SUMMIT UPF 2023 - Per una cultura di pace globale
Summit per la Pace 2023 della Federazione per la Pace Universale (UPF) Leader mondiali discutono la costruzione di una cultura globale di pace “I paesi interconnessi evitano la guerra”
TEMI PRINCIPALI DEL SUMMIT
• COOPERAZIONE INTERCONFESSIONALE
• DIFESA DELLA LIBERTÀ DI RELIGIONE
• SFIDE CONTEMPORANEE ALL’ORDINE GLOBALE
di Redazione
Washington, DC - I leader mondiali presenti al Summit per la Pace 2023, svoltosi in Corea del Sud dal 3 al 6 maggio 2023, hanno fortemente denunciato i numerosi conflitti armati nel mondo e le sofferenze inflitte all’umanità. Hanno ribadito la necessità di maggiore determinazione, cooperazione e condivisione di valori per raggiungere nuovi livelli di pace.
Il Vertice è stato inaugurato con una cerimonia interconfessionale dell’acqua, ac- compagnata da un’invocazione al Cielo da parte di rappresentanti del clero di El Salvador, Etiopia, India, Corea del Sud, Sudafrica, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti e Zimbabwe. Si è articolato in due sessioni plenarie, quindici riunioni formali e diversi incontri collaterali.
I temi principali affrontati durante i tre giorni del Summit sono stati la cooperazione interconfessionale, la difesa della libertà di religione e le sfide contemporanee all’ordine globale in una prospettiva regionale. Le aree prese in esame includono l’America settentrionale, l’Asia-Pacifico, l’America Latina e i Caraibi, l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa. Durante le riunioni, sono stati discussi i principali progetti promossi da UPF con esperti internazionali, Capi di Stato, First Ladies, parlamentari, leader religiosi, media, accademici e dirigenti d’azienda.
È giunto il momento che i movimenti continentali per la pace contrastino quelli aggressivi di guerra”, ha dichiarato il dottor Nevers Sekwila Mumba, già vicepresidente dello Zambia e fondatore della Coalizione Nazionale Cristiana. Il pastore protestante è stato uno dei 700 dignitari provenienti da settanta nazioni che hanno partecipato alla sessione plenaria inaugurale del Summit per la Pace 2023, tenutasi il 3 maggio e ospitata dalla Universal Peace Federation (UPF).
Il mondo si trova attualmente “a una svolta” con popoli che si muovono verso “la libertà, la pace e la democrazia da un lato, l’invasione, la guerra e l’autocrazia dall’altro”, ha affermato Albin Kurti, Primo Ministro del Kosovo. Durante il sesto Think Tank 2022, ospitato dal Washington Times e dal SegyeIlbo, il già Segretario di Stato USA Mike Pompeo si è interrogato su come raggiungere l’obiettivo di garantire una pace che sia conforme alla volontà e all’apprezzamento divino e che sia accettabile e positiva.
La tavola rotonda ha visto la partecipazione dello scrittore ed esperto di Cina Michael Pillsbury ed ha analizzato la situazione nella penisola coreana e nell’Indo-Pacifico.
Nella sessione dedicata all’Europa e al Medio Oriente, cinque ex presidenti e primi ministri di Albania, Bosnia, Montenegro, Serbia e Kosovo hanno discusso sul tema “Prospettive di pace nell’Europa sudorientale”.
Nonostante la pace nella penisola coreana possa sembrare un obiettivo difficile da raggiungere, il dottor Yun Young-ho, Copresidente del Comitato organizzatore del Summit per la Pace 2023, ha affermato che non dobbiamo rinunciare al sogno di porre fine alla divisione durata oltre settant’anni.
Durante il Vertice sono state presentate relazioni sul consolidamento della pace internazionale nei settori politico, accademico, mediatico, imprenditoriale e religioso.
Nell’indirizzarsi ai partecipanti, la cofondatrice di UPF, dottoressa Hak Ja Han Moon, ha osservato che “il termine ‘pace’ sembra così vicino, eppure così lontano. Insieme a Dio, possiamo costruire un futuro migliore. Prendiamoci per mano, colleghiamo i nostri cuori e uniamoci per risolvere i problemi che affliggono l’umanità. Non dobbiamo affidarci solo alle nostre idee, ma anche a Dio, il nostro Creatore e Genitore Celeste”.
“IL MONDO SI TROVA ATTUALMENTE A UNA SVOLTA, CON POPOLI CHE SI MUOVONO VERSO LA LIBERTÀ, LA PACE E LA DEMOCRAZIA DA UN LATO, L’INVASIONE, LA GUERRA E L’AUTOCRAZIA DALL’ALTRO”
Durante il Summit, è stata organizzata una cena di gala in onore dei vincitori precedenti del Sunhak Peace Prize, tra cui la dottoressa Sakena Yacoobi, afghana, e Sua Eccellenza Anote Tong, già Presidente della Repubblica di Kiribati. Questo prestigioso riconoscimento è riservato a coloro che si sono particolarmente distinti nello sviluppo della pace e nella promozione umana.
Un altro momento importante del Summit è stato l’inaugurazione del Consiglio degli Anziani, un forum che offre a uomini e donne di Stato di tutto il mondo la possibilità di condividere la loro saggezza ed esperienza per promuovere la concordia tra i popoli.
“La pace interreligiosa è fondamentale e necessaria per raggiungere un duraturo stato di pace mondiale”, ha dichiarato il dottor Thomas G. Walsh, presidente di UPF e copresidente del Comitato organizzativo del Summit per la Pace 2023. “La libertà religiosa è il nucleo di tutte le libertà. Qual è la libertà di cui disponiamo se non ci è data la possibilità di adorare Dio secondo la nostra fede?”, si è chiesto Newt Gingrich, già presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti.
Brigi Rafini, già Primo Ministro del Niger e Segretario Generale della Comunità degli Stati del Sahel e del Sahara (CEN-SAD), composta da ventinove Paesi, ha elogiato l’imminente inaugurazione dell’Africa Summit 2023. Ha spiegato che alcuni paesi sono terreno fertile per gruppi estremisti e ha sottolineato che in Africa la numerosa popolazione giovanile potrebbe diventare una forza per la pace se fosse ben istruita, educata nei valori universali, ben formata nel carattere e se le fosse data l’opportunità di lavorare nella gestione della terra e in altre attività di “imprenditoria verde”.
Il Reverendo Dottor Cynthia Jackson, pastore anziano presso la Allen AME Church nel New Jersey, USA, ha dichiarato: “Abbiamo più cose in comune che differenze”. Per l’ex Primo Ministro belga Yves Leterme, i Paesi “interconnessi” con aperture economiche e interreligiose “non si fanno la guerra”. In un videomessaggio, Jimmy Morales, già presidente del Guatemala, ha invitato le nazioni a utilizzare la tecnologia “per ridurre il divario digitale e usarla come strumento di sviluppo per azzerare la povertà e unire l’umanità”.
Durante il Summit, sono stati festeggiati gli ottanta anni della dottoressa Moon. Videomessaggi di congratulazioni sono stati inviati dal Primo Ministro cambogiano Samdech Hun Sen, dal Presidente del Senegal Macky Sall e dall’ex Presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump.
Un momento particolarmente significativo è stata la cerimonia di inaugurazione del nuovo tempio Cheon Won Gung, immaginato dal defunto Reverendo Sun Myung Moon come “patria del mondo e città natale di tutti i popoli”.
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