9 ottobre 2012

Il Vero Eroe

Abbiamo ripeso un articolo scritto qualche anno fa. Per i temi che affronta è sempre molto attuale e pertanto fonte di riflessione.

"L'eroe va al di là di ciò che è ordinario e raggiunge la grandezza mettendosi al servizio di un più grande scopo di bene. Il suo esempio ci mostra che, nella nostra vita, non falliamo se siamo lungimiranti ma se, al contrario, i nostri obiettivi sono troppo vicini. Ci mostra che è sbagliato credere che la felicità sia un diritto e sia fine a se stessa. L'eroe non cerca la felicità, ma il bene, e trova appagamento nel realizzarlo".
 
George Roche

Non è Solo Coraggio
dI Larry Nachman

Nel linguaggio contemporaneo i termini "eroe" ed "eroismo" vengono usati molto a caso senza riflettere sul loro significato, e per questo è difficile capire esattamente quello che vogliamo dire ogni volta che li usiamo.
Recentemente ho chiesto a una classe di studenti di dirmi i nomi di alcuni eroi contemporanei e di spiegarmi perché li considerano tali. Questo non è stato un vero test scientifico, ma l'ho trovato interessante quando ho visto che gli studenti non erano in grado di nominare nessun individuo, ma potevano citare come esempio solo alcuni tipi di azioni eroiche, come il correre dentro un edificio che brucia per poter salvare un bambino.
Il fatto che nominare degli eroi sia una cosa difficile da fare, può essere un sintomo del credo contemporaneo che gli eroi non fanno più parte della no¬stra cultura e che quindi appartengono ad un'altra epoca.
Una ragione la sì può trovare nel re¬lativismo morale di cui è impregnata la nostra cultura. Se non c'è uno standard comune di azione, l'eroismo diventa semplicemente una scelta individuale. L'eroe, alla stregua degli altri, fa solo qualcosa d'individuale e le sue azioni hanno un valore solo a livello per¬sonale.
Questo appiattimento dell'universo morale segue la tendenza egalitaria del nostro tempo. La relatività di ciò che è vero è diventata postulato morale e la condizione per una società libera. In questa società l'eroe è una presenza anomala, perché compie azioni fuori dal comune.
... L'eroe è anche colui che personifica meglio degli altri l'ideale di vero uomo; è un personaggio eccezionale, un modello per gli altri. Le sue azioni mo¬strano come sia possibile superare dei limiti fino ad allora considerati come massimi nelle realizzazioni umane.

La relatività di ciò che è vero è diventata postulato morale e la condizione per una società libera.
In questa società l'eroe è una presenza anomala, perché compie azioni fuori dal comune".

L'eroe e la società democratica
In un'epoca in cui si stanno cercando degli standard da "minimo di competenza", l'eroe rappresenta una presenza scomoda.

Se l'eroismo è degno di lode, allora la vigliaccheria o il desiderio egoistico devono essere degni di biasimo. Quindi, alcune persone, in virtù delle loro azioni, devono necessariamente essere migliori di quelle che agiscono con uno standard inferiore.
Parlare oggi di eroi vuol dire essere discriminatori ed in genere siamo spesso esortati a non giudicare o a non fare differenze. Ma se non possiamo giudicare e dire che alcune azioni sono migliori di altre, l'eroismo diventa impossibile.
Tuttavia, non c'è necessariamente una contraddizione tra l'eroismo e i valori democratici. Al contrario, sin dalla sua nascita nella Grecia Antica e Roma, la democrazia ha richiesto un alto grado di virtù civica, la volontà cioè da parte dei cittadini di fare sacrifici anche considerevoli per il bene della res publica.
Se il primo modello di eroe che la tradizione ci offre è dato da Omero, un altro esempio di sacrificio civico risale all'età classica della repubblica.
Montesquieu considera la virtù pubblica o civica una condizione necessaria per la sopravvivenza del governo repubblicano. Questo lo spiega chiara¬mente quando afferma: "La virtù civica in una repubblica è una cosa semplicissima, è l'amore per la repubblica".
Le virtù eroiche di cui parla Montesquieu chiaramente non sono quelle di Ettore e Achille. Piuttosto si riferisco¬no alla volontà di difendere la repubblica e di mettere le sue necessità prima di quelle personali.
L'ideale eroico, perciò, non solo si accorda con una politica democratica, ma ne è il requisito indispensabile.

L'eroe e i regimi totalitari
Le società totalitarie pongono dei particolari ostacoli alla manifestazione dell'eroismo.
Ad un primo esame sembrerebbe che tutto il male e l'abbrutimento morale che i regimi totalitari comportano, e il grande pericolo che corre chi si mette contro di loro, possano dare adito all'eroismo in tanti campi.
Ogni tipo di opposizione ad un sistema del genere è indubbiamente un atto eroico, e di tali atti ce ne sono sempre stati, ma il potere basato sul terrore, ne limita molto i fini poiché ne offusca i risultati. Infatti, affinché queste azioni eroiche possano raggiungere la loro meta bisogna che siano messe in risalto e che tutti le conoscano e ne parlino. Ed è proprio contro tutto questo che i regimi totalitari si scagliano in modo spietato.

L'eroe: un esempio per gli altri
Il martirio e la possibilità di fare un sacrificio eroico vengono ostacolati in due modi. I regimi totalitari sono crudeli, assassini e arbitrari. Tuttavia, i loro attacchi non si rivolgono solo contro chi si oppone al regime stesso o contro chi opera dei sabotaggi al potere, ma un ugual destino viene spesso riservato sia ai coraggiosi che ai vigliacchi. Facciamo un esempio: nella tradizione ebraica nessun altro viene così onorato come chi celebra la "santificazione del nome" (Kiddush Ha-Shem), e questo termine viene dato soprattutto a coloro che preferiscono morire piuttosto che rinunciare a Dio, nel caso in cui venga loro chiesto di convertirsi ad un'altra fede al prezzo della vita.
Naturalmente durante il periodo nazista furono trucidati più ebrei di quanti uccisi nel corso di tutta la storia ebraica e in genere questi morti hanno ricevuto gli onori conferiti a coloro che hanno scelto il martirio per la loro fede. Tuttavia, anche se è triste dirlo, ciò non è storicamente esatto.
Difatti, pur meritando ogni onore, non si può affermare che essi furono dei martiri della fede, poiché in realtà furono semplicemente delle vittime. Non era il loro credo a renderli nemici dei nazisti, ma il fatto di essere ebrei. Il loro destino era segnato dalla loro nascita e anche chi fra loro era cristiano o ateo fu ucciso indistintamente, solo perché di sangue ebreo. La loro morte, quindi, non dipese da una loro particolare azione o scelta di fede.

La storia dell'eroe
Nei regimi totalitari inoltre, il fine dell'eroismo viene limitato dal controllo che essi esercitano su tutti i mezzi di comunicazione.
Se la storia è la base per un'educazione morale, e l'eroismo è un esempio di moralità, allora c'è assolutamente bisogno di qualcuno che narri le gesta eroiche. Il ruolo del testimone oculare è perciò indispensabile quanto quello dell'eroe stesso. I testimoni, però, possono essere anche uccisi o messi a tacere. Il monopolio che i regimi totalitari esercitano sui mezzi di comunicazione può essere usato per travisare, distorcere ed occultare la verità. La descrizione che Orwell fa di come questi regimi controllano la memoria sociale e il racconto storico, rimane vera ancora oggi. Infatti, anche se l'azione eroica può essersi effettivamente svolta, se non ne rimangono tracce è come se non fosse mai accaduta. É per questa ragione che il narratore, che è stato spesso un veicolo anonimo, è diventato una figura di primo piano per il ricordo degli atti eroici.
Nelle opere di Solzhenitsyn e Valladares, ad esempio, è l'azione stessa dello scrivere che diventa un atto eroico. Infatti, gli scrittori fanno delle scelte rischiose e se ne assumono le conseguenze.
Forse il prototipo di questo narratore eroe è dato da Emmanuel Ringelblum, un ebreo polacco vissuto nella prima metà del nostro secolo. Mentre un giorno questi si trovava ad un congresso sionista mondiale, i tedeschi invasero la Polonia.
Egli allora decise di ritornare a Varsavia, dove fondò un'organizzazione clandestina, la Oneg Shabbot, allo scopo di raccogliere documentazioni su tutto ciò che stava accadendo sotto l'occupazione tedesca. La sua speranza era di riuscire a fare in modo che nemmeno un fatto della vita ebraica di quel particolare posto e periodo rimanesse oscuro al mondo.
Il frutto del suo coraggioso lavoro "Note dal ghetto di Varsavia" ci dà un resoconto straordinario sulla vita nei suoi risvolti più amari, e nell'opera il ghetto, non Emmanuel Ringelblum, è l'eroe. Tuttavia, è pur vero che Ringelblum operò una scelta particolare e diversa da quella fatta dalla maggior parte delle persone di cui descrisse le sofferenze.

Eroismo e coraggio
Tutti possono essere d'accordo nell'affermare che il coraggio fa parte dell'azione eroica. Questo, però, è anche un elemento indispensabile dell'ambizione. L'esempio classico è quello dell'imprenditore, di una persona che sa rischiare. Ci sono anche atti coraggiosi che difficilmente si possono chiamare eroici, come le corse automobilistiche e il salto dal trampolino. Il coraggio e l'eroismo a volte sono uniti strettamente nell'azione, ma non sono sinonimi l'uno dell'altro. Che cos'è che li distingue? Per rispondere a questa domanda bisogna prima definire che cos'è l'eroismo, cercandone una spiegazione filosofica e culturale.
Nella "Fenomenologia dello Spirito" di Hegel possiamo trovare una riflessione molto profonda e convincente sulla natura dell'eroismo.
Per il filosofo tedesco se si vuole dimostrare che qualcosa è più importante della vita stessa, l'unica modo per farlo è sii rischiare la propria vita per essa.
Questa lotta per l'onore diventa perciò l'essenza dello spirito dell'eroe, in quanto egli dimostra che per un essere umano esistono valori più grandi della propria vita.

L'eroismo trascende le necessità pratiche dell'uomo
Questa esposizione di ciò che è eroico spiega perché non c'è eroismo nel ri¬cercare un'occupazione pericolosa o nell'intraprendere una serie di azioni rischiose per un semplice beneficio materiale. La definizione di "eroiche" va riservata alle azioni pericolose fatte per il bene di un qualcosa che ha valore e che trascende le esigenze pratiche della vita.
Sia l'uomo che tutti gli animali corrono dei rischi e si mettono in situazioni pericolose per uno scopo di sopravvivenza. Il correre dei rischi per fini materiali in un certo senso è necessario, non è così per l'atto eroico che può essere evitato. Persino il difendere gli altri con coraggio non è necessariamente un atto eroico. Mettere a repentaglio la propria vita per salvarne altre è sempre un'azione nobile, ma può rimanere nell'ambito delle esigenze quotidiane (es. vigili del fuoco: n.d.t.). Per essere veramente un atto eroico ci deve essere qualcosa di più che si riferisce ad un ideale, in nome del quale viene offerto questo sacrificio.
La definizione di Hegel ha il vantaggio di far luce su un elemento che mette in evidenza l'eroismo e che è in forte contrasto con la vita contemporanea. Infatti, l'atto eroico diventa il paradigma e la base per la vita morale. L'eroe, con le sue azioni, stabilisce nel mondo

Mettere a repentaglio la propria vita per salvarne altre è sempre un'azione nobile,
ma può rimanere nell'ambito delle esigenze quotidiane".


un ordine di importanza indipendente da ciò che la natura ci fornisce.
L'eroe opera una scelta in situazioni in cui apparentemente non ci sarebbe alcuna possibilità di scegliere. Qualcosa di così tangibile, evanescente e surreale come l'onore, la dignità e l'orgoglio dell'essere umano viene preferito al posto della vita stessa e questa scelta ha senso solo dopo che è stata fatta, poiché rende l'uomo un essere morale.
E infatti, sotto qualsiasi forma la si voglia esprimere, la moralità richiede sempre un certo sacrificio per un bene che non proviene dalla natura, ma che è reso manifestato solo dagli esseri umani.
Se oggi nel nostro mondo non c'è più posto per l'eroismo non è solo perché abbiamo rinnegato il carattere particolare dell'eroe, ma soprattutto perché non diamo spazio alla scelta morale, all'impegno, al coinvolgimento in un mondo che è più grande di noi stessi, ed a una visione dell'uomo che renda il giusto omaggio alla sua dignità ontologica e morale.

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