24 marzo 2021

Intervento del Dott. Katsumi Otsuka su le due Coree

presidente dell’UPF per l’Europa e il Medio Oriente 

Voglio esprimervi la mia gratitudine per l’invito a questo webinar commemorativo della guerra di Corea avvenuta 70 anni fa. In particolare, la mia riconoscenza va a UPF-Russia e a tutti voi partecipanti per aver reso possibile questo evento. È per me un grande piacere condividere ciò che ho imparato sull’unificazione della Corea e la visione dei fondatori dell’UPF. 

1950: scoppia la guerra di Corea 

Alla fine della Seconda guerra mondiale la penisola coreana era sotto l’influenza degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica, che avevano diviso la nazione al 38° parallelo. 

Il 25 giugno 1950 l’esercito nordcoreano, sostenuto dall’Unione Sovietica, attraversò il 38° parallelo in Corea del Sud allo scopo di unificare il Paese, secondo la sua visione. In risposta, fu organizzato un Comando delle Nazioni Unite per sostenere la Corea del Sud. Per questo motivo alcuni studiosi definiscono la guerra di Corea come la “Terza guerra mondiale”. L’accordo di cessate il fuoco, firmato dopo la morte di Joseph Stalin nel 1953, è stato mantenuto fino ad oggi. Poiché il tempo è molto limitato in questo webinar, vorrei concentrarmi sulla riunificazione della Corea. 

I vantaggi della riunificazione 

Permettetemi di presentare prima di tutto il punto di vista di alcuni studiosi sui benefici della riunificazione. L’unificazione pacifica realizzerebbe in primis la stabilità politica e la cooperazione multilaterale in Asia orientale, che porterebbe alla riduzione del potere militare in Asia orientale. 

La pace porterebbe al dinamico sviluppo economico della Corea. Inoltre, la riunificazione significherebbe la fine definitiva della guerra fredda, e la possibilità di creare l’istituzione dell’Unione dell’Asia orientale. 

Di conseguenza, l’Estremo Oriente si svilupperebbe. I coreani pensano comunemente che, se la tecnologia sudcoreana e le risorse naturali del Nord si unissero, la Corea unificata diventerebbe una nazione molto potente in Asia. 

La via della riunificazione 

Come si può realizzare la riunificazione della Corea? Permettetemi di spiegarvi quali sono alcune ipotesi. 

La prima è l’unificazione forzata. Questo è stato il tentativo durante la guerra di Corea. Il risultato: enormi danni all’economia e al popolo coreano. Siamo tutti d’accordo che una seconda guerra di Corea non sia la soluzione desiderabile per la penisola. 

Un’alternativa è l’unificazione attraverso la concorrenza: il vincitore nello sviluppo nazionale e nel riconoscimento internazionale assorbe il perdente. Pensiamo al caso della Germania. 

Le lezioni del caso della Germania 

Molti sono stati i fattori che hanno reso possibile l’unificazione tedesca. I fattori chiave:

il divario di potere economico tra la parte occidente e la parte orientale era piuttosto piccolo;

l’economia della Germania occidentale era ben sviluppata per coprire i costi della riunificazione;

l’identità storica e culturale era mantenuta in una certa misura;

tra le due Germanie non c’era una tragica esperienza di spargimento di sangue;

la guerra fredda stava finendo: la riunificazione tedesca sarebbe stata impossibile senza il consenso internazionale, compresa la Russia. 

E il caso della Corea? 

L’analisi è limitata a causa della mancanza di dati nordcoreani.

1) La disparità economica tra Nord e Sud non è misurabile. Alcuni studiosi l’hanno stimata a circa 1:50 o più. 

2) L’economia sudcoreana si è molto sviluppata, ma non è stata abbastanza forte da annettere la Corea del Nord.

3) Le identità nazionali di entrambe le parti sono completamente diverse. 

4) La reciproca diffidenza è ancora piuttosto intensa.

5) L’ambiente periferico internazionale per la riunificazione sembra non essere ancora maturato. 

L’ipotesi tedesca non è quindi applicabile nel caso della penisola coreana. Infatti, il vincitore non ha potuto assorbire il perdente. L’attuale presidente sudcoreano, Moon Jae-In, il 25 giugno 2020, in occasione di una cerimonia commemorativa per il 70° anniversario dell’inizio della guerra di Corea, ha dichiarato: 

“Siamo contro la guerra. Il nostro PIL è più di 50 volte superiore a quello della Corea del Nord, e il nostro commercio è oltre 400 volte superiore a quello del Nord. La competizione tra le due Coree sui sistemi politici ed economici è già finita molto tempo fa”. 

Per questo il popolo coreano, e anche le nazioni circostanti, hanno bisogno di un terzo modello di unificazione. 

Sfide all’unificazione: il costo dell’unificazione 

Secondo una stima della Federazione delle industrie coreane (2005), i costi dell’unificazione sarebbero stimati tra i 2.000 e i 3.000 miliardi di dollari. Supponiamo che ne servano di più. 

Come fare a coprire i costi? Si potrebbe installare una tassa per la riunificazione, oppure il governo coreano potrebbe chiedere il sostegno della comunità internazionale. 

Permettetemi di introdurre un dato interessante sulla cultura coreana. Nel 2005 il JoongAng Ilbo, un giornale sudcoreano, ha condotto un sondaggio tra i suoi lettori, ponendo la domanda:

“Chi è il responsabile della divisione della Corea?” Le risposte sono state le seguenti: Stati Uniti 53%, Giappone 15,8%, Russia 13,7%, Cina 8,8%. 

Anche se c’erano divisioni interne alla Corea, non si può negare che sia stata la guerra fredda a dividere la Corea. Pertanto, è plausibile chiedere, in funzione di queste percentuali, il sostegno della comunità internazionale. 

L’unicità della Corea del Nord 

La caratteristica unica della Corea del Nord è l’ideologia Juche, che significa “fiducia in sé stessi o soggettività” ed è una filosofia totalmente incentrata sull’uomo. Il leader supremo nordcoreano Kim Il Sung ha iniziato a parlare di Juche negli anni Cinquanta, e Hwang Jang-yop, che in seguito ha disertato in Corea del Sud, lo ha sistematizzato negli anni Settanta. In principio l’ideologia Juche era interpretata come una versione coreana del marxismo-leninismo, ma gradualmente si è trasformata in un’idea nazionalistica, perdendo le caratteristiche originali. I punti chiave di questo pensiero sono: “La soggettività nell’ideologia, l’indipendenza politica, l’autosostentamento economico, l’autosufficienza nella difesa”. 

È per questo che la Corea del Nord ha sviluppato armi nucleari, nel tentativo di raggiungere l’obiettivo dell’autosufficienza nella difesa. Molti studiosi pensano che la Corea del Nord non rinuncerà mai a migliorare la sua capacità nucleare. Tuttavia, la denuclearizzazione della “Corea del Nord” o della “penisola coreana” è la questione più importante dei colloqui di pace tra Stati Uniti e Corea del Nord. 

Il punto di vista dei fondatori della UPF 

La questione fondamentale è il desiderio di unificazione del popolo sudcoreano. Secondo un sondaggio condotto nel 2017 dall’Istituto coreano per l’unificazione nazionale, il 57,8% dei sudcoreani ha risposto che l’unificazione è necessaria; tuttavia, il 60 per cento dei giovani ventenni ha dichiarato di non volere l’unificazione. Più di qualsiasi misura politica o economica è l’entusiasmo per l’unificazione che deve essere risvegliato. Il reverendo Sun Myung Moon e la dott.ssa Hak Ja Han Moon sono nati entrambi durante l’occupazione giapponese in quella che oggi è la Corea del Nord. Hanno vissuto la Seconda guerra mondiale e la guerra di Corea. Sono stati entrambi rifugiati durante la guerra di Corea. Questo è uno dei fattori che li ha motivati a lavorare instancabilmente per la pace e l’unificazione. Quest’anno, il 2020 è la commemorazione dei 100 anni della nascita del reverendo Moon. 

Il dottor Moon e la signora Moon hanno visitato la Corea del Nord nel dicembre 1991 per costruire la pace nella penisola, rischiando anche la vita. Hanno avuto un colloquio di pace con il leader supremo nordcoreano Kim Il Sung, che in passato aveva tentato di uccidere il dottor Moon. Fu una grande sorpresa per noi che l’accordo di pace sia stato firmato da entrambi. Permettetemi di presentarlo: visite di famiglie separate; uso pacifico dell’energia nucleare; accoglienza di investimenti; realizzazione di colloqui; sviluppo della regione turistica del Monte Kumgang. Questo accordo è diventato un quadro fondamentale della politica diplomatica della Corea del Nord negli anni ‘90 e all’inizio del XXI secolo. 

In conclusione

Certo, gli Stati Uniti e la Cina possono giocare un ruolo decisivo, ma il ruolo della Russia sarà più grande di quanto immaginiamo. Poiché́ nessuna nazione può stare da sola al mondo, una cooperazione e un sostegno internazionale efficaci sono estremamente importanti per l’unificazione della Corea. 

Poiché́ la Corea è stata divisa durante la guerra fredda, sarebbe bene che la comunità internazionale inviasse una “calda brezza primaverile” per l’unificazione della Corea. Per questo il dottor Sun Myung Moon e la dottoressa Hak Ja Han Moon hanno affermato che la riunificazione deve essere realizzata sulla base del vero amore. Spero che la Russia, la Cina e gli Stati Uniti svolgano un ruolo storico come costruttori di pace.


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