La
maggior parte dei governi sono colpevoli di schiavitù
di Giorgio Gasperoni
Tra le tante analisi che sono state fatte sull'origine e le
cause della grande crisi finanziaria che ha coinvolto l'intera economia
mondiale in questi ultimi anni, partita dagli Stati Uniti d'America, mi ha
colpito quella del Dr. Gordon Anderson, Presidente de La Paragon House e
Direttore dell’International Journal on World Peace, per la sua lucida,
approfondita ma allo stesso tempo semplice disamina degli avvenimenti
susseguitesi anche alla luce di un quadro storico di riferimento.
L'articolo 4, Dichiarazione Internazionale delle Nazioni
Unite sui diritti dell'uomo afferma: Nessun individuo potrà essere tenuto in
schiavitù o in servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi sono vietate in
tutte le forme.
Il dizionario Merriam-Webster definisce la schiavitù come: lavoro ingrato,
fatica, sottomissione a un’influenza dominante, stato di una persona che è un
bene mobile di un altro.
Questa definizione di schiavitù non è semplicemente la
proprietà o il possesso fisico di un'altra persona, ma qualsiasi tipo di
dominazione che controlla una persona, o la usa per gli scopi di un altro.
Questa pratica viola l'imperativo categorico di Immanuel Kant che gli esseri
umani dovrebbero essere trattati come fine in se stessi e non come un mezzo per
lo scopo di qualcun altro.
Prendere a prestito denaro obbliga il mutuatario verso il
creditore che si guadagna una percentuale di lavoro del mutuatario in cambio
del prestito. Tuttavia, quando un individuo prende in prestito denaro da un
altro individuo e firma un contratto, il prestito è volontario. In altre
parole, il mutuatario s’impegna a mettersi al servizio di un altro in cambio di
capitale che potrebbe permettergli di vivere subito in una casa o iniziare
un'attività economica. In questo caso, il mutuatario considera il prestito, un
aiuto per la sua ricerca della felicità, e il mutuatario non assoggetta
un'altra persona agli scopi di qualcun altro.
Se i termini del prestito non sono rispettati dal
mutuatario, egli sopporta le conseguenze delle proprie azioni, ma non danneggia
nessun altro. Tuttavia, quando una persona o istituzione sociale come un
governo, prende in prestito soldi che un'altra persona è costretta a
rimborsare, l'indebitamento, sostenuto da terze parti, è involontario. Questa è
una forma di schiavitù. Purtroppo, la maggior parte degli stati moderni
s'impegna in questa pratica senza scrupoli che viola i diritti umani
fondamentali e la libertà. Quando gli Stati Uniti prendono a prestito denaro
che obbliga al pagamento da parte dei contribuenti odierni e futuri, non
coinvolti nel prestito, si viola il principio fondamentale della dichiarazione
d'indipendenza, il diritto alla vita, alla libertà e al perseguimento della
felicità.
Gli Stati Uniti hanno liquidato la schiavitù con il XVI
emendamento
Molte persone tenteranno di spiegare razionalmente la
moralità del debito degli Stati Uniti (e di molte nazioni europee, aggiungiamo
noi) dicendo che i cittadini americani hanno votato per questo debito
attraverso i loro rappresentanti democraticamente eletti. Questa è retorica.
Quando si analizza il salvataggio delle banche dell'ottobre 2008 di $700
milioni, la maggior parte dei cittadini degli Stati Uniti ha chiesto ai loro
rappresentanti di votare contro il provvedimento. Esaminando brevemente questo
processo, gli sponsor di quel progetto di legge hanno comprato i voti dei
rappresentanti originariamente opposti al disegno di legge con le più disparate
motivazioni, dall'assicurazione obbligatoria per la salute mentale a molto
altro. Questo stesso processo ha violato il concetto di legislazione di un
unico soggetto che era stato scritto dai formulatori della Costituzione degli
Stati Uniti.
Il sistema fiscale originale del governo degli Stati Uniti
era stato basato sulle tariffe doganali e le accise. Questo potrebbe applicarsi
anche alle tasse sulla vendita, perché l'IVA non va a incidere direttamente sul
lavoro di una persona o una proprietà che già possiede. Il concetto dietro la
protezione della proprietà e il diritto per i frutti del lavoro di un individuo
che hanno tenuto in considerazione i fondatori, sono che il governo non dovrebbe
essere in grado di utilizzare schemi che possano privare una persona della
vita, della libertà e della proprietà che egli già possiede. Tasse sulla
vendita possono essere considerate volontarie perché ogni persona ha facoltà di
scelta se acquistare un prodotto e consentire che una porzione di tale prezzo
di acquisto possa andare al governo come tassa. Tale acquisto non va a pesare
su una terza parte e non viola l'imperativo categorico.
Molti tipi di governi, dai regimi monarchici, dittatoriali,
alle democrazie impongono tasse involontarie. Gli Stati Uniti hanno fatto
diventare le tasse involontarie sugli individui legali con l'approvazione del
XVI emendamento nel 1913. Questo emendamento ha minato fondamentalmente lo
scopo originale della Costituzione degli Stati Uniti. Il disegno di legge era
stato progettato da banchieri che volevano fare prestiti ai governi, perché
essi avevano il potere di usare la forza per emettere le tasse e farsi
rimborsare i prestiti. Dopo tre anni dall'approvazione di questo emendamento,
il bilancio degli Stati Uniti di un anno è diventato maggiore di tutti gli anni
precedenti messi insieme, dal 1789 in poi — incluso il costo della guerra
civile.
Diventare dipendenti
Non ci volle molto per il governo degli Stati Uniti per
diventare dipendente a questo nuova fonte di dollari/schiavi. Durante la guerra
mondiale, Woodrow Wilson, lo stesso Presidente che firmò il XVI emendamento e
che ha venduto i propri cittadini a una nuova forma di schiavitù, decise di
entrare in guerra per volere di J.P. Morgan e altre banche che avevano dato
oltre 1 miliardo di dollari di prestiti ai paesi europei coinvolti nella
guerra. J.P. Morgan era garantita dal rimborso del debito dai contribuenti
degli Stati Uniti, a prescindere dal fatto che i paesi europei fossero
inadempienti oppure no. Il piano di salvataggio bancario nel 2008 è stato un
altro esempio di queste stesse forze al lavoro.
Dopo la prima guerra mondiale, i singoli Stati e le società
fecero pressioni affinché il denaro che proveniva da questa enorme cascata di
dollari provenienti dalle tasse, che sembrava essere lì pronto, potesse essere
preso. I singoli Stati hanno iniziato ha prelevare i soldi federali per le
autostrade dopo che l'automobile per ogni famiglia era diventata conveniente.
Calvin Coolidge ha finanziato un sacco di società ed è famoso per la sua
dichiarazione "l'attività di governo è business." Poi la F.D.R.
cominciò a distribuire il denaro a organizzazioni come la WPA (Work Projects
Administration - 1939) agenzia governativa statunitense creata durante il New
Deal che avrebbe assunto persone che erano disoccupate per la costruzione
d’infrastrutture e parchi nazionali. Dopo pochi decenni, questa frenesia si era
estesa a tutti gli angoli della società fino al punto che oggi tutto questo è
rimasto scolpito nella coscienza nazionale come una dipendenza. Ma questa
dipendenza si basa sul principio della schiavitù.
La Grecia come schiava dell'Unione europea
Ci sono davvero pochi governi nel mondo moderno che non
abbiamo ceduto alla tentazione di prendere in prestito denaro dalle banche e
bere questa bevanda rinfrescante come hanno fatto gli Stati Uniti. L'intera
Unione monetaria europea è stata basata su una moneta comune che ha permesso ai
banchieri d'invogliare i governi degli Stati membri con prestiti che non
avrebbero potuto rimborsare. In paesi come la Grecia, i singoli cittadini non
hanno obiettato, finché gli stipendi hanno continuato ad arrivare a livelli
sempre più alti rispetto al valore di mercato del lavoro effettivamente
eseguito.
L'immoralità del debito pubblico involontario
La lezione degli ultimi 100 anni è che i governi sono stati
irresponsabili e immorali. Inoltre, alcuni dei più convinti membri delle
Nazioni Unite continuano a violare palesemente l'articolo IV della dichiarazione
dei diritti umani delle Nazioni Unite, compresi gli Stati Uniti. Violando il
principio fondamentale di non trattare gli esseri umani come esseri di valore
unico, ma come un mezzo per i governi di raggiungere i loro obiettivi, i
cittadini sono sfruttati piuttosto che protetti, e molte persone soffrono sotto
il peso dello sbilanciamento del debito nazionale.
Questo significa che tutti i prestiti che i governi
accendono sono immorali?
Non necessariamente. La vendita di titoli di stato è
un'operazione volontaria tra i singoli acquirenti di bond e i governi. In
genere, le obbligazioni sono acquistate per infrastrutture come strade,
costruzioni o fogne che saranno rimborsate attraverso la raccolta di tasse per
il loro uso. Non è necessario che gli individui utilizzano questi servizi, ma
il loro uso è generalmente su base volontaria ed è considerata una convenienza.
Sta di fatto che le città spesso attirano la gente a vivere nelle loro
giurisdizioni perché forniscono servizi di alta qualità a un prezzo ragionevole.
Inoltre, questi servizi sono di solito soggetti alle pressioni del mercato che
richiedono, essere efficienti e competitivi perché le persone sono libere di
muoversi in altre città se non trovano la convenienza necessaria dove si
trovano.
In sintesi
Quando l'indebitamento governativo è basato su
l'imposizione forzata, è immorale, una forma di schiavitù e una violazione
dell'articolo 4 della Dichiarazione Internazionale dell'ONU sui Diritti Umani.
Viola il concetto base che gli individui sono esseri liberi di perseguire la
vita, la libertà e la felicità. È una politica che tratta le persone innocenti
come un mezzo per gli scopi di qualcun altro e utilizza la forza coercitiva per
realizzarla. Dovrebbe essere bandita e vista con ripugnanza simile alla schiavitù,
perché è una forma di schiavitù.
Molte nazioni sono oggi in bilico con il debito che opprime
i suoi cittadini, in alcuni casi con maggiore oppressione rispetto agli schiavi
tradizionali quando appartenevano a proprietari benevoli. Gran parte di questo
debito è causato da scaltri banchieri che vedono i governi come dei bersagli
facili. Questo è causato anche da cittadini che hanno vissuto con un'attitudine
di dipendenza dal lavoro degli altri e non hanno mai imparato i principi
dell'autodeterminazione economica ne dai genitori né a scuola.
Tuttavia, questo principio del debito involontario, come il
principio di gravità ha delle conseguenze. Sporgersi troppo da una scogliera
può portare alla morte, e camminando su una rupe fiscale può portare alla morte
fiscale. Un principio è un principio, fin dai tempi di Aristotele abbiamo
imparato che buone leggi e Costituzioni segnano i confini delle scogliere. Una
tale legge, o requisito costituzionale, che può mantenere la società umana
libera e prospera è il divieto d’imposizione forzata del debito pubblico, che
eliminerebbe la possibilità di tali scogliere fiscali (fiscal cliffs).
GORDON L. ANDERSON è il Presidente
de la Paragon House, Direttore capo dell’International
Journal on World Peace, e Professore al California Institute of Integral
Studies. Ha studiato Etica Cristiana all’Union Theological Seminary a New York
e ha un dottorato in Filosofia della Religione, Claremont Graduate University. E’ autore di
diversi articoli e libri, incluso “Philosophy
of the United States: Life, Liberty, and the Pursuit of Happiness and Life, Liberty, and the Pursuit of Happiness”.
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