12 aprile 2022

Camminiamo verso il 25 aprile

di Albertina Soliani, 

Quello del 1945. Quello che ha aperto il mondo nuovo: delle democrazie, delle Costituzioni, del diritto internazionale, della convivenza pacifica dopo le macerie della seconda guerra mondiale, dopo la sconfitta storica del nazifascismo, nella consapevolezza del limite invalicabile dopo Hiroshima. Dopo il trionfo dell'umanità sulla disumanità. L'umanità al potere, non più la disumanità al potere. Quaranta giorni fa, il mondo nato da quel 25 aprile è stato travolto dall'aggressione della Russia di Putin all'Ucraina. Sul suolo europeo, all'inizio del secondo decennio del XXI secolo. Per questo, il nostro sgomento incredulo, per questo, la nostra nuova Resistenza. Con tutti i mezzi possibili della non-violenza, della politica, della diplomazia, con la più grande solidarietà con i popoli che resistono. Perché la sfida è radicale, morale, umana: si deve resistere contro la disumanità al potere oggi. Come allora, per sempre antifascisti, per sempre resistenti. Come si diceva un tempo: ora e sempre resistenza. Con il popolo dell'Ucraina, con il popolo del Myanmar, con il popolo curdo, con il popolo Sahrawi, con i popoli di tante altre terre martoriate. Resistere vuol dire sognare un mondo diverso per la nostra vita, per la vita umana, per la vita delle nuove generazioni. Si resiste per difendere la Patria, sacro dovere del cittadino (art. 52 della Costituzione).