100 Giorni di Armonia e Speranza
La Settimana 9 della campagna 100 Giorni di Armonia e Speranza, osservata dal 19 al 25 dicembre, propone un tempo di riflessione nel cuore della stagione delle festività. Questo periodo coincide con la Giornata Internazionale della Solidarietà Umana (20 dicembre) e con la celebrazione del Natale
(25 dicembre). La Settimana 9 mette inoltre in evidenza due quadri di riferimento continuativi delle Nazioni Unite: il Decennio ONU dell’Invecchiamento in Buona Salute (2021–2030) e il Decennio d’Azione per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Il Decennio d’Azione, proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, richiama un impegno coordinato di governi, società civile e partner internazionali per accelerare il progresso verso gli Obiettivi entro il 2030.La UPF allinea le proprie attività di peacebuilding e sviluppo a questa agenda, collegando principi etici e cooperazione pratica. La Universal Peace Federation è stata fondata dalla dott.ssa Hak Ja Han e dal dott. Sun Myung Moon per promuovere una costruzione della pace concreta, fondata su valori universali. Riflettendo sul ruolo della famiglia e della responsabilità personale nella costruzione della pace, i fondatori hanno più volte sottolineato che una pace duratura nasce dalle relazioni umane. Come spesso ricordavano, la pace non ha origine soltanto nei sistemi, ma cresce quando individui e famiglie imparano a vivere per il bene degli altri. Questa prospettiva continua a orientare l’approccio della UPF al servizio e alla cooperazione.
La settimana si conclude con la celebrazione del Natale, osservanza centrale per i cristiani e, per molti altri, momento culturale condiviso. Negli ultimi giorni di dicembre, in diversi anni, questo periodo ha coinciso anche con messaggi pubblici e attività internazionali dei fondatori della UPF, che hanno costantemente utilizzato la chiusura dell’anno per invitare a riflessione, riconciliazione e responsabilità verso un futuro più pacifico.
La parte finale di dicembre possiede anche un significato storico nell’opera dei fondatori della UPF. Il Day of Hope – 8 City Speaking Tour ebbe inizio con un importante discorso pubblico intitolato “The New Future of Christianity”, pronunciato al Madison Square Garden di New York, che segnò l’avvio di una serie di incontri negli Stati Uniti centrati su speranza, responsabilità etica e rinnovamento sociale. Il tour proseguì in varie città e si concluse il 23 dicembre 1974, nei giorni immediatamente precedenti al Natale.
Nel 1992, la dott.ssa Hak Ja Han concluse il proprio tour mondiale il 23 dicembre, completando una serie di impegni in Europa, Asia e Oceania che segnò il lancio internazionale della Women’s Federation for World Peace.
Gli ultimi giorni di dicembre segnarono inoltre una tappa fondamentale nel 2005, quando i fondatori conclusero il primo tour mondiale di lancio della Universal Peace Federation. Il 120 Nation Speaking Tour, svolto dal 16 ottobre al 23 dicembre 2005, attraversò Asia, Europa, Oceania, Sud America e Canada, riunendo leader politici, accademici, religiosi e della società civile attorno a una visione condivisa di pace, leadership etica e cooperazione internazionale.
Il Natale, che per molti simboleggia generosità, riconciliazione e attenzione per l’altro, è proposto dalla UPF in una prospettiva inclusiva e interreligiosa, in sintonia con gli sforzi delle Nazioni Unite per promuovere il dialogo interreligioso come strumento di pace, anche nel quadro della Cultura di Pace e del Piano d’Azione ONU per la Prevenzione dell’Estremismo Violento. In molti Paesi, i capitoli UPF utilizzano questo periodo per organizzare outreach comunitario, assistenza umanitaria e incontri interreligiosi centrati su servizio e dialogo.
Durante questa settimana, la Universal Peace Federation riconosce inoltre il contributo delle organizzazioni non governative che rafforzano la solidarietà a livello comunitario. Tra queste figurano organizzazioni umanitarie come Caritas Internationalis, Islamic Relief Worldwide e World Vision, che offrono assistenza diretta a famiglie vulnerabili durante le festività. Un apprezzamento è rivolto anche a organizzazioni interreligiose e orientate alla pace, tra cui Religions for Peace, la United Religions Initiative e i consigli interreligiosi nazionali, che promuovono dialogo e cooperazione oltre le linee religiose e culturali. Reti di volontariato come Habitat for Humanity svolgono un ruolo importante mobilitando comunità locali nel servizio e nel supporto sociale. Attraverso un impegno concreto, queste organizzazioni contribuiscono agli obiettivi dell’Agenda 2030, mostrando come la società civile traduca valori condivisi in azione per la pace, l’inclusione sociale e la dignità umana.
Con l’avvicinarsi della conclusione della settimana, si apre anche la transizione verso il Nuovo Anno. Questo passaggio coincide con l’inizio di un nuovo ciclo annuale per molte istituzioni internazionali e processi multilaterali, rendendo la riflessione sulla solidarietà particolarmente opportuna per definire priorità globali condivise.
La UPF incoraggia i propri Ambasciatori di Pace e partner a utilizzare questo periodo per rafforzare la cooperazione, sostenere iniziative inclusive e contribuire a obiettivi condivisi di pace e sviluppo sostenibile. Attraverso servizio e dialogo, la visione di Un’unica famiglia sotto Dio trova espressione concreta nella vita civica e sociale.
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