17 giugno 2012

Dichiarazione della UPF International sullo sviluppo sostenibile (Rio +20)

La Universal Peace Federation esprime la propria approvazione ed il proprio sostegno alle Nazioni Unite ed a tutti i partecipanti alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (Rio +20). 

Nella Conferenza verranno affrontati alcuni dei problemi più gravi che affliggono l'umanità, in particolare quelli legati ai modelli economici insostenibili. 

In occasione di Rio +20, che si svolgerà dal 20 al 22 giugno 2012 a Rio de Janeiro, l’UPF ha pubblicato la seguente dichiarazione. 

La Federazione Universale per la Pace:
Rileva che i problemi posti dalla necessità di uno sviluppo sostenibile, dalla cura dell'ambiente e dalla giustizia sociale sono temi che devono coinvolgere non solo l’interesse delle Nazioni Unite e delle istituzioni governative, ma anche la collaborazione della società civile, del settore privato, delle organizzazioni religiose e dell'intera comunità umana; 
Ricorda che fin dal 1987 la relazione della Commissione Brundlandt ha individuato il collegamento

15 giugno 2012

San Suu Kyi all'Europa: "Investite in Birmania rispettando i lavoratori"

La leader dell’opposizione birmana ha chiesto ai delegati dell’Organizzazione internazionale del lavoro di incoraggiare i governi a investire nel suo Paese. Sulla crisi in Birmania: "Non basta un cessate il fuoco"   

Ginevra- La leader dell’opposizione birmana, Aung San Suu Kyi, in un intervento di 20 minuti a Ginevra, ha chiesto ai delegati dell’Organizzazione internazionale del lavoro di incoraggiare i governi a investire nel suo Paese, favorendo uno sviluppo democratico che non ignori i diritti dei lavoratori. Nel suo primo viaggio in Europa dopo 24 anni, il premio nobel per la pace ha chiesto aiuto per i tanti giovani disoccupati della Birmania, vittime di una carenza educativa.   Il coordinamento delle politiche economiche, politiche e sociali potrà “spingere il Paese sulla strada dell’ottimismo e del successo” secondo l’attivista per i diritti umani. “Non siamo solo una famiglia di nazioni, ma una famiglia di persone” ha poi dichiarato, aggiungendo di sentirsi a casa in Europa. La Suu Kyi, prima di iniziare il suo discorso, è stata accolta con uno straordinario applauso dai quasi 4mila delegati riuniti per la Conferenza dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Con gli immancabili fiori bianchi e rossi nei capelli, una sciarpa verde intorno al collo, la leader della Lega Nazionale per la Democrazia, il principale movimento per l’opposizione birmana, è apparsa come sempre sorridente al suo arrivo.   Per il capo dell’opposizione birmana, Aung San Suu Kyi, i negoziati per un cessate il fuoco per lo stato di Kachin, in Birmania non bastano: "un cessate il fuoco non è abbastanza. Alla fine, serve una soluzione politica, per una pace duratura e significativa", ha detto Aung San Suu Kyi in una conferenza stampa a Ginevra.

14 giugno 2012

Fonti dei conflitti nazionali: dove nascono?

di Giorgio Gasperoni,
rielaborato dall’iniziativa dell’Educazione del Carattere UPF

Il nostro ambiente culturale ed etnico ha un impatto anche su di noi. Le situazioni sociali o culturali in cui nasciamo influenzeranno lo sviluppo del nostro carattere. Noi raccogliamo certe attitudini, credi e abitudini attraverso la nostra cultura. Ereditiamo anche le limitazioni culturali e il peso dei crimini commessi dal nostro gruppo etnico, dalla nostra razza o nazione.
Le ingiustizie rivisitano chi ha commesso gli abusi, in una sorta di effetto boomerang. Gli Stati Uniti, ad esempio, furono fondati sui principi di libertà ed eguaglianza ma questi principi non furono applicati ai neri che erano stati portati in America come schiavi. Nel secolo successivo alla loro indipendenza, il popolo americano dovette pagare un grande prezzo per l’esistenza della schiavitù attraverso la guerra civile, in cui tanti americani da entrambi i lati persero la vita. La schiavitù fu abolita ma le tensioni razziali sono rimaste. Un bianco e un nero che si incontrano per la prima volta possono avvertire immediatamente una certa tensione, senza alcun motivo apparente. I bianchi i cui antenati possono non essere stati proprietari di schiavi o mercanti di schiavi, portano lo stesso la responsabilità del maltrattamento storico dei neri e dovrebbero fare di tutto per trattarli da eguali. Se le persone non accettano la responsabilità di riparare le conseguenze degli abusi passati, il conflitto razziale non sarà superato.
In modo simile i bianchi che vogliono creare un’amicizia profonda e duratura con le persone in tanti paesi asiatici, africani e latino americani, devono riconoscere il maltrattamento di quelle popolazioni da parte delle nazioni bianche durante il periodo coloniale. Se non riconoscono la loro responsabilità storica, il rapporto non andrà oltre un certo livello.
La nazione italiana, allo stesso modo, ha percorso un periodo molto tortuoso prima e dopo l’unificazione del 1861. Credo che gli italiani devono ancora elaborare bene la propria storia per arrivare ad una maggiore pacificazione e risoluzione del loro passato per sentirsi, pur nella diversità, un popolo.

13 giugno 2012

Birmania, violenze etniche in Stato Rakhine, interviene esercito


LaPresse/AP - 11 Giugno 2012

Sittwe (Birmania) - Le forze di sicurezza sono intervenute oggi in Birmania a Sittwe, nello Stato di Rakhine, e hanno recuperato quattro corpi di vittime delle violenze etniche avvenute a partire da venerdì fra buddisti e musulmani. Dei quattro corpi, uno è stato trovato in un fiume e si ritiene che appartenga a una donna Rakhine, etnia perlopiù buddista; gli altri tre corpi erano avvolti in alcune coperte, ma non è chiaro di chi si tratti. Le violenze sono scoppiate venerdì nelle città di Maungdaw e Buthidaung, dove i musulmani hanno bruciato centinaia di case dei buddisti e anche un ospedale uccidendo almeno sette persone e ferendone 17.
Nell'intervento di oggi la polizia ha anche proceduto all'evacuazione di due famiglie musulmane per ragioni di sicurezza, visto che le loro abitazioni si trovano tra le case di persone di buddisti di etnia Rakhine. Le Nazioni Unite, inoltre, hanno temporaneamente spostato 44 dei suoi 150 uomini nello Stato di Rakhine e la tv locale riferisce che le navi cargo e passeggeri per Sittwe sono state sospese. Oggi nella città i negozi, le scuole e le banche sono rimaste chiuse ed era possibile vedere alcune persone di etnia Rakhine che facevano da guardia alle case, armate di spade artigianali.

Ci sarà spazio ad una riforma del Disagio Mentale in questa Legislatura?


Gentile Signor Direttore,
insistere è naturale , ma il silenzio delle Istituzioni è sconcertante, specie dopo 34 anni che si escludono i diritti delle persone handicappate.
Non è leale, nel sistema democratico, specie quando è in gioco il bene comune dei cittadini.
Un cordiale saluto.
Franco Previte

Signor Presidente del Consiglio dei Ministri: mentre la 16° Legislatura sta per finire può trovare posto una riforma del disagio mentale?
Voci di “corridoio” ed evidenze quasi quotidiane, prospettano che la 16° Legislatura stia per esalare l’ultimo respiro!
Dobbiamo sempre ricordare che con il 13 maggio 2012 sono trascorsi 34° anni dalla emissione della legge 180 e 833, quelle “leggi” che hanno chiuso i “manicomi” senza predisporre strutture alternative per la prevenzione, cura ed inserimento sociale dei sofferenti psichici.
Ancora oggi, giugno 2012, per la carenza di valide strutture le famiglie attendono una definizione legislativa e sanitaria di questo “bubbone sociale” che tanto danno apporta alla società.
Costernazione ed indignazione pervadono nella pubblica opinione per i quasi continui “episodi” in cui sono protagonisti menti psichicamente malate, specie dove avvengono stupri violenze tra adolescenti aggressività tra consanguinei dove spesso assistiamo ad innocenti morti, restiamo sbigottiti per l’assordante silenzio delle Istituzioni, ancor più dal Suo Governo!
Cosa chiedere al Governo in questo presunto fine della 16° Legislatura.
Quanto abbiamo esposto nelle n/s Petizioni n. 5 e 6 al Senato della Repubblica (Commissione XII° ) e n. 9 alla Camera dei Deputati (Commissione XII°), per un iter di una legge-quadro nazionale, che poi ogni singola Regione l’approva a secondo delle situazioni locali:

4 giugno 2012

Un ricordo al Signor Presidente del Consiglio dei Ministri


di Franco Previte

Gentile Signor Direttore,
desidero trasmettere la nostra più profonda gratitudine per la solidarietà dimostrata in occasione della "rivendicazione" a sostegno e nella difesa del "Dopo di noi" e ringrazio di cuore quanti hanno inviato attestati e messaggi di solidarietà.
Nel quotidiano le amarezze delle famiglie sono intense, per la mancata sensibilità delle Istituzioni.
Le famiglie non cercano l'infelicità dei propri figli disabili, ma intendono donare con quel "Fondo" il gesto estremo dell'amore per essi.
La speranza non ha mai fine!
Un cordiale saluto a Lei ed alla Redazione tutta.

I 150 milioni di euro votati dal Parlamento per costituire il “Dopo di noi” e negati dal Suo Governo, è l’ultima ratio?

Tutti sappiamo che la disabilità è il simbolo della fragilità, ma se ognuno di noi volgesse lo sguardo attorno alla vita quotidiana ed uno a chi è veramente vittima di sofferenze, molti di più sarebbero i cuori che si aprirebbero alla condivisione del giusto pensiero per trovare una via a proposte ed azioni per dimostrare che non dimentichiamo mai il nostro prossimo che resta pietra di paragone degli atti della nostra vita.
Nelle tante vicissitudini che la Torre di Babele della politica sta offrendo in questi nostri turbolenti giorni, è bene considerare la famiglia, fondamentale istituzione come è stata molto bene “evidenziata” nel “7° Incontro Mondiale delle Famiglie” avvenuto a Milano, soprattutto la famiglia che cura i propri membri ammalati o disabili.
Sul futuro di quest’ultimi è un’incognita che grava in maniera notevole ed evidente il “pensiero” delle famiglie, una giustissima, naturale ed umana “precauzione” tesa ad ottenere un qualche “cosa”, un margine di “sicurezza”, una concreta “soluzione” che consenta assistenza e cure ai loro familiari quando resteranno soli.
Queste “richieste” sono state approvate (maggio 2012) dalla 12° Commissione “Affari Sociali” della Camera dei Deputati e con l’istituzione di 150 milioni di euro quale inizio per la costituzione del “Fondo Dopo di noi”, “bocciato” dal Governo Monti.

2 giugno 2012

PREMIO TITANO 2012, VIII° EDIZIONE BANDO, CONCORSO LETTERARIO INTERNAZIONALE DI POESIA E PROSA


Questa è l’ottava edizione di questa nostra manifestazione. Gli elaborati dovranno pervenirci entro il 21 settembre 2012. Potrete trovare, all’interno del bando allegato tutte le informazioni necessarie sulle norme di partecipazione. Come ho fatto l’anno scorso desidero condividere con tutti voi qualche riflessione sull’arte. Il desiderio più profondo di ogni uomo, il desiderio che motiva alla fine la sua azione, è quello della gioia. Un elemento fondamentale perché un oggetto stimoli chi è in posizione soggettiva nei suoi confronti è l’armonia degli elementi che lo compongono; l'armonia fra le dimensioni, il colore, la posizione, la tonalità dei suoni, la velocità dell’azione, ecc.
Così la bellezza viene a esistere quando tutti gli aspetti dell’oggetto sono in armoniosa unità, sia fra loro, sia nel rapporto con il soggetto ed hanno come punto di riferimento lo scopo della creazione che è, come detto, creare gioia.
Per completare questa mia riflessione aggiungo che l’opera d’arte riflette non solo l’idea dell’artista, il suo cuore e la sua personalità, ma anche la sua capacità tecnica e l’armonia fra il contenuto e lo stile che egli ha saputo realizzare nella sua opera.
Per completare il suo valore però, la sua creazione ha bisogno di qualcuno che la stimi ed è questo il ruolo dell’apprezzamento.
In questo 8° anno siamo lieti di avere come nostro Partner l’Università per la Pace della Regione Marche. Cercheremo di organizzare una bella manifestazione che abbia al suo interno cose piacevoli per aiutare la condivisione fra tutti ma anche contenuti che ci aiutino a riflettere insieme sul ruolo della poesia.
Nella speranza di avervi come partecipanti alla premiazione del “PREMIO TITANO 2012” vi saluto cordialmente, 

Giorgio Gasperoni
Presidente Premio Titano 2012