’avere il valore che avrebbe in quello stato di unione. È un animale incompleto. Assomiglia alla metà di un paio di forbici. Se prendete una moglie sana ed avveduta, la vostra operosità nella professione, unita alla sua parsimonia, saranno una fortuna sufficiente.
Inoltre, i figli di genitori sposati hanno una maggiore possibilità di diventare felici e avere successo da adulti con un proprio matrimonio stabile. “Un nucleo famigliare composto dal padre, dalla madre e dai loro figli. è ancor oggi la miglior garanzia di successo per un bambino,” secondo le parole di un sociologo.
 La qualità del matrimonio dipende dalla base del carattere che lo sposo e la sposa portano nella loro unione e dalla loro continua crescita nel cuore e nel carattere come sposi e genitori. Inoltre le qualità del cuore e del carattere coltivate nella famiglia hanno un impatto su ogni aspetto dell’impegno sociale di una persona. Perciò le comunità e le nazioni traggono beneficio da matrimoni e famiglie sani.
Alla luce dell’importanza centrale del matrimonio, è opportuno considerare qual è il modo migliore per preparare i giovani al matrimonio e creare una cultura che sostiene il matrimonio.

La relazione di coppia.
Una sfida per la famiglia: Rapporto Famiglia Cisf 2011


Breve estratto del rapporto  22/03/2012
La coppia sta diventando una alternativa alla famiglia?
Il nuovo Rapporto Cisf 2011 sulla famiglia italiana ha voluto verificare l’ipotesi, sostenuta da un’opinione oggi molto diffusa, circa il fatto che la coppia stia diventando una sfida per la famiglia nel senso di costituire sempre di più un modo di vita alternativo alla famiglia. L’indagine è stata condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana (4053 interviste), nella quale risulta che il 50,5% vive in coppia.
Se si sta ai dati strutturali socio-demografici, che sono anche quelli su cui si basano le analisi dell’Istat, sembra che l’ipotesi sia confermata, in quanto cresce il numero delle coppie non sposate, aumentano le coppie senza figli o con un solo figlio, e in generale le famiglie si restringono di numero, si privatizzano sempre di più e la famiglia vede diminuire il suo valore pubblico, sociale, istituzionale.

Alcune riflessioni sulla figura del Rev. Sun Myung Moon

I coniugi Moon
di Richard L. Rubenstein

Di tutti i leaders che ho conosciuto, pochi hanno significato di più per me del Rev. Sun Myung Moon. L'ho conosciuto quando sono stato invitato a partecipare alla riunione annuale della Conferenza Internazionale sull’Unità delle Scienze (ICUS) nel fine settimana del Ringraziamento (Tanksgiving) a Washington nel 1976. A quel tempo, ero un membro del “National Humanities Institute” a Yale. Quando si sparse la voce che avevo accettato l'invito, un membro molto conosciuto della facoltà di Yale mi ha invitato a pranzo e mi ha esortato a non partecipare. Gli ho chiesto: "Perché?" Egli rispose: "Non hai letto del Rev. Moon sui giornali?"
La mia risposta fu che essendo uno storico delle religioni formatosi a Harward, io ero in grado di farmi la mia opinione in merito sia sull'uomo sia della sua chiesa. In quel tempo, c’era tanto isterismo riguardo al Rev. Moon e il suo movimento sulla stampa. Erano state raccontate storie sensazionali che molti dei suoi seguaci avevano subito il "lavaggio del cervello" per unirsi alla sua chiesa. Inoltre, ha officiato matrimoni di massa, che erano naturalmente molti diversi dai matrimoni di stile occidentale. Come risultato, la scelta predefinita era di considerarlo come una forza nefasta. Col senno di poi, sono molto felice che io e mia moglie Betty, laureata al Smith College e un dottorato di ricerca in Storia dell'Arte, abbiamo deciso di scoprire da soli riguardo a questo nuovo movimento religioso. Dopo tutto, questa era la mia professione.

Una Famiglia sotto un unico Dio è l'eredità lasciateci dal Dott. Sun Myung Moon


di Michael Balcomb, UPF internazionale

Si dice spesso che tu sappia chi sono i tuoi amici solo nei momenti di crisi, e gli oltre 300 ambasciatori di Pace dell’UPF che hanno fatto un lungo viaggio in Corea per partecipare alle cerimonie commemorative di Padre Moon il 15 settembre hanno dimostrato che siamo molto di più che solo amici: siamo davvero una sola famiglia sotto un unico Dio. Nel corso di tre giorni, il gruppo dell’UPF ha condiviso lacrime, ricordi, determinazione, e anche tanti bei momenti confortandoci l’un l’altro condividendo le tante testimonianze di come ha toccato tutte le nostre vite quest’uomo straordinario di Dio.
Il banchetto celebrativo di commemorazione tenutosi sabato sera dopo la cerimonia di ascensione a Seul all’international Grand Hotel, a fianco del COEX Exhibition Center dove tre anni fa il Dott. Moon aveva lanciato la sua Autobiografia “Un cittadino del mondo amante della pace”. Infatti, molti di chi è venuto ad assistere al suo servizio ritorno a casa era stato pure presente in quella giornata di sole nel giugno del 2009, e si respirava un senso di riunione nell’aria.
L’influenza di Padre Moon sulle relazioni interreligiose è stata evidente dalle preghiere di benedizioni molto sentite offerte da quattro rappresentanti della comunità religiosa. Le preghiere sono state offerte dal Vescovo Riah al Assal, il precedente vescovo anglicano di Gerusalemme, che ha notato che in tutta la sua diocesi, che comprende le terre difficili di Siria, Libano e Iraq, vi è un urgente bisogno di riconciliazione della famiglia di Abramo. Il dottor Hamdi Mohammed Murad, il religioso musulmano moderato di Amman, Giordania, co-fondatore del Centro Interreligioso Coesistenza di ricerca giordano, ha ringraziato Dio per la sua misericordia e bontà, in particolare per aver permesso a tutti i presenti di aver vissuto e lavorato con Padre Moon, un uomo che amava tantissimo Dio. Il Dott. Srivatsa Goswami ha cantato una benedizione indù, "Om Shanti, Om Shanti, pace, pace", che rappresenta l'India, sede di tante religioni e lingue. Erano presenti altri rappresentanti “dell’Iniziativa di Pace per il Medio Oriente”: il dottor Abraham Shalom Haim, presidente del Consiglio degli ebrei orientali e sefarditi in Spagna, e il prominente leader druso e editore, Sheik Samih Natur di Israele.
"La comunità drusa è da lungo tempo in completo accordo con gli insegnamenti di Padre Moon", ha detto Natur, che solo due settimane fa, durante l'evento più recente MEPI (Iniziativa di Pace per il Medio Oriente) a Gerusalemme ha presentato un’enciclopedia di cinque volumi della religione e cultura drusa. "Abbiamo particolarmente apprezzato i suoi profondi insegnamenti sul matrimonio e valori della famiglia, e sono orgoglioso di dire oggi, continueremo a promuovere la sua visione in Israele e in tutta la regione".

Il fondatore della Universal Peace Federation è deceduto all’età di 92 anni

di Giorgio Gasperoni

Il Dott. Rev. Sun Myung Moon è deceduto alle due del mattino, ora coreana, del 3 settembre 2012, all’età di 92 anni.
Il fondatore della Universal Peace Federation è deceduto a seguito delle complicazioni di una polmonite.
Ho conosciuto il pensiero del Rev. Moon a Roma quarantuno anni fa, e l’ho incontrato poco dopo personalmente nella stessa città. Allora non avevo nemmeno compiuto 21 anni. Ciò che aveva colpito il mio cuore e la mia mente più di ogni altra cosa erano stati la sua visione della vita, l’invito a vivere per lo scopo dell’insieme, e la sua visione di Dio quale genitore di tutta l’umanità. Il suo richiamo a Gesù e la necessità di proseguirne l’opera è ciò che ha insegnato e che ha messo in pratica tutta la sua vita con un’intensità straordinaria.
La cerimonia di Seonghwa, e cioè la “cerimonia di ascensione in armonia” (così viene definita nel Movimento dell’Unificazione la cerimonia funebre) di Sun Myung Moon si è tenuta il 15 settembre, dopo un periodo di lutto di 13 giorni. La cerimonia è stata presieduta dal figlio, Hyung-jin Moon, presidente internazionale della Chiesa di Unificazione.