25 ottobre 2012

Quale società?

UN CHICCO DI GRANO
UN CHICCO D'ORO

Ero stato a mendicare di porta in porta, lungo la via del villaggio, quando il tuo carro d'oro apparve in lontananza, simile ad uno splendido sogno, ed io stavo ammirando colui che era il Re dei re! La mia speranza era alle stelle; pensai: "Sono finiti i giorni neri", e già mi tenevo pronto, in attesa di doni spontanei, e di ricchezze sparpagliate dovunque nella polvere. Il carro si arrestò là dove io ero. Il tuo sguardo cadde su di me, e tu scendesti con un sorriso. Sentii che l'occasione della mia vita era infine giunta. Improvvisamente, allora, tu tendesti la mano, e dicesti: "Cos'hai da donarmi?" Ah! qual gioco regale era quello di tendere la mano al mendicante e mendicare! Rimasi confuso e perplesso; infine, dalla mia bisaccia, estrassi un piccolissimo chicco di grano e te lo donai.
Ma quanto grande fu la mia sorpresa quando, alla fine della giornata, rovesciando a terra la mia bisaccia, trovai un piccolissimo chicco d'oro nel cumulo di povero grano. Piansi amaramente e pensai: "Perché non ho avuto il coraggio di donarti il mio tutto?"
di Rabindranath Tagore



Quale società?

di Giorgio Gasperoni
Rileggendo “Un chicco di grano, un chicco d’oro” di R. Tagore, mi sono ritrovato a riflettere sulla presente realtà che stiamo vivendo, la crisi economica, la crisi sociale, l’imbarbarimento delle relazioni interpersonali, e non solo, che le nostre società si trovano a fronteggiare ed ho provato un senso d’angoscia.
Mi sono chiesto: forse abbiamo smarrito i giusti obiettivi e perso la visione di quello che dovremmo raggiungere o realizzare? Siamo forse un po’ tutti dei mendicanti che si aspettano di ricevere dove tutto è dato per scontato?
Come prevenire che accadano abusi? Per prevenire questi scenari che sono sotto gli occhi di tutti, dovremmo far emergere una società che si auto-regolamenti, dove la più grande responsabilità possa posarsi sulle spalle dei suoi cittadini nel suo insieme, piuttosto che lasciare questa responsabilità al governo, alle istituzioni, alle organizzazioni politiche composte d’individui che per come si pongono nei confronti dei cittadini, tendono a mentire e sfruttare la situazione a loro vantaggio.
Il Governo e le Istituzioni nel loro insieme devono essere al servizio dei cittadini, ma in realtà li seducono con false promesse di possibili privilegi a buon mercato. Portano, così, la società a distruggere l’economia, creare conflitti sociali e a tenere tutti sotto controllo.
E’ il cittadino che deve vivere per lo scopo dello stato, oppure è lo stato che deve mettere ognuno nelle condizioni di poter realizzare i propri obiettivi di vita utilizzando la propria individualità e creatività?
Solo quando persone libere e responsabili sono i guardiani della cosa pubblica, si potrà realizzare una società libera e responsabile.

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