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27 novembre 2024

UN CAMBIAMENTO IMPOSSIBILE?

LA SVOLTA RADICALE IN BANGLADESH

CON MUHAMMAD YUNUS AL COMANDO


Da luglio 2024, il Bangladesh è stato teatro di eventi drammatici che hanno cambiato il volto del paese in modo inimmaginabile. Quello che è iniziato come una serie di proteste studentesche contro politiche discriminatorie si è trasformato in una ribellione nazionale, culminando nella fuga della premier Sheikh Hasina e nell’ascesa di Muhammad Yunus, premio Nobel per la Pace, come capo di un governo di transizione.


di Andrea Valgoi
Le manifestazioni iniziali erano incentrate su questioni specifiche, come la distribuzione di posti di lavoro nel settore pubblico, ma l’incapacità del governo di rispondere ai giovani e la decisione di reprimere con la forza sono state devastanti. Il bilancio delle vittime è cresciuto rapidamente, con la polizia e le forze armate che hanno aperto il fuoco sui manifestanti, uccidendo centinaia di persone. La violenza culminante e la morte di figure chiave del movimento, come il giovane attivista Abu Sayeed, hanno acceso la miccia di un malcontento diffuso, trasformando la rabbia contro Hasina in una rivoluzione. Inaspettatamente, il supporto delle forze armate è passato al lato dei manifestanti, costringendo Hasina a lasciare il paese. La caduta del suo governo, dopo 15 anni di potere, ha scioccato non solo il Bangladesh ma anche il mondo intero. Il simbolo del cambiamento? Muhammad Yunus, l’uomo che nessuno avrebbe immaginato al potere in una fase tanto turbolenta.

29 marzo 2022

La diplomazia culturale oggi

Mondo Internazionale si racconta

A cura di Andrea Marco Silvestri*

In questo articolo presenteremo Mondo Internazionale, associazione no profit culturale, attraverso le attività di cooperazione internazionale a carattere giovanile che svolge in Italia e nel mondo nell’ambito della “diplomazia culturale”, un concetto sempre più centrale nel mondo contemporaneo.

La diplomazia culturale in un mondo che evolve

La diplomazia culturale è un concetto corale che armonicamente riunisce e trasmette informazioni sulle manifestazioni culturali di un determinato Paese, specialmente al di fuori del proprio territorio nazionale. Grazie ad un corpus di attività di diversa natura che coinvolgono arte, antropologia e scienza, la diplomazia culturale mira a stabilire solide relazioni internazionali favorendo una comprensione mutuale complessiva e un’interazione fondata sul rispetto reciproco. 

7 novembre 2021

Pandemia e Green Pass: alcune riflessioni

Come in tutte le situazioni di grande incertezza, le necessità di chiarezza e comprensione si impongono anche in questa pandemia.

di Gioele Liscidini,

Viviamo costruendo abitudini e rituali che rendono la realtà uno spazio consueto, necessario al soddisfacimento dei nostri bisogni e delle nostre aspirazioni. Quando tale spazio viene meno, l’esigenza di ristabilirlo si fa impellente, l’emotività e l’irrazionalità sono fortemente stimolate e spesso la capacità di razionalizzare viene sopraffatta.

Epidemie e pandemie ci sono sempre state, le ultime, “Spagnola” e “Asiatica”, appartengono al secolo scorso. Ai tempi della Spagnola ci vollero due anni perché l’epidemia divenisse pandemia globale. Oggi, il SARS-CoV-2 ha raggiunto i quattro angoli del globo in qualche mese.

Come il mondo sia divenuto un “villaggio globale” è chiarito anche da queste tempistiche: ci descrivono un pianeta iper-interrelato e connesso, dove le decisioni devono inevitabilmente essere coordinate e gli sforzi condivisi, poiché nessuno può pensare di arroccarsi in qualche sperduto eremo e “salvarsi da solo”. Gli stessi elementi di iper-connessione, tuttavia, che hanno agevolato il subitaneo diffondersi della patologia, sono stati elementi di forza per la scoperta e produzione di vaccini in tempi record. Realizzare una fiala del più usato vaccino anti Covid19 a mRNA, richiede decine di input da svariati impianti industriali, da diversi Paesi del mondo. Si comprende chiaramente come la forte specializzazione abbia disperso i poli di conoscenza e le filiere produttive attraverso i continenti, oltrepassando confini fisici e politici. Credo sia importante, sulla base di queste considerazioni, prendere consapevolezza della necessità del multilateralismo nella politica internazionale e del fatto che, chiunque voglia emanciparsi dal dialogo e dalla mediazione fra Stati, si ponga non solo in netto contrasto agli interessi globali, ma in contrasto con l’epoca in cui viviamo, dove, se è sempre valso, ora più che mai, l’unione fa la forza.

29 marzo 2021

“La Pace comincia da Me” - workshop interreligioso

di Godwin Chionna 

Dopo la prima edizione del 2018, nell’aprile del 2019 l’associazione Youth and Students for Peace Deutschland (Giovani e Studenti per la Pace Germania) ha organizzato il workshop interreligioso “Peace Starts with Me” (La Pace comincia da Me), presso la Seminarhaus Neumühle, vicino a Francoforte sul Meno. 

Con oltre 40 partecipanti provenienti da percorsi di fede molto diversi (Cristianesimo, Islam, Induismo, Mazdeismo, Unificazionismo e persone che si identificano come atee), il workshop ha rappresentato un’opportunità di incontro e dialogo molto preziosa, con un obiettivo in comune tra tutti i partecipanti: contribuire alla promozione di una cultura di dialogo e di rispetto tra persone con visioni del mondo anche molto diverse. 

Il programma offerto dal workshop è stato molto vario, includendo sessioni di yoga mattutine (per svegliare corpo e mente), momenti di svago e “ice-breaking” tra i partecipanti, e conferenze o altre attività volte a favorire una maggiore conoscenza delle rispettive religioni e culture di appartenenza. Diversi sono stati i contributi e gli spunti di riflessione significativi che ne sono emersi.