5 novembre 2013

La società civile ed il buon governo

E’ uscito in questi giorni il quadrimestrale “Voci di Pace”, organo dell’Universal Peace Federation. Nei prossimi giorni metteremo lo stesso materiale su questo nostro giornale online. Qui di seguito riportiamo l’editoriale del giornale.

Ogni popolo ha il governo che si merita

di Carlo Zonato

In questo numero di Voci di Pace vengono affrontati alcuni temi importanti alla base della società: la famiglia, la scuola, l'economia, le ONG, le attività sociali all'interno della città e del quartiere.
Spesso, anche a ragione, guardiamo a coloro che ci governano come a persone che sono più in alto di noi; ci aspettiamo competenza, serietà e senso di responsabilità e, se queste caratteristiche non emergono, critichiamo il loro comportamento. Ci lamentiamo della burocrazia, della corruzione, dell'inefficienza, del malaffare, dell'indifferenza verso il prossimo, presi come siamo a sopravvivere, a guardare e curare solamente il nostro orticello. Come disse Giovanni Giolitti nel corso di un cruciale dibattito parlamentare nel 1921, «Il Parlamento ha il governo che si merita...». Il ragionamento di Giolitti era chiaro: chi rifiutava pregiudizialmente di appoggiare apertamente qualsiasi governo era a sua volta responsabile quanto gli altri della situazione che si era creata e della quale, in quel momento, tutti si apprestavano a pagare le conseguenze. Potremmo dire, parafrasando Giolitti, che «ogni popolo ha il governo che si merita».
Il governo dovrebbe tracciare le linee guida e la società civile, in tutte le sue componenti (famiglia,  scuola, settore produttivo, organismi preposti alla sicurezza del territorio, …) dovrebbe realizzare concretamente tali linee guida. Però, perché non sia semplicemente la cinghia di trasmissione di un potere che cala dall'alto, ogni ambito della società dovrebbe svolgere anche una funzione di stimolo, assumendosi la serietà, la dedizione e il senso di responsabilità che si aspetta dai vertici più alti.
Ogni cosa persegue uno scopo individuale per cui mantiene la propria esistenza, secondo un principio universale. Lo scopo individuale e lo scopo dell’insieme sono vitali e dovrebbero essere complementari e sostenersi a vicenda. Parte della sfida della vita è imparare a sviluppare il giusto rapporto fra lo scopo individuale e lo scopo dell’insieme.
Per poter essere una persona matura è necessario imparare a dare la priorità allo scopo dell’insieme. A volte si rivela necessario sacrificare il proprio scopo o desiderio personale. Ciò implica adottare un modo di vita in cui ci occupiamo degli altri e cerchiamo di contribuire a un insieme più grande. Questo si chiama altruismo.
Altruismo significa vivere per gli altri. Questa è la base di una società civile, equilibrata ed armonica. Qualità del carattere come l’umiltà, l’autocontrollo e l’imparzialità portano frutto nella generosità, nel perdono e nel servizio verso gli altri. Tutte queste qualità esprimono l’attitudine fondamentale a vivere per gli altri e ad anteporre lo scopo dell’insieme a quello individuale. Le persone che incarnano qualità altruiste sono riconosciute e onorate in tutte le culture. Queste qualità sono il fondamento di rapporti duraturi e armoniosi e pongono le basi per la pace e l'armonia sociale.
L’egoismo è esattamente l’opposto dell’altruismo ed è la base del conflitto e della rivalità. Significa vivere per se stessi a scapito degli altri. Certi vizi come l’arroganza, il pregiudizio, l’avidità, la lussuria, lo sfruttamento e la vendetta sono condannati universalmente. Essi hanno una caratteristica in comune: mettono l’io al centro di tutti i pensieri, i sentimenti e le azioni. La violenza, l’assassinio e la guerra sono i frutti di questi vizi.
Generalmente noi agiamo spinti dal desiderio di sviluppare noi stessi, i nostri rapporti con gli altri o il nostro rapporto con l’ambiente. Quando agiamo in accordo a principi universali, proviamo felicità e pace. Agire nell’ignoranza o noncuranza di questi principi può provocare, nel tempo, solo tanta sofferenza.
Quali sono le basi  per una società civile equilibrata?
Perdere il giusto equilibrio tra lo scopo individuale e quello dell’insieme, focalizzandosi sul proprio punto di vista e interesse a scapito degli altri moltiplica il conflitto nelle relazioni umane perché genera invidia, risentimento e rabbia. Questo determina accusa, sfida, inganno, ribellione, avidità e bramosia, che conducono ad atti di negligenza, abuso, vandalismo, cospirazione, furto ed estorsione. Questi sentimenti negativi possono essere trasformati in virtù quali il rispetto, la rettitudine, la buona amministrazione, la modestia, la sensibilità e la generosità, Attraverso l’identificazione dello scopo che sta alla base di essi, e la possibilità di dare alle persone la guida appropriata e indirizzandole nella giusta direzione.
Le considerazioni sopra espresse non sono questioni di tipo religioso o spirituale, ma sono principi di vita; di questo ci dobbiamo convincere: la storia dell’umanità è stata purtroppo caratterizzata dall’aver dato priorità allo scopo personale rispetto a quello più grande dell’insieme. Non si tratta di essere santi, si tratta di essere saggi e responsabili. L’armonia, la serenità, la gioia, la pace che tutti auspichiamo hanno come fondamento il giusto equilibrio tra lo scopo individuale e quello collettivo e la considerazione dell’insieme più grande al quale, volenti o nolenti, siamo comunque collegati e dal quale comunque dipendiamo.
Anche quest’anno il 21 Settembre è stata celebrata la “Giornata Internazionale per la Pace”, proclamata dall’ONU, che ha lanciato come tema centrale di riflessione il motto “Education for Peace”, cioè “educazione alla pace” o “educazione per la pace”. Ciò che fa emergere questo tema è che tutte le considerazioni sopra espresse circa lo scopo dell’insieme e quello individuale non nascono all’improvviso ma sono il frutto di una costante opera di formazione del carattere e della coscienza, necessaria tanto quanto saper leggere, scrivere o far di conto. È un forte e fondamentale richiamo per restituire alla famiglia, alla scuola e alle cosiddette agenzie territoriali quel ruolo indispensabile di spazio formativo per edificare quei caratteri e quelle coscienze che potranno costruire una pace vera. A questa educazione siamo tutti chiamati a dare il nostro personale contributo di pensiero e di azione come società civile, se amiamo e desideriamo una società di pace. Questo costituirà il vero valore aggiunto della nostra esistenza.

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