23 giugno 2017

Il racconto del Pensiero

Si terrà la presentazione del libro di Antonio Saccà, a Barcone rosso sul Tevere, Monumento Matteotti, vicino Ministero della Marina, Roma, il 2 luglio, ore 18,30

Facciamo l'ipotesi più desolante, che siamo nomadi nel Deserto del Nulla, e che abbaiamo durante il viaggio ascoltando l'eco della nostra solitudine. Stelle, Dune, niente ci ascolta, ma, ascoltandoci da noi stessi, ci crediamo ascoltati, degni di ascolto, e che Pianeti, Cieli, Galassie, Mari siano tutt’orecchi per cogliere quel che noi diciamo di essi, noi uomini, misura di tutte le cose. Ci diamo importanza noi da noi stessi in questo silenzio muto di ogni particella dell'Universo che ci considera estranei, peggio: non ci considera. Eppure, non abbiamo mutato un grammo di Mondo, agitandoci e parlando. Non abbiamo intaccato l'essere del quale discutiamo da millenni. L'essere se ne sta fuori dalla nostra portata. Del come mai esiste ciò che esiste, del rimedio al morire, i veri tragici dati fermi della nostra condizione, o non ci siamo interessati o abbiamo risolto credendo che i nostri pensieri siano realtà. Ma i nostri pensieri sono pensieri nostri. Provengono da noi, restano in noi. Non è che a dire: sono immortale diveniamo immortali. Lo diciamo. Né le parole, né i pensieri sono altra realtà che essere parole e pensieri. Allora? Bene così. Saremo attori e spettatori. A quale scopo. Nessuno scopo se non esistere. Anzi: vivere.

“Figlio e Padre”: il dramma di una normalità apparente

In scena al Teatro Petrolini di Roma un’opera giovanile dello scrittore Antonio Saccà per la regia di Sandro Calabrese

di Massimo Nardi
“Figlio e Padre”: un dato antropologico che affonda le radici nelle profondità della natura umana. Presente nella tradizione religiosa e nelle indagini psicologiche, nella ricerca sociale e nelle creazioni artistiche… tornano alla mente due bellissime opere ispirate a questo tema: il brano “Father and Son”, del cantautore britannico Cat Stevens, e “Il male oscuro”, il capolavoro letterario di Giuseppe Berto che operò un rinnovamento delle strutture narrative in un clima di grande effervescenza culturale. Era il periodo compreso fra gli anni Sessanta e Settanta, e la contrapposizione generazionale era il leitmotiv di una ricerca identitaria che investiva ogni campo dell’agire sociale: dal linguaggio alla moda, dalla musica agli stili di vita.

16 giugno 2017

È iniziato il Trofeo della Pace 2017

Torneo inter-etnico di calcio a Monza. 

Come negli anni passati, l'associazione UPF Universal Peace Federation, insieme al Comitato brianzolo della UISP, l'Unione Italiana Sport per Tutti, che ne sono i promotori, desiderano dare la possibilità, con il Trofeo della Pace, di praticare lo sport preferito a giovani di tante nazionalità, culture e tradizioni diverse, ma residenti su uno stesso territorio, e attraverso di esso favorire la conoscenza reciproca, l'amicizia e l'integrazione.
Una bellissima giornata di sport ed amicizia quella di domenica 11 giugno, con il calcio d’inizio della dodicesima edizione del torneo inter-etnico di calcio a 7, presso lo stadio della Società Sportiva La Dominante. Le prime squadre a a scendere in campo sono state il CPIA e il Real Monza, in un derby tra i giovani studenti del Centro Provinciale Istruzione Adulti di Monza, integrati da alcuni profughi e richiedenti asilo residenti sul territorio. A seguire la partita tra l'Atletico XX Settembre e la squadra vincitrice dell'anno scorso, l'UPF Sport for Peace.

9 giugno 2017

Il testo teatrale di Antonio Saccà

Atto Unico dal titolo "Figlio e Padre" 

È stato messo in scena un adattamento di Sandro Calabrese, che ne cura la regia. In una stanzetta linda e modesta, una famiglia, madre, padre, figlio, figlia scontrano la loro difficoltà a vivere accusandosi reciprocamente del proprio fallimento. Quando il figlio trova lavoro e una donna sembrerebbe tutto risolto, all'opposto, il padre si ritiene umiliato, il figlio ingannato dalla ragazza. Troppo rovinati interiormente per guarire. Ivan Costantini, il padre, umano, vanesio, dolente è stato perfetto anche nel suo modo di gestire contro le intemperanze del figlio, Luca, introverso, delirante, sempre in sospetto che lo si avversi, nell'ottima resa di Massimo Anzalone; Lisa, la malcapitata ragazza di Luca è stata la lucente Francesca Mazzocchitti; contenuta, affettuosa, rabbiosa una sicura, recisa  Giuseppina Matera, la madre; resta nella mente Marina Alemanno, attonita, serrata, fuori dal mondo, l'altra figlia; efficace, sbrigativo l'amico del padre, Angelo Pelagalli, Sabrina Tutone ha dato bene la sua ironica, scocciata presenza nel ruolo di prostituta a un Luca il quale credeva che pagare l'amore significasse essere amati.  La regia di Sandro Calabrese ha raggiunto questo risultato. 
Si replica, il 14 giugno, ore 21 - Prenotazioni: 347 7276797