Il nostro ruolo come società civile è quello di promuovere la moderazione per consentire ai decisori di operare senza panico e respingere la pressione degli estremisti.
Ripreso da SanMarino OGGI.sm del 18 luglio 2014,
di Franco Cavalli
Da diverse settimane in Israele si susseguono diversi scontri ed è ormai imminente un’azione di terra nella striscia di Gaza da dove partono la maggior parte dei razzi contro lo stato ebraico. Una situazione davvero difficile e che conta purtroppo già più di 220 morti tra la popolazione civile, bambini compresi.
Anche San Marino si sta interessando alla situazione e sono già diversi gli appelli che si susseguono per un ritorno al dialogo e alla pace. San Marino Oggi ha deciso di affrontare l’argomento intervistando Hod Ben Zvi, presidente dell’Universal Peace Federation di Israele, già in passato in visita a San Marino e attivo da anni per promuovere il dialogo e la pace tra le varie popolazioni che vivono in Terra Santa.
Presidente Zvi, ogni giorno ci arrivano notizie di scontri e lancio di missili e mortai con vittime anche tra la popolazione civile. Com'è la situazione per chi vive a Gerusalemme e nelle altre città? Ci sono difficoltà o limitazioni nella vita di tutti i giorni? Il paese resta visitabile o il turismo ha già subito contraccolpi?
“Gerusalemme ha subito pochi attacchi missilistici e senza alcun danno significativo. La storia è diversa per il resto di Israele. Le città e i villaggi più vicini a Gaza, nel sud, sono stati presi di mira più pesantemente con un costante lancio di razzi di giorno e di notte. I villaggi e le città più a nord, come Ashkelon e Ashdod sono stati anche piuttosto gravemente attaccati per lo più con danni agli edifici, ma ci sono stati anche dei feriti e per la prima volta l’altro giorno anche un incidente mortale.