5 dicembre 2025

Psiche e società: perché le malattie mentali sono l'emergenza del XXI secolo

Berlino, Germania - Il crescente problema delle malattie mentali, che colpisce individui, famiglie e società in tutto il mondo, è stato il tema dell’incontro organizzato da Universal Peace Federation a Berlino, nel corso del quale due relatori hanno condiviso le proprie conoscenze ed esperienze sull’argomento.

L'iniziativa si è svolta l'11 ottobre 2025, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, per richiamare l'attenzione sulla crescente diffusione dei disturbi mentali e per diffondere una maggiore comprensione delle sfide quotidiane affrontate dalle persone affette da tali disturbi. 

I disagi mentali sono una condizione che affligge l'umanità da millenni, e che spesso sono stati oggetto di trattamenti caratterizzati da durezza e disumanità. Attraverso questa riunione, i partecipanti hanno cercato di acquisire una comprensione più profonda di queste realtà, con l'obiettivo di avvicinarsi alle persone colpite e alle loro famiglie con maggiore saggezza e compassione.

La prima relatrice, una psicoterapeuta dell'Assia, ha fornito un'ampia panoramica delle malattie mentali, dei loro sintomi e degli approcci terapeutici, offrendo consigli pratici su come interagire con familiari o conoscenti affetti da tali disturbi.

L’impiego di una tabella esplicativa del modello Vulnerabilità-Stress, ha evidenziato che, sebbene i fattori genetici e altri elementi abbiano un impatto rilevante, nessuno è completamente immune dai disturbi mentali, una realtà che riguarda ciascuno di noi.

La seconda relatrice ha raccontato il suo lungo e doloroso percorso caratterizzato da pensieri e comportamenti autodistruttivi che la psichiatria riusciva ad alleviare solo temporaneamente senza giungere a una risoluzione definitiva. E solo dopo aver compreso il concetto di autostima ha ritrovato la via verso la propria anima, il proprio valore intrinseco e la vera guarigione.

Nonostante persista occasionalmente una certa fragilità emotiva, riesce a condurre una vita emotivamente equilibrata grazie alle sue pratiche spirituali. Ha espresso la sua gratitudine nei confronti dell'équipe psichiatrica che l'aveva in cura, riconoscendo l'importanza del loro lavoro. Tuttavia, ha affermato che è stata la sua fede religiosa a darle conforto e guida nella sua vita quotidiana.

Nel corso del dibattito, è stato affrontato il tema degli shock elettroconvulsivi, giungendo alla conclusione che tale pratica, attualmente applicata esclusivamente nei casi più gravi, viene eseguita con piena consapevolezza dei suoi effetti collaterali, ampiamente documentati e attentamente valutati.

La sessione di domande e risposte che ha fatto seguito ha messo in luce l'interesse dei partecipanti per la tematica, che attualmente interessa un numero considerevole di individui. Dalle risultanze emerse è stato possibile riscontrare che una percentuale considerevole di partecipanti ha nella propria cerchia personale una persona afflitta da una qualche forma di disturbo mentale, quali ad esempio l'esaurimento professionale, la depressione, i disturbi alimentari o persino la psicosi.

Prendendo la parola i rappresentanti di UPF hanno sottolineato l'importanza di coltivare relazioni interpersonali solide, di dedicare tempo e attenzione agli altri, di praticare l'ascolto empatico, mostrando un interesse genuino, condividendo esperienze e prevenendo solitudine e ferite dell’anima, per favorire la guarigione emotiva. 

È seguita la cerimonia di consegna del premio di Ambasciatrice per la Pace che ha reso omaggio alla leader del collettivo femminile berlinese “Zivilisation Weisheit Wohltätigkeit Aufschwung” (Civiltà, Saggezza, Carità, Prosperità), un’associazione islamica sufi. 

L’incontro si è concluso con un’esibizione musicale dal vivo e un elegante tavolo da caffè, che hanno contribuito a creare un'atmosfera distesa favorendo uno scambio amichevole tra i presenti.

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