21 marzo 2013

Può lo sport essere migliore? Ci vuole più etica

Alessandra Marzari, pres.
Consorzio Vero Volley
di Carlo Chierico

Importanti spunti di riflessione dai contributi degli addetti ai lavori intervenuti
Quanto mai attuale il tema affrontato dal convegno organizzato
all'Urban Center dalla Universal Peace Federation

Etica e valori nello sport, questo il tema del convegno che si è tenuto martedì 27 novembre all'Urban Center di Monza, organizzato dalla UPF (Universal Peace Federation) insieme alla UISP (l'Unione Italiana Sport per Tutti).

L'incontro è stato condotto da Carlo Chierico, Presidente della UPF Monza, e da Dino Dolci, già Vice-Presidente dell'Ass. Italiana Allenatori di Calcio. Silvano Appiani, Consigliere Delegato allo Sport del Comune di Monza, oltre a portare i saluti dell'amministrazione locale, ha messo enfasi su come lo sport sia capace di far convivere e applicare medesimi regolamenti alle culture e alle tradizioni più diverse, e come, oltre che fenomeno sociale, sia anche un fatto culturale intimamente connesso con lo spirito e l'agire umano. Quindi lo stesso Dino Dolci nella sua introduzione ai lavori ha ricordato la grande contraddizione italiana, dove lo sport è usato dal mondo politico ma ben poco ne riceve in cambio: basti pensare che l'Italia è all'ultimo posto in Europa per il numero di ore di educazione fisica inserite nel programma scolastico.
Quindi si sono succeduti gli interventi dei vari relatori, sottolineati con calorosi applausi dal numeroso pubblico presente, che ha dimostrato di apprezzare il convegno. Era presente il Presidente del Coni Lombardia Pier Luigi Marzorati, il noto ex campione di basket, che ha portato i saluti della massima istituzione regionale dello sport e si è fermato fino al termine dei lavori condividendone appieno le finalità: valorizzare e portare alla luce "le buone pratiche" in materia sportiva sul territorio, condividere e mettere in rete idee, progetti e proposte, e infine per presentare i tornei interetnici di pallavolo femminile e calcio a sette, denominati Trofeo della Pace (vedi articolo a parte).
Relazioni significative sono state presentate da Paolo Della Tommasa, presidente regionale della UISP, che ha evocato il concetto dello sport educativo per tutti; Alessandra Marzari, presidente del Consorzio VeroVolley (che riunisce otto società di pallavolo) ha sottolineato la necessità e lo sforzo del Consorzio nel garantire una didattica adeguata. Scopo di questa didattica è offrire a tutti un'alta qualità tecnica partendo fin dai giovanissimi, pur nella constatazione che i ragazzini giocano sempre meno, distratti o impegnati in altre cose.
Il compito non è certo facile, comunque il Consorzio stesso è aperto e disponibile, nonché pronto ad offrire le proprie capacità e competenze specifiche. Ha stupito tutti la testimonianza di Luca Franchini, calciatore cresciuto nell'Inter ora in forza al Monza, che riesce anche a studiare. Si sta laureando in filosofia, e ha portato molti esempi positivi che ha riscontrato anche nel calcio professionistico, a volte vittima di pregiudizi. Giuliano Rusca, responsabile tecnico dell'attività di base della Società Inter, ha portato una serie di dati, che dimostrano come sia ancora lunga la strada da fare sul tema dell'etica e dell'educazione per i giovani: secondo una statistica UEFA, in Europa e quindi anche in Italia, l'80% dei ragazzi che giocano a calcio commette scorrettezze pur essendo ben conscio di farlo, e per il 90% di loro l'importante è vincere.
Hanno partecipato al convegno alcuni atleti diversamente abili, che con le loro storie hanno commosso la platea; in particolare Federico Villa, un  giovane monzese malato di atassia, una malattia degenerativa grave. Villa, con un'immensa forza di volontà e desiderio di vivere la propria vita, ha fondato l'associazione sportiva "Piccoli diavoli a 3 ruote", che organizza gare di handbike. Apprezzate le testimonianze di Gaetano Palmiotto, del Consiglio Direttivo del Rugby Monza, che ha evidenziato la particolare etica e condivisione di valori tra i praticanti di questo sport, e quella del giovane Francesco Motta, che ha raccontato la sua esperienza di istruttore di rugby nel carcere di Monza.
Hanno dato il loro contributo Lucia Zulberti, allenatrice di nuoto per persone con handicap intellettivi; Mauro Sarasso, che ha ricordato l'impegno verso lo sport del Dr. Moon, fondatore della UPF International; l'esponente dei Giovani Musulmani Italiani, la giovanissima Ines Mountassir, che ha raccontato la bella esperienza vissuta al Trofeo della Pace di pallavolo femminile; la presidente della società di baseball Adele Patrini, che ha presentato il progetto già attivo di squadre di baseball formate da giocatori non vedenti. Ci sono state infine alcune testimonianze da parte di esponenti della scuola pubblica, tra cui il preside Enrico Danili e alcuni professori di educazione fisica.
Scopo del convegno era di porsi degli obiettivi da realizzare a breve termine. L’incontro si è svolto nella consapevolezza del valore dello sport, ben espresso da Nelson Mandela nel 1995: "Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Ha il potere di unire le persone in un modo che poche altre cose fanno. Parla ai giovani in una lingua che comprendono. Lo sport può portare speranza dove una volta c'era solo disperazione”.

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