20 marzo 2020

La Cooperazione tra le Fedi

Le religioni difficilmente dialogano: le persone sì. Sembra che negli ultimi decenni alcune autorità di assoluto rilievo e prestigio, ma anche persone ordinarie e “normali”, comincino finalmente a comprendere che l’arroccamento identitario non paga ma produce violenza e tragedie.

di Valentino Cottini
Il 21 giugno scorso Papa Francesco ha tenuto a Napoli uno dei suoi discorsi memorabili in occasione del convegno “La teologia dopo Veritatis Gaudium nel contesto del Mediterraneo”, promosso dalla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. Un discorso tenuto “ai suoi”, ma programmatico e di lungo respiro, perché riguarda la formazione delle future guide e degli intellettuali cattolici: la formazione teologica cattolica dovrà dialogare con le istituzioni sociali e politiche, con tutte le discipline, con tutte le culture in mezzo alle quali si trova a operare e con tutte le religioni, senza rinchiudersi nella torre d’avorio identitaria che diventerebbe ghetto e sancirebbe la morte del pensiero. “Il modo di procedere dialogico – dice Papa Francesco – è la via per giungere là dove si formano i paradigmi, i modi di sentire, i simboli, le rappresentazioni delle persone e dei popoli”. E Dio sa quanto i simboli, i paradigmi e i pregiudizi siano determinanti in tutte le culture e in tutte le religioni.

Mediterraneo ponte di pace

Roma – si è svolta il 13 novembre presso il Senato della Repubblica, Sala ISMA, il convegno: Mediterraneo ponte di pace, cooperazione e sviluppo sostenibile nell’area del mare nostrum.

L'iniziativa è stata organizzata dalla Federazione Internazionale per la Pace (UPF) in collaborazione con la Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo (WFWP) e promossa dal senatore Roberto Rampi, coordinatore di IAPP Italia (Associazione Internazionale Parlamentari per la Pace), e dalla senatrice Valeria Fedeli.

L’obiettivo dell’incontro è stato di esaminare il ruolo del Mediterraneo, con la sua posizione geografica e la sua lunga storia, e che possa diventare in concreto un “Ponte di Pace” per costruire armonia e coesione sociale tra i popoli e le nazioni che lo circondano, e porre una base di maggiore sicurezza e sviluppo per l’intera Europa. In mattinata è stato trattato il tema: “Cooperazione tra i paesi del Mediterraneo: Valori Universali, Interdipendenza e Prosperità Comune”.
Mentre al pomeriggio si è parlato del tema “La Cooperazione tra le Fedi al servizio della Pace nel bacino del Mediterraneo”. Il contributo dato da tutti relatori è stato di altissimo livello. Alcuni hanno ricevuto il riconoscimento di Ambasciatori di Pace della UPF.
Queste iniziative per la “Pace e la Comune Prosperità”, potranno rappresentare un nuovo passo per la storia della civiltà Mediterranea per poterla trasformare da storia di conflitti e sofferenza ad una storia di Pace e Coesione Sociale. In questa prospettiva i progetti di UPF quali la IAPP (Associazione Internazionale Parlamentari per la Pace), la IAPD (Associazione Interreligiosa per la Pace e lo Sviluppo), la YSP (Giovani e Studenti per la Pace) potranno costituire un’utile risorsa. Qui a lato vengono riportati alcuni interventi.

Discorso di benvenuto alla Cena Internazionale del Vertice di Pace

Tirana, Albania

Marjiia Efremova ex Ambasciatrice della Macedonia
Prima di tutto, vorrei ringraziare gli organizzatori per avermi invitato a offrire un brindisi alla cena del Vertice Internazionale della Pace questa stasera, qui a Tirana.
Devo confessare che, all'inizio, vedendo sulla lettera di invito il nome dell’Amb. Christopher Hill e leggendo il CV dello sceicco Yaakub Salam, ero un po’ nervosa per questa occasione, ma non potevo fare altro che provare immediatamente a superare le mie emozioni e iniziare a preparare il mio discorso per un buon inizio del Vertice di Pace. Ma ora, visto il pubblico, sono ancora più terrorizzata! Spero di riuscire a completare il mio discorso.

Il Vertice esplora la Pace e lo Sviluppo dell'Europa Sudorientale

Tirana, Albania - Partecipanti da oltre 50 nazioni hanno preso parte al Vertice di Pace dell'Europa Sud-orientale organizzato dalla UPF dal 25 al 27 ottobre 2019 e comprendente molteplici attività.
Tre eventi principali si sono tenuti nella grande Sala Congressi di Tirana (3.000 posti). All’apertura della Sessione Plenaria del Summit, la mattina del 26 ottobre, hanno partecipato: la cofondatrice della Universal Peace Federation, dott.ssa Hak Ja Han Moon; il Presidente della Macedonia del Nord, S.E. Stevo Pendarovski; il Presidente del Kosovo, S.E. Hashim Thaçi, così come dieci ex Capi di Stato e di Governo e personaggi politici chiave della regione dei Balcani.
Il pomeriggio del 26 ottobre si è tenuta la manifestazione della YSP, un'organizzazione affiliata alla UPF, con la partecipazione di oltre 2.000 giovani che hanno assistito a spettacoli culturali e discusso progetti di pace. 
La mattina del 27 ottobre si è svolta la Cerimonia di Inaugurazione della nuova sede regionale della UPF, alla presenza della vice sindaca di Tirana Anisa Ruseti.
Il Vertice si è concluso nella Sala Congressi di Tirana il pomeriggio del giorno successivo, 27 ottobre, con un Festival della Famiglia.

I leader spirituali promuovono la forza della pace e della diversità al Summit delle Fedi

Numerosi leader internazionali di fedi diverse si sono radunati a fine dicembre a New York (27-28 dicembre 2019) per promuovere l'unità religiosa, con l’intento di vedere la diversità non come un ostacolo, ma come la "pietra angolare" per lo sviluppo della pace.*

di Giorgio Gasperoni
Presente anche il consulente spirituale personale del presidente Trump, Paula White-Cain, che ha invitato i leader a superare le barriere che hanno diviso le varie denominazioni religiose per troppo tempo. "Quando lavoriamo in unità, facciamo tremare le nazioni", ha detto suscitando applausi da centinaia di pastori, reverendi, vescovi e altri riuniti venerdì, all'apertura del summit di due giorni, nella rinomata Hammerstein e Grand Ballrooms del Manhattan Center nel centro di Manhattan.
La presenza della sig.ra White-Cain al vertice intitolato ‘Convocazione Inaugurale della Leadership del Clero Mondiale’, a cui hanno partecipato rappresentanti di tutte le denominazioni evangeliche e non, ha fornito un collegamento con il potere politico americano. Il suo intervento è stato il risultato degli sforzi del signor Trump di unificare gli evangelici statunitensi durante la sua corsa per un secondo mandato.

MEDITERRANEO CROCEVIA PER LA PACE

di Carlo Zonato


L’ultimo convegno del 13 novembre 2019 che UPF ha organizzato a Roma, presso la sala “Santa Maria in Aquiro” (ISMA) del Senato Italiano, ha voluto segnare l’avvio di un progetto che ci sta molto a cuore. “Mediterraneo Ponte di Pace – Cooperazione e Sviluppo sostenibile nell’area del Mare Nostrum”; questo il tema intorno al quale è stata sviluppata l’intera giornata. La sessione del mattino è stata dedicata al tema: “Cooperazione tra i Paesi del Mediterraneo: Valori Universali, Interdipendenza e Prosperità Condivisa”, mentre la sessione pomeridiana ha sviluppato l’argomento: “La Cooperazione tra le Fedi al Servizio della Pace nel bacino del Mediterraneo”.  
Il Mare Mediterraneo è stato protagonista nella lunga storia di Grandi Civiltà che, nel corso dei secoli, hanno contribuito notevolmente al progresso ed allo sviluppo umano in senso generale (dalla scienza alla cultura). Purtroppo dall’altro lato è stato anche teatro di costanti conflitti di potere e di supremazia che hanno lasciato una pesante eredità di sofferenze, tragedie e ferite profonde nella storia di tutti i popoli e le nazioni che si affacciano sulle sue rive. Questi conflitti costanti non hanno fatto altro che acuire contrapposizioni culturali, territoriali ed anche religiose o pseudo-tali che hanno offuscato e limitato la crescita ed il progresso. Ancora oggi ci troviamo di fronte a tante barriere e muri invisibili che ci separano e ci dividono. 

11 marzo 2020

IL VIRUS DEPRESSIVO

di Antonio Saccà

In epoca scientifica qual è la nostra bisogna accettare i consigli o le ordinanze che essa emana e propone, sicché chiudiamo le scuole, i teatri, i cinema, le riunioni e tutti i luoghi dove la gente può radunarsi, e questo per evitare i contagi, aggiungiamo la distanza di qualche metro delle persone, la stretta delle mani e non baciarsi anche per il saluto, il lavarsi le dita, la faccia... Giusto, giustificato per tutelarci dalla propagazione. Ma nascono dubbi, contaminazione nella scuola non se ne erano verificate, neanche nei teatri, nei cinema, nei musei, nei luoghi di lavoro, almeno non in maniera clamorosa, tutt'altro, quindi sarebbe una misura preventiva, ma preventiva di che se il virus esiste, si è intromesso? Facciamo un esempio, del lavarsi le mani, un individuo si può lavare le mani quanto necessario, addirittura continuamente ma poi usa moneta cartacea o metallica che è passata tra decine e decine di mani altrui e finisce nelle mani di chi si è difeso mediante il lavaggio, il risultato è come se avesse stretto decine di mani!

5 marzo 2020

Che fare

di Antonio Saccà,

C'è da pensare che l'evento VIRUS giovi, suo malgrado a noi, per il rafforzamento della tutela della salute, giacché evidentemente malattie diffusive possono mettere al tappeto tutto quanto un paese, il che sarebbe terribile perché non ogni cittadino potrebbe essere ricoverato. Quindi occorre progettare strutture di più vasto assorbimento in edifici e personale. Ed una collaborazione per legge di strutture pubbliche e private. Inoltre, rendere autonomo il sistema produttivo dalla salute, per millenni il lavoro è stato legato all'uomo e al rapporto diretto tra uomo e mezzo produttivo, c'è da pensare, in questo campo, che avverranno mutamenti totali sia perché stanno avvenendo indipendentemente dal VIRUS, sì perché i robot,

1 marzo 2020

Sunhak Peace Prize 2020

di Pietro Masiello
Vedi il PDF

Grande partecipazione e successo per l’evento tenutosi a Seul, del Sunhak Peace Prize* 2020, questo premio inaugurato nel 2015 dall'UPF ossia l'Universal Peace Federation, come riconoscimento onorifico a persone o organizzazioni operanti in tutte le parti del mondo, che si sono distinte nella cura delle persone e delle generazioni future.
Questo premio sempre nel solco della pace e della cooperazione ha premiato nelle sue varie edizioni, sia persone note al grande pubblico, sia persone poco note ai media, ma che hanno svolto e svolgono, un grande lavoro in ambito sociale, educativo, economico, sanitario e non ultimo, nel campo delle azioni di pace.
Tra gli altri, anche il nostro connazionale Gino Strada, figura nel palmares di questa manifestazione, infatti nell'edizione del 2017 è stato insignito di questa onorificenza per il suo impegno nel campo delle cure mediche per i rifugiati e le vittime di guerra.

RELIGIONE E DIMENSIONE POLITICA IN IRAN

Da un antico passato sino ad oggi l’Iran, nonostante le molte dolorose vicissitudini, ha mantenuto un ricco retaggio spirituale che tuttora influenza non solo la sfera politica, ma ogni aspetto della vita.

di Emilio Asti
Anticamente noto come Persia, terra natale di importanti personaggi quali Zoroastro e Ciro il Grande, questo Paese, che ha visto lo sviluppo di fiorenti civiltà, sin dall’antichità ha conosciuto diverse correnti spirituali.
Lo Zoroastrismo, l’antica religione autoctona che insegnava la fede in un unico Dio, divenuta religione di Stato durante la dinastia dei Sassanidi, ha continuato a sopravvivere anche dopo l’invasione araba e l’adozione dell’Islam, influenzando diverse letterature apocalittiche.
Nominato anche nella Bibbia, che lo definisce “strumento nelle mani di Dio”, Ciro il Grande nel VI secolo a.C. aveva fondato un impero molto vasto, in cui erano presenti diverse tradizioni spirituali, garantendo a tutti i sudditi la possibilità di mantenere le proprie credenze.

Mediterraneo: rapporto tra migrazioni, globalizzazione e esclusione sociale

L’approccio interculturale presuppone che le culture si aprano e si arricchiscano reciprocamente in un’interazione dinamica e creativa, nel rispetto delle proprie identità.

di Marino D’Amore
Nella stagione storica del progresso e dell’innovazione tecnologica l’immigrazione è ancora un fenomeno imprevedibile, complesso, in grado di mutare la morfologia dell’esistenza antropica sul nostro pianeta. Essa rappresenta un processo attraverso cui una massa di individui è costretta ad abbandonare il territorio di appartenenza divenuto invivibile a causa di criticità quali persecuzioni politiche, religiose, o guerre, nella speranza di ottenere condizioni di vita migliori. 
L’iniziale impostazione umanitaria del paese di accoglienza abdica a favore del fatale parallelismo, alimentato da determinate parti politiche e amplificato dai mass-media, tra fenomeni migratori e criminalità tout court. Una congruenza, sociale e semantica, spesso infondata, che s’inietta prepotentemente nelle credenze di un’opinione pubblica acritica, abbandonando qualsiasi dinamica valutativa narcotizzata da venti populisti e sovranisti. Ogni generalizzazione è pericolosa e superficiale, tuttavia le problematiche che emergono, in relazione all’insediamento e al radicamento su un territorio di etnie diverse sono diverse: i bisogni primari dei migranti, la ghettizzazione, le differenze culturali, il deficitario inserimento sociale e tra queste, non ultima per importanza, è da segnalare la presenza di una potenziale minaccia terroristica. 

COOPERAZIONE TRA LE FEDI AL SERVIZIO DELLA PACE NEL BACINO DEL MEDITERRANEO

Relazione presentata al Convegno: 
“Mediterraneo Ponte di Pace. Cooperazione e Sviluppo Sostenibile nell’area del Mare Nostrum” 

di Raffaella Di Marzio*
Conoscenza, contrasto al pregiudizio e difesa delle libertà
Il Centro Studi sulla Libertà di Religione Credo e Coscienza (LIREC) è stato fondato sulla base di alcune idee fondanti, una delle quali è che la religione continua a svolgere un ruolo molto importante nel promuovere lo sviluppo sia degli individui che della società, in tutto il mondo.
Le nostre attività seguono due binari: innanzitutto quello della conoscenza e della corretta informazione. Per questo motivo, abbiamo creato il “Progetto Conoscenza”: attraverso conferenze, dibattiti, pubblicazioni, interviste e documentazione di vario tipo vogliamo favorire, presso il vasto pubblico, i media e il mondo accademico, la conoscenza di associazioni e gruppi, religiosi e non religiosi, il cui studio riveste particolare interesse per le nostre finalità. Il Centro Studi, nell’organizzare queste attività, è responsabile dell’impostazione scientifica e garantisce: un approccio indipendente allo studio dei gruppi, la presenza di studiosi competenti e il rispetto delle associazioni di volta in volta coinvolte, con le quali è impegnato a portare avanti un dialogo finalizzato al conseguimento dei fini associativi. Il nostro approccio è laico, scevro da pregiudizi e finalizzato a combattere il pregiudizio e le paure verso il “diverso” attraverso lo studio accademico e scientifico dei fenomeni.

Libertà di Religione - una "cartina tornasole" per tutti i Diritti Umani

In occasione del lancio europeo a Vienna (Austria) della Associazione Internazionale per la Pace e lo Sviluppo, il 28-30 aprile 2018, riportiamo il discorso del Dott. Jan Figel* - Inviato Speciale dell’Unione Europea, Promozione della Libertà di Religione o di Credo fuori dall’UE. 

Onorevole Presidente, Eccellenze, Signore e Signori, 
Vi ringrazio per il vostro invito alla Conferenza per la Leadership Internazionale a Vienna. Poichè non posso essere lì con voi oggi, vorrei fare uso della tecnologia moderna per inviarvi i miei più calorosi saluti da inviato speciale dell’Unione Europea per la libertà di religione o di credo (FoRB) fuori dall’UE.
Questa conferenza verte sulla pace e lo sviluppo. Dobbiamo ricordarci che la pace è il frutto della giustizia. E lo sviluppo è un altro nuovo nome che possiamo usare per dire “pace”. Quindi, uno sviluppo sostenibile presuppone giustizia e onestà nella famiglia e nella società, una buona amministrazione e il perseguimento del bene comune. Nel mondo odierno ci sono molti leader che affermano «prima la mia nazione», «prima il mio paese», «prima la mia religione». Tutto ciò porta facilmente a un atteggiamento di superiorità, a divisioni e, addirittura, a conflitti.
Perciò, abbiamo bisogno di una leadership e di una dedizione orientati verso il bene comune. E il bene comune dà frutti positivi, come la pace, la giustizia, lo sviluppo e il rispetto per la dignità di tutti ovunque. 

Quel che resta del Nulla

È uscito da qualche settimana, un testo di Antonio Saccà, comprende aforismi, considerazioni filosofiche, poesie e un Atto Unico. Il titolo “Quel che resta del Nulla”, e appunto sul concetto del "Nulla" vi è già stato un intervento dei recensori con diversità di interpretazioni. È l'occasione per l'Autore di contribuire ad un chiarimento sul suo concetto di Nulla, e noi lo pubblichiamo.

ELOGIO DELLA CIVILTÀ
di Antonio Saccà
Vorrei precisare il concetto del “Nulla” dopo aver letto quanto Stefania Paone, Riccardo Moccia, Eraldo Pittori hanno scritto su dei miei libri dicendo rispettivamente che vi circola un pessimismo cosmico, Paone; nichilismo, Moccia; nulla, come annientamento, Pittori. Il mio concetto di Nulla non rientra in queste categorie, uso il termine Nulla per significare che nulla sappiamo su come mai esiste l'esistenza, ne ho scritto innumerevoli volte, mentre il finire delle vicende lo definisco Niente: Pittori rileva il mio concetto di Nulla ma credo poi lo unisca al concetto di dissoluzione, quel che io definisco, in altri testi, Niente, ripeto. Ora vorrei aggiungere che questo Nulla come non sapere nulla, appunto, sul come mai esiste l'esistenza, si anima di tutte le possibilità, se un giorno scoprissimo che Dio è il creatore dell'universo io risolverei il mio non sapere. Non vi è ateismo in quel che scrivo, non nego Dio, dico che non conosco il come mai esiste il reale.