FRANCA VIOLA
Ci sono donne che con il loro coraggio hanno combattuto i soprusi diventando personaggi-simbolo della libertà, della dignità e dell’emancipazione femminile. Grazie a queste donne e al loro esempio, altre donne hanno trovato il coraggio di ribellarsi a tutte le forme di violenza sensibilizzando così le coscienze e stimolando anche cambiamenti e modifiche nella legislazione.
di Mara Faggioli
Ci sono storie che devono essere ricordate sempre, affinché il tempo non ne cancelli la memoria, come la vicenda di Franca Viola, la prima ragazza italiana a rifiutare il matrimonio riparatore, diventando così il simbolo della rinascita della condizione femminile negli anni ’60, in un decennio di grandi trasformazioni e conquiste sociali che segnarono una svolta nei costumi dell’epoca, in particolar modo in Sicilia.
Franca Viola venne rapita il 26 dicembre 1965, all’età di 17 anni, da un suo spasimante respinto, Filippo Melodia, ricco e potente, imparentato con una famiglia mafiosa che operò con l’aiuto di diversi complici.
Franca, una ragazza di una bellezza sorprendente, di umili origini, figlia di un agricoltore, venne violentata e tenuta segregata in un casolare fuori paese fino al 2 gennaio 1966. Il padre, Bernardo Viola, simulò di acconsentire alle nozze per preparare un tranello con il sostegno dei carabinieri di Alcamo che riuscirono così ad arrestare il rapitore ed i suoi complici, responsabili di questa indegna azione.