RIFLESSIONI SU SCIENZA E RELIGIONE
Complementarità e sfere interconnesse
di Giorgio Gasperoni
Possiamo sostenere che la scienza e la religione non sono in contrasto tra di loro, ma si completano reciprocamente? La scienza si occupa dell’indagine razionale ed empirica del mondo naturale, mentre la religione si occupa della dimensione spirituale e trascendente dell’esistenza umana. Entrambe le discipline offrono una comprensione diversa della realtà e possono arricchire la vita umana in modi differenti.
Tuttavia, è importante evitare di dare spazio al riduzionismo scientista, che limita la realtà solo alla dimensione empirica e razionale, escludendo la sfera spirituale. La scienza dovrebbe essere aperta a considerare anche l’aspetto trascendente dell’esistenza umana. Questa è l’analisi svolta da Niccolò Pozzato nell’articolo presente su queste pagine del giornale.
Mercoledì 22 giugno 1633. Roma, tribunale della Santa Inquisizione
di Niccolò Pozzato*
Un settantenne Galileo Galilei è inginocchiato davanti ai cardinali inquisitori della Santa Sede e sta pronunciando le frasi che costituiranno la sua celeberrima abiura: “con cuore sincero e fede non finta, abiuro, maledico e detesto i suddetti errori e eresie”. Se agli occhi dei contemporanei di Galilei queste parole suonarono “solo” come la fine della parabola del grande pensatore pisano, noi posteri siamo ormai in grado di leggervi altro: l’abiura di Galileo Galilei rappresentò la pietra tombale sul fiorente rapporto che da secoli legava religione e scienza.
Se è vero che la credibilità “scientifica” delle teorie tolemaiche contenute nelle Sacre Scritture iniziò a vacillare con la fine del Medioevo e l’inizio dell’età rinascimentale, esse subirono il primo vero colpo con la fondamentale pubblicazione di Niccolò Copernico, intitolata De revolutionibus orbium coelestium (Sulle rivoluzioni dei corpi celesti, 1543), testo di riferimento per Galileo e le sue teorie eliocentriche. Prima si credeva che fosse la Terra, e quindi l’Uomo, a essere stata posta al centro dell’Universo da Dio, ma con Copernico questa convinzione crollò. Friedrich Hegel, nell’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (1817), parlava di individui cosmico storici, quei veggenti capaci di far progredire la storia, andando oltre il proprio tempo. È naturale riconoscere nelle parole del filosofo tedesco figure come quella di Ke- plero, oltre a quelle di Copernico e Galilei. Furono loro, infatti, a dare inizio a ciò che storicamente viene indicato come Ri- voluzione scientifica (ufficialmente lanciata dalla già menzionata pubblicazione di Copernico).