9 marzo 2013

E’ saggia la decisione della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari entro il 31 marzo 2013?

di Franco Previte,

“Entro il 31 marzo 2013 i sei OPG dovranno chiudere”, così mi aveva comunicato l’Ufficio Stampa ed il Portavoce del Governo Monti il 30 aprile 2012.

Si tratta di una chiusura o abolizione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari che fa paura, in quanto l’opinione pubblica si domanda indecisa : che fine faranno i detenuti-malati, e se quelle strutture carcerarie saranno effettivamente chiuse?

Secondo i dati della Commissione parlamentare d’inchiesta, su circa 1.400 malati, circa un terzo potrebbe essere dimesso con un progetto specifico da parte delle Asl.
Ma la possibilità finora si è concretamente realizzata solo per 160 persone! E tutti gli altri? Inoltre sulla accelerazione della chiusura dei OPG entro il 31 marzo 2013, è possibile pensare che il Governo Monti, quello “eventuale fantasma”, quello in pectore, o quello che ha sempre pensato il Presidente della Repubblica che più volte ha definito gli OPG “una vergogna nazionale”, o quanti amministrano la “res pubblica” oggi marzo 2013, provvederanno al rispetto dei termini perentori stabiliti dalle “Disposizioni per il definitivo superamento degli OPG” ? Veramente poco ci crediamo!
Quando entrò in vigore la legge 180, quella vituperata legge che ha chiuso tutti gli Ospedali Psichiatrici, anche quelli OPG non effettuata, si “gridò” alla vera rivoluzione moderna e fu affermato da parte della psichiatria che la malattia mentale era frutto della società capitalista e che per guarire bastava inserire nella società colui che ne era rimasto vittima.

Quello che è più strano, a parte i 35 anni trascorsi dalla chiusura di tutti i “manicomi”, è il percorso per arrivare alla presa in carico sul territorio dei pazienti psichiatrici dato che vi sia una difficoltà da parte delle Regioni a reperire il personale ed a rendere disponibili le più moderne strutture residenziali. Mentre “scoperta delle scoperte” alcuni si sono accorti che gli OPG sono ancora aperti.

Il “richiamo” a quelle strutture è stato evidenziato con una severa Relazione dal dr. Alvaro Gil-Robles ex “Commissario per i Diritti Umani ( n. 117 del 10/17 giugno 2005 Strasburgo 14 dicembre 2005 Comm. DH-2005) dove lo stesso ha dichiarato “accertare che il mantenimento dei malati detenuti nelle strutture non sia legato alla mancanza di posti disponibili all’esterno”, che significava uno squarcio sconvolgente nell’inferno dei dimenticati .

Come dice il comunicato del Governo Monti “le persone non più ritenute socialmente pericolose” (ma allora perché hanno subito il carcere?) “dovranno essere dimesse ecc.” e “per la realizzazione di nuove strutture sono stati reperiti 180 milioni di euro, di cui 120 per l’anno 2012 e 60 per il 2013 e prese in carico dai Dipartimenti di Salute Mentale”, mentre ancora oggi marzo 2013, dipendono dal Ministero di Grazie e Giustizia e non da quello della Salute?

E’ necessario, come da tempo diciamo nelle n/s Petizioni, “creare” delle strutture ad hoc, come case famiglie o luoghi di accoglienza, dove queste “persone” devono essere curate con trattamenti specifici ed individuali come sancisce la legge sul Servizio Sanitario Nazionale.

Comunque è auspicabile che le “promesse del Governo Monti”, visto le condizioni igieniche vergognose ritenute inammissibili di disumana situazione, sia mantenuta, come il rispetto per cani e gatti resta ed è superiore, per il momento, a quello che avviene in questi lager che ci fanno accapponare la pelle, ancora non ri-conoscere che è fondamentale la vera chiusura degli stessi.

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