7 luglio 2014

UGANDA, NEL CUORE DELL'AFRICA

Gli occidentali hanno l'orologio, gli africani il tempo (proverbio keniota)

di Carlo Alberto Tabacchi
Anche se il futuro del pianeta nel medio termine è africano, il continente nero, come si sa, vive un periodo costellato di conflitti armati, masse di profughi, profondi squilibri: tutto questo a detrimento dei deboli, delle regole e della convivenza. In una fase in cui il multilateralismo globale conosce difficoltà e miopia, Nazioni Unite e l'Organizzazione mondiale del commercio segnano il passo, probabilmente il regionalismo compreso come cooperazione regionale fra stati vicini potrebbe contribuire a una maggiore chiarezza e a evitare una congiuntura di frammentazione e di caos.
L'Africa saheliana (dal Mali alla Somalia), dopo le rivolte della cosiddetta primavera araba e la fine della dittatura di Gheddafi, è scossa da emergenze e violenze.
Per la sua posizione geografica, l'Uganda ricopre un importante ruolo nel cuore dell'Africa. L'instabilità non è stata solo un problema proveniente dall’esterno: 1'Uganda, per un lungo periodo dopo 1'indipendenza (1962, dalla Gran Bretagna), ha sofferto di forte precarietà economica e di violenti rovesciamenti di potere, terminati con il colpo di stato di Yoweri Museveni nel 1986. Il nord del paese è stato sconvolto per un quindicennio dai guerriglieri del Lord resistance army contro il governo centrale.
Senza dubbio 1'esercito ugandese ha ricoperto e ricopre un ruolo fondamentale in tutti i cambiamenti politici del paese dall'indipendenza a oggi: i presidenti sono infatti riusciti a rimanere al potere solo con l' appoggio dell'esercito e sono crollati allorché tale sostegno è venuto a mancare. L'Uganda people's defence force, ovvero 1'esercito attuale, è composto primariamente da membri del National resistance army, il movimento di opposizione armata con cui Museveni è arrivato al potere: 1'esercito mantiene una composizione etnica che privilegia e molto i gruppi di riferimento politico del Presidente (persone che provengono dalle zone meridionali ed occidentali del paese).
Le forze annate hanno una buona proiezione nel continente: oltre 7000 uomini sono impegnati nella rischiosa missione di pace dell'Unione Africana in Somalia (Amisom). I militari sono fortemente finanziati dagli Stati Uniti sia per sostenere la campagna contro i reduci del Lord's resistance army, sia come contributo all'Amisom. In realtà, l'Uganda è considerato da Washington un prezioso alleato anche dal punto di vista strategico-militare in una zona di grave instabilità e di penetrazione del terrorismo di matrice islamica.
Sicuramente i vicini sono fragili e inquieti, percorsi da conflitti interni con conseguenti ondate destabilizzanti di rifugiati (Sud Sudan, Repubblica democratica del Congo e Kenya).
A nord il nuovo stato dal 2011 Sud Sudan (con capitale Juba), esteso come la Francia, è attraversato da alcuni mesi da un conflitto interno tra il Presidente e il suo ex vice per motivi clanici e religiosi; a ciò si aggiunga 1'estrema povertà e il governo del Sudan che cerca di indebolire il nuovo paese in quanto sono presenti ingenti giacimenti petroliferi al sud.
A ovest da diversi anni la parte orientale della Repubblica democratica del Congo (ex Zaire, con capitale Kinshasa), è scossa da una sanguinosa guerra civile, dove scontri tra varie milizie con attentati, stupri restano frequentissimi; anche ex guerriglieri ugandesi del nord si sono infiltrati nel vicino gigante per sfruttare le rilevanti risorse minerarie.
A est il Kenya, fondamentale partner commerciale, anche per l’importante accesso al mare, vive da anni una situazione di crescente violenza: forti squilibri economici, lotte claniche e religiose, alto tasso di corruzione, estesi campi di rifugiati; da tempo aumenta l'intensità delle operazioni di guerriglia degli shebab islamici della Somalia meridionale contro il governo centrale di Nairobi.
A sud le relazioni con il Rwanda restano buone: senza dubbio la mancanza di libertà di diritti umani è insufficiente ma compensata da un discreto recente boom economico di Kigali.
Tranquilli i rapporti con il governo tanzaniano.
In conclusione, 1'Uganda appartiene per storia, tradizioni e lingua all'Africa orientale, a Kenya e Tanzania e meno alla Rdc e al Rwanda.
Essendo situazioni di vicinanza estremamente complesse, fragili ed imprevedibili il governo di Kampala cerca di attuare una politica di distensione e di pesi e contrappesi.

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