27 ottobre 2011

I PRINCIPI UNIVERSALI E GLI SCOPI DELLA VITA

La Ricerca della Felicità

Il desiderio fondamentale di tutti gli esseri umani è la felicità. Per migliaia di anni, le lotte per il cibo e la casa hanno dominato l’esistenza umana. Man mano che le civiltà si sono sviluppate, le persone hanno cominciato a cercare livelli più alti di realizzazione piuttosto che la semplice sopravvivenza. Il filosofo olandese Baruch Spinoza espresse questo desiderio umano universale quando scrisse: “Ciò che ognuno vuole nella vita è la felicità continua ed autentica”.

Tuttavia, la felicità non compare da sola; si realizza quando veniamo a contatto con degli oggetti che stimolano i nostri desideri e consentiamo a questi desideri di essere soddisfatti. Possiamo identificare due tipi fondamentali di desideri umani che cercano degli oggetti:
1. Il desiderio di soddisfare i nostri bisogni ed appetiti fisici è collegato ai valori materiali. Cerchiamo da mangiare, da bere, da vestire e una casa. Vogliamo vivere in un ambiente confortevole e godere sensazioni piacevoli.
2. Il desiderio di soddisfare i nostri bisogni e le nostre aspirazioni spirituali è collegato ai valori spirituali. Così la verità stimola i nostri desideri intellettuali, la bellezza stimola i nostri desideri estetici e la bontà stimola i nostri desideri morali. Per l'intera relazione andare al
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15 ottobre 2011

La Necessità di un'Educazione Morale

Iniziativa dell'Educazione del Carattere
Prima Parte

Qual è la cosa più importante nella vita? La maggior parte delle persone includerebbe nella loro risposta la professione e la famiglia, o almeno le relazioni umane. Ognuno di noi vuole essere felice e crediamo che ciò sia possibile tramite il proprio ruolo nella società, o la famiglia, oppure le amicizie. Si è consapevoli che si perderebbe qual cosa di molto importante se ci concentrassimo principalmente sull’aspetto economico della professione. Ognuno vuole sentirsi prezioso tramite il proprio ruolo nella società e sicuramente vuole avere successo nelle relazioni con gli altri.

L’istruzione scolastica abbraccia uno spettro di argomenti vastissimo, ma per riuscire bene nella vita è risaputo che non basta avere una conoscenza, anche se vasta, della realtà che ci circonda. Aver costruito, affinato un buon carattere e aver acquisito l’abilità a relazionarsi è ancora più importante.
E’ certo che un buon carattere e abilità di relazione sono fondamentali per avere buone amicizie e una famiglia stabile, ma sono caratteristiche necessarie anche nella maggior parte delle professioni.
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13 ottobre 2011

Formazione del Carattere: I motivi di una proposta

A cura di Giorgio Gasperoni

Qual è la cosa più importante nella vita? La maggior parte delle persone includerebbe nella loro risposta la professione e la famiglia, o almeno le relazioni umane. Ognuno di noi vuole essere felice e crediamo che ciò sia possibile tramite il proprio ruolo nella società, o la famiglia, oppure le amicizie. Si è consapevoli che si perderebbe qual cosa di molto importante se ci concentrassimo principalmente sull’aspetto economico della professione. Ognuno vuole sentirsi prezioso tramite il proprio ruolo nella società e sicuramente vuole avere successo nelle relazioni con gli altri.

L’istruzione scolastica abbraccia uno spettro di argomenti vastissimo, ma per riuscire bene nella vita è risaputo che non basta avere una conoscenza, anche se vasta, della realtà che ci circonda. Aver costruito, affinato un buon carattere e aver acquisito l’abilità a relazionarsi è ancora più importante.
E’ certo che un buon carattere e abilità di relazione sono fondamentali per avere buone amicizie e una famiglia stabile, ma sono caratteristiche necessarie anche nella maggior parte delle professioni.

Il 20° secolo ha portato un enorme avanzamento scientifico, ma allo stesso tempo ha portato anche innumerevoli problemi sociali e psicologici. Il secolo appena trascorso sarà ricordato, soprattutto, per i tremendi conflitti mondiali e per le guerre causate da lotte etniche, razziali e nazionali. I grandi cambiamenti sociali avvenuti nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale hanno fatto sì che anche la più piccola cellula della società - la famiglia - andasse in crisi. Se la cellula del corpo si ammala, alla fine anche il corpo nel suo insieme ne soffrirà.

Le nuove generazioni si trovano in una situazione alquanto difficile. Le problematiche che vivono rispetto alle generazioni precedenti sono diverse. Secondo le statistiche, per gli insegnanti degl’anni quaranta il livello dei problemi era del tipo: non rispettare il proprio turno nel parlare, fare rumore, vestire in modo poco appropriato, sporcare. Oggi gli insegnanti si confrontano con problemi molto più seri: abuso di alcool, di droghe, mancanza di rispetto per gli altri e per se stessi, gravidanze adolescenziali, aggressioni.

Purtroppo, la prosperità economica, da sola, non ha mai risolto i problemi sociali. La disgregazione della famiglia, i crimini e i problemi sociali sono aumentati notevolmente proprio nei paesi ricchi. Come ha affermato il famoso storico inglese, Arnold Toynbee, su Civilization on Trial “più è grande il possesso e sviluppo di beni materiali, più profondo diventa il bisogno di spiritualità…non siamo mai stati in grado di gestire spiritualmente il potere materiale…oggi il divario morale è…più grande di qualsiasi altra era precedente”.
Alla crescita economica, deve dunque corrispondere una crescita nella comprensione dei valori umani e una buona formazione del carattere. Possiamo affermare che il cuore del problema umano è il cuore umano. Una buona società può essere tale soltanto formando degli individui di buon carattere. Come può essere fatto tutto ciò e qual è il ruolo dell’Istruzione?


La Priorità della Formazione del Carattere

La priorità della Formazione del Carattere, a fianco della Formazione Tecnica, è fondamentale e resa evidente dall’analisi della natura stessa dell’essere umano.

Nell’essere umano esistono due dimensioni (mente e corpo) e le realizzazioni umane hanno anch’esse due direzioni, una Esteriore - conoscenza, abilità, sviluppo tecnologico; l’altra Interiore - saggezza, tradizioni morali (convogliate dalla letteratura, dalla storia, dai costumi, dalla religione, dalla filosofia).

La Formazione si dice Bilanciata proprio quando incoraggia la ricerca, il perseguimento e la realizzazione di entrambe le dimensioni. La verità, il significato della vita, la bellezza, la bontà, l’amore fanno parte della ricerca della cose spirituali e sono la base per i valori morali quali la responsabilità, il rispetto, l’altruismo, l’onestà, il coraggio, la lealtà, la compassione. La pratica di questi valori morali porta ad una maggior soddisfazione e apprezzamento di se stessi.

Delle due dimensioni della vita, quella morale ha un ruolo prioritario, perché si occupa degli aspetti interiori di una persona (coscienza, volontà, intelletto, sentimento) mentre il suo corpo ha un ruolo ugualmente importante ma secondario (esistenza materiale, fisica). La mente, quale fonte e centro dei valori morali, è la base per stabilire relazioni armoniose con altri, poiché rende l’individuo capace di andare oltre se stesso e di preoccuparsi anche del benessere degli altri.

Sono la mente e la coscienza, non il corpo, che spingono a prendersi cura della società o a far crescere bene un bambino. La “forza” e la stabilità della società dipende quindi dalla “positività della mente” dei suoi componenti.

Allo stesso tempo, sono i bisogni del corpo che spingono l’individuo a preoccuparsi principalmente delle sue necessità fisiche e dei bisogni primari, come il cibo, l’abbigliamento, la casa, il sesso e il confort delle cose materiali.

Tuttavia quando le spinte fisiche prendono il sopravvento sulle spinte più altruistiche della mente e del cuore, i bisogni secondari prendono il sopravvento sui bisogni primari e l’individuo e la società non si sentono mai appagati pienamente. Esaminiamo alcuni aspetti dei valori morali universali. Cosa sono e come si riconoscono? Il carattere consiste di valori messi in pratica. Le persone di buon carattere sono in grado di giudicare ciò che è giusto e comportarsi in accordo a ciò che ritengono sia giusto.

Un buon carattere e buone capacità relazionali sono componenti essenziali per avere successo anche nella carriera professionale. Così la formazione professionale deve obbligatoriamente essere bilanciata con la Formazione del Carattere. Un buon carattere mette in grado le persone di stabilire amicizie durevoli, e di conseguenza di realizzare matrimoni e famiglie stabili.

Un carattere equilibrato, non solo aumenta il rendimento economico, ma dà una generale soddisfazione emozionale. Proprio come la mente è la forza che guida il corpo, così la Formazione del Carattere dovrebbe essere il centro dell’addestramento alla carriera professionale.

È nostra convinzione che il ruolo tradizionale della Formazione debba essere rivisitato. Deve trasmettere conoscenza e valori culturali, insegnare standard morali e responsabilità sociali e preparare buoni cittadini. Il sistema educativo ha cominciato ad allontanarsi da questi obiettivi all’inizio degli anni ‘60 quando è avvenuto un grande cambiamento culturale e la messa in discussione dei valori tradizionali.

Non è lo scopo di questa presentazione entrare nell’analisi di quel periodo così complesso, e certamente si può argomentare facilmente che diversi valori tradizionali erano davvero criticabili: ingiustizia sociale, razzismo, guerra del Vietnam, ecc.. Ad ogni modo, la ribellione giovanile degli anni ’60 nonostante il suo idealismo, è stata infettata da edonismo, narcisismo e profonda mancanza di giudizio.

La cultura degli anni ’60 cominciò a glorificare i giovani, creando così la base per il declino dell’autorità morale degli adulti. Come la cultura cominciò ad esaltare i valori di libertà ed uguaglianza per tutti, cominciò a tollerare ed anche esaltare i comportamenti devianti. Il risultato è stata l’accettazione da parte della società del relativismo morale. Molte persone cominciarono a pensare che era giusto ricercare la realizzazione personale al di sopra e al di fuori delle responsabilità famigliari e sociali. I risultati non previsti sono stati un generale aumento dell’individualismo egocentrico.

I valori sono di due tipi: in questa presentazione esaminiamo valori morali come l’onestà e la responsabilità i quali sottintendono degli obblighi. I valori morali ci dicono cosa dobbiamo fare anche quando non ci sentiamo di farlo. Valori non morali come l’ascolto della musica non hanno queste implicazioni.

I Valori Tradizionali sono stati sostituiti da innumerevoli “valori-neutrali e relativi”. L’individuo è stato separato dal contesto sociale attorno a se. Così, gradualmente si è sviluppato un pluralismo culturale “generico” che ha sostituito i codici morali ed universali, conducendo la società ad una concezione di relativismo morale. Si assiste ad un declino dell’aspetto religioso perché le religioni hanno i loro presupposti in scopi e significati della vita dell’uomo che vanno oltre l’interesse dell'individuo ed il suo “solo” benessere materiale. Il rispetto per l’autorità è in declino, anche perché il rispetto per i valori tradizionali vengono appunto “trasmessi” da adulti senza autorevolezza e credibilità.

La visione dei “Valori Relativi”, sostiene che i bambini sviluppino da soli la propria moralità, indipendente da codici e principi morali universali, in altre parole di lasciare libera la loro creatività senza condizionamenti. Oggi, la maggior parte degli educatori si rende conto, in modo sempre più crescente, che i bambini hanno bisogno di essere educati a regole e norme morali, tanto quanto l’essere incoraggiati a sviluppare le proprie virtù innate.
Nell’ultimo decennio, enfatizzare l’auto-stima è stata una priorità del mondo educativo. Certamente, dare valore e rispettare sé stessi sono parte di una educazione che contribuisce ad avere una personalità sana. Tuttavia si osserva da tempo che l'amor proprio lasciato solo a stesso, diventa un difetto del carattere che può condurre anche alla delinquenza o addirittura alla distruzione di sé stessi.

Promuovere l'amor proprio privo del supporto di valori sociali, non dà comunque consistenza e solidità allo sviluppo del carattere. Molti, per questo, concentrano il loro amore per se stessi, su preoccupazioni egocentriche, quali la popolarità tra i pari, l’essere vincenti nelle competizioni e nelle conquiste sessuali.

L’educazione tradizionale, d’altro canto, ha da sempre considerato l’umiltà e l'abnegazione, una guida forte e migliore per la propria vita. Un sano senso di colpa e di vergogna può prevenire il compiersi di atti che violano la coscienza. Queste emozioni possono dar forza ad un comportamento corretto, promuovono così una solida base per una vera auto-stima. Capacità di critica onesta e di equa valutazione può, davvero, rafforzare tra i giovani, una vera auto-stima. Questi elementi offrono la conoscenza e le capacità necessarie a raggiungere le proprie mete della vita.

Il declino morale e l'aumento di comportamenti negativi fra i giovani, in occidente, ha raggiunto proporzioni preoccupanti negli anni novanta. Per fortuna, ora le persone hanno gradualmente cominciato a comprendere che il carattere e l'integrità personale sono più importanti “del conquistare amici ed influenzare gli altri”. E’ in corso un percettibile cambiamento di valutazione che và dall’ “Apparire” all’ “Essere”.

La Formazione del Carattere è basata sui Valori Universali.

Un valore è “universale” quando è considerato tale da tutti i popoli (Oriente / Occidente, Nord /Sud), quando è considerato valido oggi, era considerato valido nel passato e sarà valido nel futuro (Contemporaneo / Tradizionale); quando si può applicare alla persona nella sua interezza, collegando il benessere materiale e il benessere spirituale.

L'onestà, l’onore, il rispetto, il coraggio sono esempi di valori universali:

Inoltre un valore è “universale” quando è reversibile.( Es.”Se io faccio qualche cosa a te, come mi sentirei se questo fosse fatto a me?”
Un valore è “universale” quando è applicabile a tutti: è buono se tutti lo facessero: esempio “se ognuno avesse compassione e amore, questo sarebbe un mondo migliore”.
Un valore è “universale” quando fa appello alla nostra coscienza, quando risulta vero sia all'intuizione che alla ragione. Esempio: anche i bambini sono consapevoli che colui che provoca un litigio è più colpevole di chi lo subisce. Persone in ogni angolo del mondo riconoscono il valore del rispetto, della responsabilità, dell’altruismo, della giustizia, dell'integrità - provando cosi la loro universalità.

Un valore universale produce benefici obiettivi sia all'individuo che alla società intera, un valore universale è universalmente valido in tutte le culture, è onorato dappertutto, dalle società industrializzate alle tribù aborigene.
Un valore universale, quando è praticato costantemente, da divenire un modo di vivere, si trasforma in una virtù. Infine i Valori Universali sono profondamente radicati nella natura umana.

Una Formazione Bilanciata

Come già accennato, la Formazione si può considerare Bilanciata quando incoraggia la ricerca in entrambe le dimensioni della vita: la conoscenza delle realtà, lo sviluppo delle abilità, la gestione della tecnologia così come la ricerca, la conoscenza e la pratica di valori morali ed universali. Gli esseri umani possono essere considerati, persone, quando hanno un buon equilibrio fra coscienza e competenza.

Le mete morali della Formazione sono quindi “maturazione del carattere” e “buone relazioni umane” (creare relazioni basate su rispetto e amore, formare famiglie stabili, contribuire al benessere della società).

Il Punto Centrale della Formazione Morale

Analizziamo più in profondità il significato del “carattere” come punto centrale dell'essere umano.

La condotta etica non dipende soltanto dalla conoscenza di ciò che giusto e ciò che è sbagliato, ma dipende ancor più dal desiderare di fare il bene e di avere a cuore ciò che giusto. Così troveremo, in maniera naturale, la motivazione e la “forza interiore” di fare il bene.

In altre parole, una azione giusta, per avere una valenza maggior, deve partire dal nostro cuore, non solo dalla nostra razionalità. Al centro del comportamento morale di una persona ci sono le emozioni. Seguendo le emozioni inevitabilmente arriviamo alla realtà dell’amore.

La capacità di amare, prendersi cura di una persona o di una cosa e vivere per quello scopo, è l'essenza del carattere. Il valore di un individuo è determinato dal livello di investimento del suo amore. Poiché il Vero Amore pone il beneficio degli altri, al di sopra, delle necessità per se stessi, ne consegue che il saper controllare se stessi è un requisito indispensabile per saper amare gli altri.
La capacità di donare e ricevere liberamente e pienamente il Vero Amore si raggiunge attraverso anni di pratica nelle relazioni umane, così come l’abilità nel dipingere o l’emergere in uno sport o in qualunque disciplina, richiede anni di allenamento, di esercizio e di pratica.

Il Cuore è la “sorgente”, l’origine dell’Amore, mentre la coscienza è la sua guida.

Il Cuore potrebbe essere chiamato il “centro-forza della personalità”. E’ il punto centrale della natura umana. E’ il luogo dove risiedono le motivazioni. L'impulso fondamentale del Cuore è il “relazionarsi” con gli altri.
Il Cuore è la radice, il punto dove nasce il bisogno di amare. Motiva una persona a ricercare la felicità, ad amare ed a essere amato; a ricercare la soddisfazione di saper valorizzare e di essere valorizzato. Le più importanti esperienze di amore stanno nell’amare e nell’essere amati all’interno della propria famiglia.

La maggior parte degli insegnanti dovrebbero desiderare, non solo di fare dei loro allievi degli studenti migliori, ma anche di renderli persone migliori. Gli insegnanti hanno un impatto profondo sui loro studenti, non solo attraverso la valutazione del loro lavoro, ma anche mostrando loro amore sotto forma di attenzione personale e di incoraggiamento.

In accordo agli esperti, i genitori e gli insegnanti hanno i ruoli più importanti nel modellare i comportamenti dei giovani. Stando a studi recenti, i modelli di comportamento primari sono i genitori e i nonni. Gli adolescenti guardano ad essi più che alle pop star, ai politici, ai divi dello sport o ai leader religiosi. Allo stesso modo, gli studenti sono più attratti e motivati dall’insegnante che sinceramente manifesta lo stesso calore e la stessa cura di un buon genitore.


La struttura per una vita di significato, ovvero le tre mete basilari della Vita

Le tre mete basilari della vita possono essere così definite:
1. la maturità personale ovvero la maturità del carattere
2. le relazioni familiari e sociali
3. il contributo alla società

La prima meta formativa è la maturità personale o del carattere che si raggiunge attraverso l’Educazione all’Amore. La maturità personale o del carattere può essere inoltre definita così: avere un cuore incentrato sull’amore, praticare l’autocontrollo, vivere per altri, manifestare unità e coerenza tra le proprie parole e le proprie azioni. La Maturità del carattere dovrebbe essere la base di quella che chiamiamo “piramide educativa”. Base che si realizza coltivando e valorizzando le capacità del cuore.

La seconda meta formativa è la realizzazione delle “relazioni familiari e sociali” che si ottengono attraverso l’Educazione alle norme e ai principi.
Le “lezioni” di amore e di formazione del carattere imparate in famiglia facilitano la formazione delle buone relazioni sociali a scuola, nella comunità e nel lavoro.
La famiglia, quale “scuola d’amore”, ha quattro progressive tappe o sfere di realizzazioni: l'amore di figlio, l’amore tra i fratelli, l'amore tra i coniugi e l'amore di genitore.
Lo sviluppo del cuore e del carattere dipende dunque dal successo ottenuto dall’aver superato le sfide e le opportunità che si presentano dinnanzi a ciascuno e che scaturiscono proprio dall’esercizio dei ruoli e dalle relazioni tra questi ambiti di amore. Appare evidente che l’amore svanisce se non segue principi morali ed universali.
Dunque la seconda meta educativa - “relazioni familiari e sociali” - persegue la realizzazione di
matrimoni stabili, l’esercizio di un’effettiva genitorialità, la pratica dell’etica ed una vita vissuta per lo scopo più alto (andare oltre se stessi e la famiglia).

Le “relazioni familiari e sociali” formano la sezione intermedia della “piramide educativa”.

La terza meta formativa è la capacità di saper contribuire alla società ovvero l’Educazione alla Professione. Sulla base delle relazioni di vita acquisite in famiglia, l’individuo raggiunge la maturità nel carattere e può assumersi le responsabilità sociali - essere un buon leader, un buon manager o un buon collega di lavoro.

Educare alla Professione, significa completare la maturità del nostro buon carattere attraverso l’istruzione accademica, tecnologia, linguistica, artistica ed altro. Basato su buoni standard morali acquisiti e praticati possiamo così sviluppare: l'etica commerciale, l'etica nel lavoro, l'etica ambientale (l’Educazione alla Professione comporta la cura e la responsabilità verso l'ambiente).

L’Educazione alla Professione forma così la punta della 'piramide educativa', che poggia sul raggiungimento degli obiettivi precedenti attraverso l’Educazione del Cuore e l'Educazione alla Norma.

Il sistema educativo moderno, purtroppo, si preoccupa quasi esclusivamente dell’Educazione alla Professione, dimenticando o mettendo in secondo piano l’educazione del cuore e l’educazione alla norma. La “piramide educativa” risulta dunque completamente capovolta e questo è diventato un grande problema per la società. Un appello ai genitori, ma soprattutto agli artefici della politica scolastica ed al corpo docente è necessario: Perché non unire gli sforzi per riportare la “piramide educativa” nella sua giusta posizione?

Un valido stimolo ci arriva da molto lontano, quasi 2000 anni fa, da Marco Fabio Quintiliano (Calahorra, Spagna 35 ca - Roma 95 ca d.C.)
La figura del maestro che egli descrive, esprime tutta la sua fede nell'atto educativo: “Sia, il buon maestro, d'onesti costumi e abbia una solida cultura; sia fermo nei suoi principi e abbia fede negli ideali, sia ottimista sulla natura degli uomini e sull'efficacia del proprio magistero educativo, sia affabile e modesto e si lasci guidare dall'affetto per la propria opera”.