13 giugno 2012

Birmania, violenze etniche in Stato Rakhine, interviene esercito


LaPresse/AP - 11 Giugno 2012

Sittwe (Birmania) - Le forze di sicurezza sono intervenute oggi in Birmania a Sittwe, nello Stato di Rakhine, e hanno recuperato quattro corpi di vittime delle violenze etniche avvenute a partire da venerdì fra buddisti e musulmani. Dei quattro corpi, uno è stato trovato in un fiume e si ritiene che appartenga a una donna Rakhine, etnia perlopiù buddista; gli altri tre corpi erano avvolti in alcune coperte, ma non è chiaro di chi si tratti. Le violenze sono scoppiate venerdì nelle città di Maungdaw e Buthidaung, dove i musulmani hanno bruciato centinaia di case dei buddisti e anche un ospedale uccidendo almeno sette persone e ferendone 17.
Nell'intervento di oggi la polizia ha anche proceduto all'evacuazione di due famiglie musulmane per ragioni di sicurezza, visto che le loro abitazioni si trovano tra le case di persone di buddisti di etnia Rakhine. Le Nazioni Unite, inoltre, hanno temporaneamente spostato 44 dei suoi 150 uomini nello Stato di Rakhine e la tv locale riferisce che le navi cargo e passeggeri per Sittwe sono state sospese. Oggi nella città i negozi, le scuole e le banche sono rimaste chiuse ed era possibile vedere alcune persone di etnia Rakhine che facevano da guardia alle case, armate di spade artigianali.
Si ritiene che le violenze iniziate venerdì siano state compiute per vendicare l'attacco dello scorso 3 giugno, quando un gruppo di buddisti attaccò un autobus che trasportava musulmani uccidendo 10 di loro a Taunggup, sempre nello Stato di Rakhine. Il mese scorso, inoltre, una ragazza buddista era stata stuprata e uccisa da tre musulmani, e questo aveva alimentato le tensioni già esistenti. I musulmani coinvolti negli scontri sono in particolare quelli della minoranza Rohingyas e sono considerati nello Stato di Rakhine come dei coloni illegali del vicino Bangladesh, pertanto la loro non è risconosciuta come una delle tante etnie rappresentate in Birmania. Ieri il presidente della Birmania, Thein Sein, ha dichiarato nello Stato di Rakhine a lo stato d'emergenza, che permette all'esercito di assumere funzioni amministrative nell'area colpita. La gestione di questi disordini sarà strettamente sorvegliato dai Paesi occidentali, che hanno finora apprezzato l'amministrazione di Thein Sein per le riforme attuate.
In Birmania vivono circa 800mila musulmani Rohingya, perlopiù nella regione montagnosa di Rakhine, che si trova nell'ovest del Paese al confine con il Bangladesh. La questione dei Rohingyas ha attirato l'attenzione internazionale nel 2010, quando cinque barche cariche di migranti che scappavano dalla Birmania furono fermate dalle autorità della Thailandia e mandate alla deriva in mare con scarse scorte di cibo e acqua; allora morirono centinaia di persone. Ogni anno migliaia di musulmani Rohingyas provano a fuggire in Bangladesh, Malesia e altri Paesi della regione, tentando di scappare dagli abusi dei diritti umani che sono costretti a subire. Tra l'altro, secondo quanto testimoniano alcuni gruppi per la difesa dei diritti, sono obbligati ai lavori forzati e a limitazioni di movimento e le donne vengono sottoposte a violenze o matrimoni forzati.

Nessun commento:

Posta un commento