20 marzo 2020

I leader spirituali promuovono la forza della pace e della diversità al Summit delle Fedi

Numerosi leader internazionali di fedi diverse si sono radunati a fine dicembre a New York (27-28 dicembre 2019) per promuovere l'unità religiosa, con l’intento di vedere la diversità non come un ostacolo, ma come la "pietra angolare" per lo sviluppo della pace.*

di Giorgio Gasperoni
Presente anche il consulente spirituale personale del presidente Trump, Paula White-Cain, che ha invitato i leader a superare le barriere che hanno diviso le varie denominazioni religiose per troppo tempo. "Quando lavoriamo in unità, facciamo tremare le nazioni", ha detto suscitando applausi da centinaia di pastori, reverendi, vescovi e altri riuniti venerdì, all'apertura del summit di due giorni, nella rinomata Hammerstein e Grand Ballrooms del Manhattan Center nel centro di Manhattan.
La presenza della sig.ra White-Cain al vertice intitolato ‘Convocazione Inaugurale della Leadership del Clero Mondiale’, a cui hanno partecipato rappresentanti di tutte le denominazioni evangeliche e non, ha fornito un collegamento con il potere politico americano. Il suo intervento è stato il risultato degli sforzi del signor Trump di unificare gli evangelici statunitensi durante la sua corsa per un secondo mandato.
La giornata di venerdì 27 dicembre ha focalizzato l'attenzione sul tema della diversità: come fare a trasformare il pluralismo nella religione in spinta divina che promuove l'armonia.
"La sfida per noi qui oggi è capire che la diversità è parte del disegno universale di Dio per costruire un mondo unificato e pacifico", ha detto il Rev. Penial Jesudason Rufus Rajkumar. "Ma nel contesto attuale è ancora più difficile perché le religioni sono spesso reclutate violentemente come alleate di forze divisive e discriminatorie".

"Siamo qui per combattere il problema insieme", ha detto il Rev. Rajkumar, un rappresentante del Consiglio mondiale delle chiese di Ginevra, in Svizzera, un'organizzazione di 350 chiese e membri che coprono decine di denominazioni cristiane in 110 paesi.
Il vertice di Manhattan di venerdì ha dato il via a ciò che gli organizzatori hanno definito la nuova Associazione Internazionale di Leader delle Fedi (WCLC), sostenuta dalla Universal Peace Federation, dalla Family Federation International e dall'American Clergy Leadership Conference, quest’ultima un'organizzazione con molteplici denominazioni, con oltre 12.000 affiliati e provenienti da tutti e 50 gli Stati degli USA.
Il raduno di venerdì è stato seguito da una massiccia manifestazione di pace che ha visto la partecipazione di decine di migliaia di chiese provenienti da tutta la grande area di New York City, nonché da tutta la nazione, che si sono radunate nell'arena del Prudential Center a Newark, nel New Jersey.
Conosciuta dai suoi seguaci come "Madre Moon", la signora Moon ha elogiato la formazione della WCLC in un discorso programmatico durante la manifestazione di sabato, definendola una "realizzazione della volontà di Dio".
"Ricordatevi che il lancio di WCLC è una benedizione del cielo", ha detto alla folla nel quasi esaurito Prudential Center. “Oggi desidero dire che credo in voi e in particolare nei membri della leadership del clero del mondo Cristiano riuniti qui oggi”.

L’intera manifestazione è stata promossa da Hak Ja Han Moon, vedova del Rev. Sun Myung Moon.
La manifestazione è stata caratterizzata da cori gospel, routine di danze, preghiere collettive di pace, e da un'esibizione di Dionne Warwick. La cantante, sei volte vincitrice del Grammy Award - ormai vicino agli ottanta - ha commosso molti presenti con una commovente canzone del 1965, "Ciò di cui il mondo ha bisogno ora è amore, dolce amore", di Hal David e Burt Bacharach.
L'arena era pervasa anche dalla musica gospel del vescovo Hezekiah Walker, il due volte vincitore dei Grammy e fondatore del Love Fellowship Tabernacle di Brooklyn, che si è esibito con il suo coro di 500 voci. Anche la cantante vincitrice dei Grammy e famosa conduttrice radiofonica Yolanda Adams ha offerto un'esibizione commovente.
Il primo incontro al Summit dei leader del Clero a Manhattan venerdì ha sottolineato i contorni filosofici e spirituali dai più ampi sviluppi del fine settimana. "Amici miei, se crediamo veramente in Gesù Cristo, allora dobbiamo mettere da parte le nostre differenze", ha detto il Rev. Charles Mendies, pastore senior della Società Cristiana Nepalese, attirando grida sincere di approvazione dalla folla. "Dobbiamo smettere di essere battisti, metodisti, episcopali, protestanti, cattolici - dobbiamo essere credenti in Gesù Cristo".
Altre figure di spicco hanno condiviso contenuti simili come il Mons. Augustus Stallings Jr., presidente dell'Associazione interreligiosa per la pace e lo sviluppo con sede negli Stati Uniti; la signora Martina Viktorie Kopecka della chiesa hussita cecoslovacca nella Repubblica ceca; e il vescovo Noel Jones della City of Refuge Church di Los Angeles, che ha affermato che “se siamo qui oggi lo è perché vogliamo unità, ma non è possibile raggiungere l’unità senza umiltà. E non è possibile raggiungere l’umiltà senza amore”.
In un altro discorso, il profeta Samuel Radebe della Revelation Church of God in Sudafrica, ha parlato dell'intersezione tra religione, spiritualità e politica in tutto il mondo: "Le persone religiose, in particolare il Clero, hanno la responsabilità di guidare e aiutare i politici a governare con imparzialità. Molte volte, abbiamo fallito nella nostra missione".
Madre Moon ha concluso: “Quando pensiamo ai 7,6 miliardi di persone nel mondo, non possiamo chiudere gli occhi. Esiste un Genitore Celeste che vuole abbracciare tutti quanti. Prego perché voi diventiate le giuste guide religiose che possano guidare le persone a diventare figli onorevoli di Dio nel più breve tempo possibile. Ricordatevi che la fondazione della World Clergy Leadership Conference (WCLC) vuole essere un passo importante verso il raggiungimento della vostra unità: se voi sarete uniti, anche i vostri discepoli vi seguiranno. Questo è il modo per realizzare il sogno del Genitore Celeste e la speranza dell'umanità di un mondo di pace. Prego che tutti voi possiate diventare giusti e all’avanguardia, persone che non guardano indietro, ma corrono in avanti".

* Ripreso dal Washington Times

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