L’autore e il suo
protagonista: un romanzo postumo di Andrea Carli (1919-1990) racconta la
terribile esperienza di un internato in un lager nazista. Andrea Carli,
Il caso Arpur, Edizioni Trasogni, 2014.
A cura di Giuseppe Muscardini
La dimensione della sofferenza ingenerata dalla protervia nazista, necessita oggi di essere indagata, riconvocata e approfondita, a dispetto delle demenziali teorie dei negazionisti, secondo cui l’Olocausto è il frutto di una macchinazione degli storiografi per mistificare ciò che di fatto, secondo loro, non avvenne. E qui inevitabilmente monta l’indignazione. Leggere il libro di Andrea Carli quando si soggiace a questa indignazione, non può che obbligare il lettore a leciti raffronti: rievochiamo pure le atmosfere tetre dei lager nazisti per calarci nei fatti orribili che si consumarono all’epoca, ma domandiamoci anche per quale ragione oggi c’è gente infatuata dell’idea di quella stessa violenza. E che per non darne conto, la nega.
La dimensione della sofferenza ingenerata dalla protervia nazista, necessita oggi di essere indagata, riconvocata e approfondita, a dispetto delle demenziali teorie dei negazionisti, secondo cui l’Olocausto è il frutto di una macchinazione degli storiografi per mistificare ciò che di fatto, secondo loro, non avvenne. E qui inevitabilmente monta l’indignazione. Leggere il libro di Andrea Carli quando si soggiace a questa indignazione, non può che obbligare il lettore a leciti raffronti: rievochiamo pure le atmosfere tetre dei lager nazisti per calarci nei fatti orribili che si consumarono all’epoca, ma domandiamoci anche per quale ragione oggi c’è gente infatuata dell’idea di quella stessa violenza. E che per non darne conto, la nega.