21 marzo 2019

ABBECEDARIO UCRAINO

Come capire la storia e la dignità del popolo ucraino

di Luciano Sampieri
A luglio 2018 è uscito il libro di Massimiliano Di Pasquale “Abbecedario ucraino. Rivoluzione, cultura e indipendenza di un popolo”.
È un libro il cui contenuto, considerati i recenti sviluppi delle tensioni tra Ucraina e Russia, è di estrema attualità. Passo dopo passo Di Pasquale accompagna il lettore alla scoperta di un grande Paese di cui gli italiani ignorano quasi tutto, dai confini geografici alla storia, incluse le tradizioni e la letteratura.
Dopo la rivolta di piazza Maidan a Kiev contro il Presidente filorusso e il cambio di governo, alla fine del 2013, Mosca ha annesso la Crimea e successivamente organizzato e armato i ribelli del Donbass, nell’est dell’Ucraina. Quegli stessi ribelli che oggi portano avanti una guerra latente.

15 marzo 2019

La Peace Road (Strada della Pace) dei Balcani si estende a sette nazioni

Educazione alla pace
Peace Road nei Balcani

Scritto da Gani Rroshi e Mateo Ziko, UPF-Albania
Tirana, Albania - Un gruppo internazionale UPF ha trascorso più di una settimana viaggiando in autobus attraverso i Balcani occidentali, portando un messaggio di pace e amicizia in una regione che si sta ancora riprendendo da anni di sanguinoso conflitto.
Il tour 2018 della Peace Road dei Balcani ha attraversato le nazioni di Albania, Montenegro, Kosovo, Macedonia, Serbia, e Bosnia-Erzegovina dal 3 al 9 ottobre. L'evento conclusivo della Peace Road si è tenuto il 21 ottobre in Grecia. 

Youth and Student for Peace (Giovani e Studenti per la Pace)

di Godwin Chionna - 
Vienna Aprile 2018
Coordinatore YSP per il Sud Europa

Il 28 aprile 2018, oltre 800 giovani da più di 50 nazioni si sono ritrovati alla Wiener Stadthalle di Vienna, per l’assemblea dei giovani organizzata nell’ambito della manifestazione “Peace Starts With Me” (La Pace inizia con Me). L’assemblea è stata un’occasione per discutere cosa significhi la “Pace” e le sue molteplici sfaccettature, così come per ascoltare i messaggi ispiranti di giovani attivisti impegnati a portare la “Pace” nella propria realtà. 

14 marzo 2019

Dichiarazione di Kathmandu sul Cambiamento Climatico

Summit Asia-Pacifico1 2018 – Nepal*
Hyatt Regency Kathmandu

Noi, rappresentanti della regione dell’Asia e del Pacifico, in occasione del Vertice Asia Pacifico a Kathmandu il 2 dicembre 2018;

Affermando il nostro impegno nei confronti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) quale meccanismo centrale per affrontare i cambiamenti climatici a livello globale e, per i paesi interessati, anche del Protocollo di Kyoto;

Accogliendo con favore l’importante relazione sugli 1,5 gradi ed esplorando le possibilità di rafforzare la nostra ambizione alla luce della relazione speciale sul riscaldamento globale da parte del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC), e in tale contesto, sottolineando l'importanza del dialogo Talanoa al 24° incontro della Conferenza delle Parti (COP24) all'UNFCCC;

Dichiarazione di Kathmandu sulla pace e lo sviluppo

Vertice Asia-Pacifico 2018 – Nepal 
Hyatt Regency Kathmandu - 30 novembre - 3 dicembre 2018

del Dr. Robert Kittel, presidente, “Giovani e Studenti per la Pace”

Considerando che la Universal Peace Federation (UPF) ha collaborato con il governo del Nepal, il Parlamento federale del Nepal, la Conferenza Internazionale dei Partiti Politici Asiatici e l'Associazione Internazionale dei Parlamentari per la Pace per organizzare il vertice Asia-Pacifico 2018 - Nepal; e, con il tema "Affrontare le sfide critiche dei nostri tempi: interdipendenza, reciproca prosperità e valori universali", erano presenti capi di stato e di governo passati e presenti, rappresentanti del parlamento, ministri, legislatori e rappresentanti di organizzazioni religiose, società civile, giovani e media; apprezzando il totale investimento del Primo Ministro nepalese H.E. KP Sharma Oli e il suo governo per il successo di questo storico raduno ed encomiando Sua Eccellenza per aver ricevuto il premio UPF per la Leadership e il buon governo; esprimiamo la massima

Summit Asia del Pacifico, Convocato in Nepal

del Dr. Robert Kittel, Presidente di “Giovani e Studenti per la Pace”

Kathmandu, Nepal— Il primo Summit UPF Asia del Pacifico 2018 si è tenuto a Kathmandu, in Nepal, dal 30 novembre al 3 dicembre 2018 presso l'Hyatt Regency Hotel. Il tema: "Affrontare le sfide critiche del nostro tempo: interdipendenza, reciproca prosperità e valori universali"
La settima e ultima iniziativa dell’anno ha concluso una serie di vertici iniziati a gennaio in Senegal (Africa occidentale) e svoltisi in varie regioni del mondo durante tutto l'anno.
Al summit in Nepal sono intervenute più di 1.500 partecipanti, tra cui 500 delegati internazionali in rappresentanza di 45 nazioni. Il primo ministro del Nepal, H.E. KP Sharma Oli, ha dato il benvenuto ad altri sei capi di stato e di governo, nonché a molti ex capi di stato e di governo. Alcune personalità rilevanti presenti:
H.E. Hun Sen, primo ministro del Regno di Cambogia; 
H.E. Aung San Suu Kyi, consigliere di stato della Repubblica dell'Unione di Myanmar;
H.E. Baron Waqa, presidente della Repubblica di Nauru;
On. Maria Leonor G. Robredo, vicepresidente della Repubblica delle Filippine;
Sua Altezza Vaaleto'a Sualauvi II Tuimalealiifano, capo di stato di Samoa;
H.E. Sir Iakoba Taeia Italeli, governatore generale di Tuvalu;
H.E. H.D. Deve Gowda, ex primo ministro della Repubblica dell'India; e
H.E. Syed Yusuf Raza Gilani, ex primo ministro della Repubblica Islamica del Pakistan.

Il Vertice Asia-Pacifico 2018 è il primo Summit Internazionale esteso che il Nepal ha ospitato dopo il Vertice BIMSTEC 2018


Il Vertice Asia-Pacifico 2018 si è svolto su larga scala con leader mondiali che hanno presentato i loro messaggi chiave, e vari altri partecipanti e delegati che hanno presentato un'ampia gamma di argomenti come terrorismo, cambiamento climatico, cooperazione tra governi, sicurezza sociale, sviluppo regionale, ed altro ancora.
Il vertice è iniziato con il discorso inaugurale del Primo Ministro nepalese KP Sharma Oli, in cui ha chiesto una maggiore partecipazione e collaborazione di governi, settore privato e gruppi sociali per lo sviluppo regionale.

Breve riflessione sul Summit a Città del Capo

Riflessione sulla situazione dell'Africa, sulla scia della 2a Conferenza del Summit Africano a Città del Capo, alla fine di novembre 2018 (con circa 1000 partecipanti, provenienti dalla regione e dall'Africa sub-sahariana), un impressionante mix di politici, leader religiosi e tradizionali capi tribù.

di John Brady*
In Africa, l'apparente autogoverno delle maggioranze locali sarebbe dovuto venire prima; prima che la lunga crisi d’identità potesse essere affrontata: chi sono gli africani del 21° secolo? E cosa vogliono?
Ovviamente, gli africani autonomi di oggi si stanno riprendendo dalle umiliazioni del dominio straniero, che ha caratterizzato così tanto il XX secolo. Allo stesso tempo è altrettanto ovvio che tornare alla mentalità dell'Africa prima del dominio straniero (quasi prima del 20° secolo) non è un'opzione. Nel XXI secolo, le carte dell'Africa sono state, di recente, mescolate irreversibilmente.

Africa Summit: Onorare l'eredità del Presidente Nelson Mandela

Città del Capo, Sudafrica - Dal 21 al 24 novembre 2018, la conferenza internazionale su "Pace e Sviluppo Umano in Africa", ospitata dalla Universal Peace Federation e dalla Royal House of Mandela, si è svolta presso l'International Convention Center di Città del Capo, in Sudafrica.

di Jacques Marion, vicepresidente regionale dell'UPF per l'Europa e il Medio Oriente

Il vertice ha costituito una piattaforma per onorare l'eredità del presidente Nelson Mandela in occasione della celebrazione del centenario 1918-2018 e per uno scambio di opinioni sulle questioni critiche attuali. Erano presenti 700 partecipanti provenienti da tutta l'Africa, tra cui ex capi di Stato, ministri del governo, oratori e vice oratori di parlamenti, membri del parlamento, noti leader religiosi e importanti governanti tradizionali. Inoltre diverse nazioni di tutto il mondo hanno inviato una delegazione di parlamentari.
In quanto co-ospite dell'evento, il capo Zwelivelile Mandela, nipote di Nelson Mandela e membro del parlamento sudafricano, aveva invitato i suoi colleghi del parlamento di Città del Capo e del parlamento panafricano, l'organo legislativo dell'Unione Africana.
Dopo una toccante esecuzione dell'inno nazionale sudafricano da parte del popolare cantante sudafricano Khanyo Maphumulo, la plenaria di apertura del vertice africano è iniziata con le preghiere dei rappresentanti della comunità interreligiosa del Sudafrica.

13 marzo 2019

L’ERA DEL PACIFICO VERSO L’AVVENTO DI UNA NUOVA CIVILTÀ

Nell’epoca attuale il baricentro geopolitico ed economico mondiale si è spostato nella regione del Pacifico, che pare destinata a svolgere un ruolo di primaria importanza, aprendo nuove prospettive a livello planetario.

di Emilio Asti
Sin dall’antichità nel corso della storia i mari hanno svolto un ruolo chiave nello sviluppo delle civiltà. Attualmente, nel rapido e mutevole panorama mondiale, assistiamo al tramonto dell’area atlantica, centrata sull’Europa, il cui lungo ruolo egemonico, si vede ora ridimensionato, con tutte le conseguenze che ciò comporta.
Da alcuni anni il centro degli equilibri economici e politici internazionali si è spostato nel bacino del Pacifico, che s’impone all’attenzione mondiale come un nuovo asse di sviluppo che trascende le frontiere. Tra le due sponde di questo oceano, da cui passano i principali flussi di comunicazione, si stanno verificando intensi scambi a tutti i livelli, il cui volume col passare degli anni ha superato quello dell’area atlantica. Basta dare un’occhiata ai dati per comprendere l’ampiezza di tale fenomeno, foriero di enormi conseguenze ed oggetto di analisi e dibattiti, diversi aspetti del quale non sono stati ancora colti pienamente. In un quadro di cooperazione transcontinentale nuovi protagonisti, che paiono destinati a svolgere un ruolo importante, si sono affacciati sulla scena mondiale. Tale panorama, caratterizzato da un forte dinamismo, che vede importanti cambiamenti e la nascita di nuovi poli di sviluppo, fa intravvedere vantaggiose opportunità in tutti i campi. 

12 marzo 2019

Campagna per ottenere 10 milioni di firme per porre fine alle Mutilazioni Genitali Femminili

Saluti da Universal Peace Federation International

Waris Dirie, che ha ricevuto il Premio Sunhak per la Pace 2019, ha lanciato una campagna per ottenere 10 milioni di firme per porre fine alle Mutilazioni Genitali Femminili (MGF). La Universal Peace Federation San Marino, insieme ad altre sedi in altre nazioni, desidera promuovere questo sforzo.
Waris Dirie


Siete pregati di consultare la seguente nota dal sito della Desert Flower Foundation:

Oggi abbiamo lanciato la campagna "10 Milioni di firme per porre fine alla FGM" guidata da Waris Dirie, prodotta dal fotografo britannico Rankin, dalla nostra squadra creativa Desert Flower Foundation e Coco de Mer. Waris ha iniziato questa mattina la campagna DFFs con un'intervista LIVE di 15 minuti su SKY NEWS a Londra. Oggi più di 300 giornali e riviste hanno pubblicato la nostra campagna in tutto il mondo. Altre storie saranno pubblicate nei prossimi giorni mentre Waris ha rilasciato interviste a CNN, BBC, Sunday Times, Harpers Bazaar, Vanity Fair e molti altri media, che non sono ancora stati pubblicati. 

Firma la petizione e condividila con i tuoi familiari e amici!

A questo sito potrete trovare tutte le informazioni sul come aderire:
https://www.desertflowerfoundation.org/endfgm/index.php

Qui potrete trovare parte della rassegna stampa su la stampa mondiale:
https://www.nytimes.com/reuters/2019/03/07/world/europe/07reuters-women-rights-fgm.html 
https://www.reuters.com/article/us-women-rights-fgm/model-turned-activist-waris-dirie-says-world-is-ignoring-the-crime-of-fgm-idUSKCN1QO22X 
https://www.vogue.de/lifestyle/artikel/waris-dirie-kampf-gegen-fgm 
https://www.vogue.co.uk/article/waris-dirie-anti-fgm-campaign 
https://www.vogue.ru/fashion/model-business/kak_varis_dirie_boretsya_s_zhenskim_obrezaniem/ 
https://www.vogue.es/moda/news/articulos/waris-dirie-organizacion-benefica-mgf/39360
https://www.vogue.in/content/international-womens-day-2019-how-this-model-is-tackling-the-brutal-practice-of-female-genital-mutilation/ 

Akinwumi Ayodeji Adesina

Promotore della “Good governance”, leader dell’innovazione agricola e della crescita economica in Africa

Il dott. Akinwumi Adesina, un economista dello sviluppo celebre in tutto il mondo. Attualmente, è presidente della Banca Africana per lo Sviluppo (dal 2011 al 2015 è stato Ministro dell’Agricoltura e dello sviluppo Agricolo in Nigeria), dove guida una crescita inclusiva per le economie dell’Africa. Inoltre, attraverso la sua trasparenza e affidabilità nell’ideazione e implementazione di programmi ad alto impatto, promuove coraggiosamente la visione della Good Governance in Africa, per rafforzare la capacità dell'Africa di nutrire se stessa e trasformare le economie rurali per generare benessere per milioni di contadini africani poveri. 
dott. Akinwumi Adesina

Premiato con il World Food Prize nel 2017, dopo decenni di lavoro innovativo nel campo dell’agricoltura e per il sostegno ai poveri e agli emarginati, il dott. Adesina ha continuato a dedicare la sua passione ed energie per porre fine alla fame globale, affermando: “Non mi riposerò fino a quando noi non metteremo fine alla fame nel mondo”. Forbes African Magazine nell’ottobre 2018, ha soprannominato il dott. Adesina “Mr. Sviluppo”, per i suoi approcci innovativi e la sua ispirante leadership nel suo lavoro per risollevare milioni di persone dalla povertà. Come segno di dedizione alla sua causa, il dott. Adesina ha donato l’intero importo del World Food Prize, di 250.000 dollari, per stabilire la Fondazione World Hunger Fighters, con l'obiettivo di contribuire alla fine della fame nel mondo.

Waris Dirie

Un’attivista per i diritti umani che ha fatto conoscere il problema della Mutilazione Genitale Femminile (FGM) al mondo.
Waris Dirie

Waris Dirie è stata la prima persona nella storia ad esporre al mondo la violenza della FGM e a salvare milioni di vite prendendo un ruolo guida nel promuovere la campagna anti-FGM. Ha portato il problema della FGM nell’agenda mondiale dei diritti umani e ha contribuito alla ratifica di una risoluzione per proibire questa pratica.
Informazioni base
1965 – nasce in Somalia (la data di nascita esatta non è nota)
Modella, attrice, attivista, scrittrice e Ambasciatrice Speciale delle Nazioni Unite per l’Eliminazione della FGM (1997-2003)
2002 – Fonda la Fondazione The Desert Flower
Interpreta alcuni Film e scrive diversi libri di notevole successo. Dal 1999 al 2018 riceve moltissimi riconoscimenti
Principali successi
Conduce la campagna per eliminare la FGM, aumentando la consapevolezza a livello mondiale della FGM come forma di violenza e minaccia ai diritti umani.

Cos'è il Premio Sunhak?

Un premio che riflette il cuore di un Genitore

Il Premio Sunhak per la Pace onora individui e organizzazioni che hanno dato un contributo significativo alla pace e al benessere della future generazioni.
È una onorificenza speciale, voluta dalla Dott.ssa Hak Ja Han Moon, la moglie del defunto Rev. Sun Myung Moon. Questo Premio riflette la profonda speranza della Dott.ssa Hak Ja Han Moon di continuare l’eredità lasciata dal marito che ha vissuto la sua vita con lo spirito di “avere il cuore di un genitore, nel corpo di un servitore, versando sudore per la terra, lacrime per l’umanità e sangue per cielo”.
Infatti, il Rev. Sun Myung Moon ha dedicato tutta la sua vita alla realizzazione della pace mondiale, della prosperità e della convivenza, dove l’umanità può prosperare come “Un’unica famiglia sotto Dio”.
A questo proposito, Madre Moon identifica correttamente l’avidità, un cuore egocentrico, o la mancanza di amore filiale, come la radice del problema all’inizio della storia umana. L’individualismo estremo è anche visto come la causa alla base del secolarismo, della disgregazione della famiglia e del caos sociale che dilagano oggi.

QUI DI SEGUITO I VIDEO DELLA LORO STORIA PERSONALE

“Il Premio Sunhak per la Pace 2019 consegnato a Waris Dirie e al dr. Akinwumi Ayodeji Adesina”

L’evento si è tenuto durante la terza cerimonia di premiazione del Sunhak Peace Price Award, il 9 febbraio a Seul, Sud Corea. Alla cerimonia hanno partecipato più di 1.000 delegati, tra cui presidenti in carica ed ex presidenti, vicepresidenti, leader e imprenditori africani e altri rappresentanti di vari governi, università, imprese, media e religioni.

Waris Dirie: modella e attivista per i diritti umani riconosciuta per il suo lavoro per eliminare la pratica della FGM (Mutilazione dei Genitali Femminili).
Akinwumi A. Adesina: Presidente della Banca Africana per lo Sviluppo, impegnato nella lotta alla povertà attraverso l’innovazione nell’agricoltura e nella promozione della Buona Governance attraverso lo sviluppo dell’economia africana.
Il Comitato del Premio Sunhak per la Pace aveva annunciato presso il Cape Town International Convention Center (Sud Africa) lo scorso novembre che i vincitori del Premio Sunhak per la Pace 2019 sono Waris Dirie, 58enne attivista a livello mondiale contro la Mutilazione dei Genitali Femminili, e il dr. Akinwumi Ayodeji Adesina, 53enne presidente del gruppo African Development Bank.

11 marzo 2019

CONTRASTO E PREVENZIONE ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

di Elisabetta Nistri*
Elisabetta Nistri

Il mese di novembre come consuetudine è stato dedicato alle iniziative di contrasto alla violenza sulle donne. Come presidente di WFWP ho organizzato un convegno e ho partecipato a varie iniziative sul tema. Il mio intervento si distingue perché in genere affronto l’argomento da un punto di vista diverso.
Amore vero e amore ingannevole. La violenza sulle donne è una manifestazione di mancanza di VERO AMORE o di un’idea sbagliata dell’amore. Per questo la prevenzione che dobbiamo fare è educare i giovani fin da piccoli a capire come costruire delle relazioni sane e costruttive.
Esistono tante iniziative che evidenziano, segnalano e denunciano i fenomeni di abuso, di maltrattamento e di violenza sulle donne. Apprezzo veramente tutto quello che si sta facendo per evidenziare il problema e la creazione di centri antiviolenza e di case famiglia, per tutelare e prendersi cura delle donne che hanno subito violenza.  

I 70 anni della Dichiarazione dei Diritti Umani

Una conquista ancora non omogenea
A Strasburgo la conferenza sul futuro dell’Europa e dei Diritti Umani

 di Franco Cavalli
Con un minuto di silenzio in memoria delle vittime dell’attentato terroristico ai mercatini di Natale di Strasburgo e per esprimere vicinanza ai familiari e ai feriti, si è aperta il 12 dicembre scorso nella sede del parlamento europeo la conferenza promossa dall’UPF per i 70 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Era infatti il 10 dicembre del 1948 quando l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, attraverso una deliberazione solenne e
con la disposizione che venisse diffusa il più possibile, attraverso la traduzione del testo non solo nelle 5 lingue ufficiali dell’ONU, ma anche in quante altre lingue fosse possibile usando ogni mezzo a disposizione. Ad oggi il testo è disponibile in centinaia di lingue e dialetti, compreso quello dei segni per i sordomuti e anche in “sammarinese” cioè nella forma sammarinese del dialetto romagnolo (e visionabile al seguente link:
Come la pace stessa, anche i diritti umani rappresentano non un punto di arrivo ma una condizione in costante tensione e da difendere in ogni momento. Lo stesso attentato alla vigilia della conferenza l’ha purtroppo dimostrato nuovamente. E proprio per dimostrare che i Diritti Umani sono più forti della politica del terrore, la Francia e le istituzioni europee hanno voluto – seppur con un aumento delle misure di sicurezza – garantire tutte le attività che erano in agenda.

Sicurezza, Immigrazione illegale, Solidarietà

Analizziamo alcune sfide della globalizzazione
Si può scaricare il PDF qui

di Giorgio Gasperoni
Nel 2000 la IIFWP poi divenuta UPF organizzò presso le Nazioni Unite un convegno. Quest'istituzione venerabile ha sempre avuto al centro della sua missione l'espansione della pace e la cooperazione in tutto il mondo. Ma sia nel 2000 sia oggi potremmo chiederci la stessa domanda: cosa sta facendo l’ONU sul problema della pace e una migliore organizzazione del mondo?
In quell’occasione l’Ex presidente del Costa Rica e Premio Nobel, Oscar Arias1 sottolineò temi talmente cruciali che sono così attuali e perfino profetici per ciò che viviamo oggi giorno. Egli sosteneva che il mondo non aveva prestato attenzione alle vere sfide con cui le nazioni povere si devono confrontare. E se quel modo di vedere non cambiava, il mondo non avrebbe realizzato la pace, la sicurezza o la solidarietà. Arias faceva notare che le democrazie ricche e potenti d’oggi, sono troppo spesso impegnate solo a pensare in termini della propria sicurezza nazionale, piuttosto che della sicurezza umana. 

"Il ruolo dei giovani e degli studenti nel creare una cultura di pace sostenibile"

Dott. Robert S. Kittel,
Presidente, ‘Giovani e Studenti per la Pace’ (YSP)*
Vienna, Aprile 2018

Tutti vogliono la pace. Qualunque sia la nostra età, sesso, nazionalità o etnia, tutti vogliamo la pace. Il ruolo della gioventù nella creazione di una cultura di pace, tuttavia, è particolarmente importante. In realtà, è fondamentale. Perché?
La pace, ovviamente, è molto più che l'assenza di guerra. Quando ci sentiamo amati, siamo in pace. Questo perché la natura del vero amore è vivere per gli altri: essere altruisti. L'opposto, l'egoismo, è vivere solo per se stessi. L'egoismo crea conflitto e distrugge la pace. Più persone sono egoiste, più conflitto, confusione, crimine e corruzione troveremo nella società. Nessuna nazione lascia che l'egoismo aumenti senza controllo. Ecco perché abbiamo le prigioni.