28 febbraio 2020

Rappresentazione teatrale

Quel che resta del Nulla, da poco uscito. La terza rappresentazione avviene nel Salone del centro. Domenica 1 marzo ore 17:30. È stato rappresentato qualche mese passato al teatro Petrolini Pietrolini e nel Salone del Centro Sociale di via Filippo Meda, 147, sempre a Roma. Si tratta di un testo oggi attualissimo anche se il tema è eterno: il rapporto dell'uomo con la malattia e con la morte, dunque il rapporto dell'uomo con la natura e con il mistero dell'esistenza (Dio, la Materia...). I personaggi stanno in attesa, appunto, di un risposta sulla loro eventuale malattia, stabiliscono conversazioni spesso violente, in certo modo per spostare l'attenzione dalla malattia al diverbio... Vi è colui che vorrebbe che il mondo finisse con la sua morte, chi pretende che tutti abbiano la volontà di vivere, vi è chi si rivolge a Dio si rivolge, chi al Nulla, un personaggio fondamentale, l'infermiere, scandisce i numeri dei pazienti come numeri di condannati, mentre un ultimo personaggio, tra follia e speranza, vuole parlare con Dio, e chiude la rappresentazione.

24 febbraio 2020

La civiltà europea

Il nuovo fascicolo della Rivista di studi politici internazionali, diretta da Maria Grazia Melchionne, contiene un saggio di Antonio Saccà nel quale l'autore traccia le caratteristiche della civiltà europea, precisando che esiste una civiltà propriamente europea derivante soprattutto dalla Grecia, da Roma, e successivamente con apporti del cristianesimo cattolico e non cattolico, del liberalismo e del socialismo democratico. Il tutto, per Saccà, confluisce e definisce una caratterizzazione: la possibilità dell'individuo di scegliere, l'individuo cittadino come soggetto di scelta. Nella civiltà europea moderna l'individuo non nasce socializzato, obbligato dalla società ad assumere una determinazione esclusiva, senza margine di scelta, non è vincolato ad una religione, ad un ceto o ad una casta.

11 febbraio 2020

La Morte di Emanuele Severino

di Antonio Saccà

Apprendo tardivamente che è morto Emanuele Severino, con dispiacere grande, l'ho conosciuto anni passati, abbiamo fatto dei convegni insieme, mi scriveva lettere a proposito dei miei libri e a proposito dei suoi libri, di cui mi occupavo talvolta. Aveva una grafia illeggibile, più che una grafia era un’ondulazione della penna. Amava la musica, suonava il piano, a Palermo durante un convegno, suonò qualcosa, credo di Bach, con mani molto dure e dita forti, minimi errori ma aveva energia, fuori, dopo, passeggiando, vi erano anche Gianni Vattimo, Eugenio Scalfari, Claudio Magris, Sossio Giannetta, io cantai romanze napoletane... Sosteneva concezioni strabilianti, che l'essere è eterno in quanto l'essere non può non essere, non può venire dal nulla e non può annullarsi in quanto, appunto, essere... assurdità totale.

7 febbraio 2020

PRIMUM VIVERE

di Antonio Saccà

L'epidemia attuale sorta in Cina e propagabile, come possibilità, in tutto il mondo e dagli aspetti contaminanti infettivo virale rischia di ammalarci di un morbo del quale ignoriamo l'origine e le sue caratteristiche e, ignorando ciò, potrebbe annientarci senza poterlo annientare. È il punto più grave, non sappiamo alcunché del virus, assistiamo incapaci, impotenti alla sua azione mortale. Non conoscendolo, non potendolo combattere il rischio pandemico è possibile, giacché mentre noi assistiamo incapaci, impotenti il virus agisce. Purtroppo bisogna considerare anche questa evenienza, che scorrano mesi e mesi prima di capire, di rimediare ed il virus intanto falcidia, dilaga. Ogni cautela ben concepita ed opportuna deve essere attuata, ma entra in conflitto con l'economia, con il timore, legittimo, che vi sia un declino economico mondiale, in specie di coloro, moltissimi, che hanno relazioni con la Cina.

5 febbraio 2020

Commemorazione del centenario del fondatore - Cerimonia del Premio della Pace Sunhak 2020

- Premio del Centenario del Fondatore

Ban Ki-moon (ex segretario generale delle Nazioni Unite)

Co-destinatari del premio per la pace Sunhak 2020
Macky Sall (attuale capo dello Stato del Senegal)
Munib A. Younan (Presidente onorario internazionale di Religioni per la Pace)
La cerimonia di premiazione si è tenuta al KINTEX, Ilsan, Gyeonggi-do (Seul, Corea del Sud) il 5 febbraio (mercoledì) alle 10:00
Alla cerimonia hanno partecipato oltre 5000 ex e capi di Stato in carica, ospiti VIP di oltre 100 paesi.

Il Comitato per il Premio della Pace Sunhak (Presidente Hong Il-sik, ex presidente della Università di Corea), ha svolto la cerimonia di premiazione del Premio per la Pace Sunhak 2020 in occasione del centenario del fondatore al KINTEX, il 5 febbraio (mercoledì) alle 10:00.
Il presidente Macky Sall (57 anni, presidente della Repubblica del Senegal) e Munib A. Younan (69 anni, presidente onorario internazionale di Religions for Peace) come vincitori del Premio per la Pace Sunhak 2020. Inoltre, è stato assegnato un premio speciale del Centenario del fondatore a Ban Ki-moon (76 anni, ex segretario generale delle Nazioni Unite). Il Comitato aveva fatto un annuncio ufficiale dei vincitori in una conferenza stampa a Nagoya il 5 ottobre 2019.
Il presidente Macky Sall è stato premiato per aver abbreviato con successo il mandato presidenziale da sette a cinque anni e fatto rivivere l'economia attraverso politiche trasparenti, diffondendo così una democrazia matura nei paesi vicini del continente africano.
Il vescovo Munib A. Younan, nato come rifugiato palestinese, è stato premiato per i suoi 40 anni di lavoro nel promuovere l'armonia tra ebraismo, cristianesimo e islam in Medio Oriente e in particolare per risolvere il conflitto israelo-palestinese.
Inoltre, l'ex segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha portato le Nazioni Unite a raggiungere un modello sostenibile con dedizione incrollabile di fronte a sfide e crisi globali senza precedenti, tra cui la crisi economica globale, i cambiamenti climatici, i problemi dei rifugiati e terroristici.
Nel suo discorso di accettazione, il presidente Macky Sall ha sottolineato che la pace richiede componenti sociali della crescita economica inclusiva che contribuiscano all'eradicazione della povertà e alla riduzione della disuguaglianza. Ha ribadito la sua determinazione a prendere l’iniziativa nel porre fine ai conflitti nel continente africano e nel raggiungere lo sviluppo sociale ed economico.
Il vescovo Munib A. Younan ha invitato i capi religiosi "ad alzare la voce per la pace basata sulla giustizia e a parlare audacemente contro le ondate di odio e oppressione" e ha detto che "continuerò a lavorare per la pace basata sulla giustizia fino all'ultimo respiro della mia vita".