14 luglio 2023

LA SCHIAVITÙ MODERNA Sotto i nostri occhi

L’occasione per celebrare la Giornata Internazionale di Commemorazione delle Vittime della Schiavitù e della Tratta Transatlantica degli Schiavi è stata colta dalla Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo Italia, in partnership con l’Ufficio del Parlamento Europeo a Roma, presso la Sala delle Bandiere lo scorso 21 marzo

di Maria Gabriella Mieli 

L’incontro ha affrontato la grave questione della tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale, con particolare attenzione all’Italia e all’Europa ed è stato condotto dalla dottoressa Maria Pia Turiello, mediatrice di alta conflittualità. Come questa forma di traffico coinvolga principalmente ragazze provenienti dalla Nigeria, dall’Europa orientale e dai Balcani, spesso minorenni. Nonostante il governo italiano abbia adottato il primo piano nazionale d’azione nel 2007 per combattere e prevenire questo fenomeno, il sistema di tutela delle vittime della tratta rimane ancora insufficiente e richiede un potenziamento. 

La tratta di esseri umani è stata definita “un crimine contro l’umanità” da Papa Francesco. Questo tema è stato portato all’attenzione del Parlamento Europeo, sottolineando come la dignità e la libertà della persona debbano avere la priorità rispetto al mercato e alla moneta. Si sollecita il Parlamento a fare di più per contrastare il fenomeno. 

Il Presidente dell’Ufficio italiano del Parlamento Europeo, Carlo Corazza, ha condiviso parte della sua esperienza personale come assistente dell’allora Pre- sidente Tajani a Bruxelles, durante i vari viaggi in cui ha incontrato donne vittime della tratta in Niger e in Libia. Ha sottolineato l’importanza di collaborare con le parlamentari che si occupano di questa problematica per trovare soluzioni efficaci. 

È pervenuto un videomessaggio dell’On. Emanuela Del Re, rappresentante Speciale dell’Unione Europea per il Sahel, che ha evidenziato l’insufficienza della presenza femminile nelle istituzioni e nei tavoli di lavoro, soprattutto nelle aree del mondo ancora afflitte da conflitti senza fine, nonostante l’esistenza di importanti trattati per la pace. È necessario superare gli stereotipi di genere e promuovere la partecipazione delle donne anche in ruoli di leadership e politica. 

L’On. Del Re ha sottolineato la propria esperienza personale per dimostrare che le donne possono svolgere un ruolo fondamentale nella società, nonostante vengano spesso considerate meno idonee rispetto agli uomini. Ha evidenziato l’importanza di un dialogo diretto con le donne e di misure legislative a sostegno dell’emancipazione femminile, affermando che l’azione concreta sul campo è l’elemento chiave per ottenere risultati tangibili. Ha elogiato il lavoro delle associazioni che promuovono la parità di genere e ha invitato tutti a impegnarsi per costruire una società più inclusiva e giusta. 

L’Assessore alle Politiche di Sicurezza e alle Pari Opportunità del Comune di Roma, Monica Lucarelli, ha illustrato il progetto Roxanne dedicato alle vittime della tratta, sottolineando l’importanza di un’azione coordinata tra le organizzazioni coinvolte e di un impegno costante per garantire un’efficace integrazione delle donne vittime del fenomeno. 

Elisabetta Nistri, Presidente della Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo e ideatrice dell’evento, si sofferma sulla violenza contro le donne e sulle difficoltà che esse incontrano nel trovare la pace. Fa riferimento alla tratta di esseri umani, allo sfruttamento sessuale delle donne e delle ragazze, allo stupro come arma di guerra e alla mutilazione dei genitali femminili, fenomeni diffusi in tutto il mondo, compresa l’Italia. Le ragazze vengono attirate con la promessa di un lavoro dignitoso e poi costrette alla schiavitù sessuale. Elisabetta Nistri sottolinea che la dignità umana è la base per un mondo di pace e che è necessario agire per porre fine a queste violazioni dei diritti umani. 

Segue l’intervento del giudice Valerio De Gioia, specializzato in casi di tratta di persone, violenza sessuale e danni ai minori. Il giudice evidenzia come la normativa italiana sia stata adeguata ai livelli sovranazionali per combattere queste condotte, ma i processi sono comunque complessi. Molte donne vengono considerate oggetti da trasportare e sfruttare sessualmente, e la tratta di persone è spesso accompagnata dal traffico di organi. Durante gli interrogatori, molte donne raccontano di essere state costrette a rimanere in Italia attraverso l’uso di riti voodoo. Il giudice sottolinea l’importanza di strumenti legislativi più efficaci e una maggiore prevenzione per combattere questo terribile crimine. È fondamentale intervenire anche sulla tutela delle vittime, non solo aumentando le pene, ma garantendo un adeguato supporto. 

L’avvocato Mirella Cristina, specializzata in diritto civile e tratta di persone, propone una proposta di legge per combattere il fenomeno. Ha esposto la sua esperienza con casi di tratta di esseri umani in Alba- nia e i meccanismi introdotti dalla legge per contrastarla, facendo riferimento alla tratta di giovani donne provenienti da paesi come Kosovo, Montenegro e Macedonia, che vengono avviate alla prostituzione in Italia e nei paesi di transito. Queste donne sono sfruttate in condizioni di schiavitù e fanno parte di un sistema gestito dalla criminalità organizzata albanese. La legge italiana ha introdotto sanzioni più severe e strumenti investigativi per contrastare questi fenomeni. Grazie all’articolo 18 del decreto legislativo del 1998, è stato possibile acquisire le dichiarazioni delle giovani donne e fornire loro un permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale, consentendo loro di sfuggire alla violenza e partecipare ai pro- grammi di assistenza e integrazione. 

QUESTA FORMA DI TRAFFICO COINVOLGE PRINCIPALMENTE RAGAZZE PROVENIENTI DALLA NIGERIA, DALL’EUROPA ORIENTALE E DAI BALCANI, SPESSO MINORENNI. 

Il documentario “Sue”, prodotto da Moovie Factory e presentato dalla regista e attrice Elisabetta Larosa, affronta il tema della tratta di esseri umani e dello sfruttamento, basandosi sulla storia di tre donne che sono riuscite a uscire dallo stato di schiavitù. Il documentario segue il lavoro di Santa Maria della Pietà, che coordina e dirige i ragazzi afghani nel centro pronto intervento minorile in teatro, anche con i detenuti comuni, transgender e in alta sorveglianza presso le case circondariali di Rebibbia. La regista parla del suo rapporto con le donne vittime della tratta e delle difficoltà nel raccontare le loro storie, dimostrando grande rispetto per le partecipanti al documentario. Sottolinea la difficoltà che queste donne incontrano nel mantenere la forza della rinascita nonostante le difficoltà iniziali. 

Durante l’incontro, è stato chiesto al Senatore Manfredi Potenti come il legislatore possa tutelare le vittime di tratta. Il senatore fa riferimento alla lotta contro la tratta di esseri umani in Italia, presentando risultati di rilevazioni e inchieste giudiziarie effettuate in alcune città italiane. Si evidenzia un flusso di donne reclutate all’estero per essere avviate alla prostituzione in Italia. Molte di queste donne sono vittime di traffico di esseri umani, subendo violenze e maltrattamenti psicologici e fisici, e sono costrette a lavorare in condizioni di schiavitù per organizzazioni criminali. La maggior parte delle vittime sono donne, di cui il 73% è destinato alla riduzione in schiavitù. Il 15,7% delle vittime sono minorenni, incentivati dai genitori e costretti a lavorare subito dopo l’arrivo in Italia. Si sottolinea la necessità di collaborazione tra forze di polizia nazionali e transnazionali per contrastare le organizzazioni criminali. La sinergia tra le diverse forze di polizia è essenziale per contrastare le strutture organizzate che si spostano in altri paesi. 

L’evento si conclude con l’intervento di Suor Maria Rosa Venturelli, donna consacrata missionaria impegnata nella lotta contro la tratta di esseri umani. La sua relazione è riportata separatamente.

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