di Godwin Chionna
Dopo la prima edizione del 2018, nell’aprile del 2019 l’associazione Youth and Students for Peace Deutschland (Giovani e Studenti per la Pace Germania) ha organizzato il workshop interreligioso “Peace Starts with Me” (La Pace comincia da Me), presso la Seminarhaus Neumühle, vicino a Francoforte sul Meno.
Con oltre 40 partecipanti provenienti da percorsi di fede molto diversi (Cristianesimo, Islam, Induismo, Mazdeismo, Unificazionismo e persone che si identificano come atee), il workshop ha rappresentato un’opportunità di incontro e dialogo molto preziosa, con un obiettivo in comune tra tutti i partecipanti: contribuire alla promozione di una cultura di dialogo e di rispetto tra persone con visioni del mondo anche molto diverse.
Il programma offerto dal workshop è stato molto vario, includendo sessioni di yoga mattutine (per svegliare corpo e mente), momenti di svago e “ice-breaking” tra i partecipanti, e conferenze o altre attività volte a favorire una maggiore conoscenza delle rispettive religioni e culture di appartenenza. Diversi sono stati i contributi e gli spunti di riflessione significativi che ne sono emersi.
Il prof. Martin Rötting, esperto in studi religiosi, ha parlato di come ciascun individuo crei una “mappa mentale”, la quale modella profondamente la propria visione del mondo. Lo scambio con chi la pensa diversamente e l’incontro basato sul rispetto hanno il pregio e la funzione di “aggiornare” la nostra mappa del mondo; è questo il motivo per cui questo tipo di dialogo è di vitale importanza per l’individuo.
Altri interventi significativi hanno attinto all’esperienza (or- mai pluridecennale) della Germania con il fenomeno dell’immigrazione e della sfida dell’integrazione. L’attivista politico Ali Can ha offerto una riflessione sull’importanza, in particolare per i giovani, di avere il coraggio e la creatività di incontrare il “diverso”. Altri contributi sono venuti da alcuni partecipanti originari dal Medio Oriente, che hanno condivi- so la storia del loro personale viaggio dal proprio paese d’origine e del percorso di integrazione in una nazione come la Germania, tanto diversa per cultura e background religioso.
Infine, l’ultimo intervento, della giornalista Khola Maryam Hübsch, ha posto l’accento sul fatto che ogni persona è alla ricerca di un significato più profondo nella vita, e che questa ricerca comune ci rende simili e dovrebbe portarci a sforzar- ci di comprenderci a vicenda ed evitare i conflitti.
Il workshop è stato vissuto dai partecipanti con uno spirito molto amichevole e familiare, a dimostrazione del fatto che non sono tanto le differenze culturali o religiose a causare le divisioni, quanto la mancanza di uno spirito aperto all’incontro e al dialogo. Nello spirito del motto che ha animato questa tre giorni, “La Pace comincia da me”, si può dire che il workshop abbia rappresentato un piccolo passo verso una maggiore comprensione e vicinanza “dell’altro”.
È soprattutto in questo periodo storico, in cui vediamo un pericoloso aumento della polarizzazione a vari livelli della nostra società, che iniziative di questo genere diventano fondamentali, per testimoniare che è ancora possibile costruire la pace tramite l’incontro e il dialogo, e per diffondere attivamente una cultura di pace tra i giovani. Dopo la cancellazione forzata causa COVID dell’edizione del 2020, ci auguriamo che questa iniziativa possa essere replicata quest’anno, e che possa essere presa ad esempio da chiunque si occupi di pace, dialogo interreligioso e giovani.
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