2 dicembre 2025

Oltre le catene: per un mondo libero dalla schiavitù

Ogni 2 dicembre la comunità internazionale rinnova l’impegno a sradicare le nuove schiavitù—tratta, lavoro forzato, sfruttamento sessuale—che ancora imprigionano milioni di persone. Per Voci di Pace e UPF la libertà non è negoziabile: dignità, prevenzione e cooperazione sono il cuore di politiche efficaci e della responsabilità condivisa indicata dall’ONU (Target 8.7).

 Osservata dal 1986 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in commemorazione della Convenzione per la repressione della tratta delle persone e dello sfruttamento della prostituzione altrui (1949), la Giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù richiama la responsabilità permanente di affrontare ed eliminare tutte le forme di sfruttamento. I fondatori della UPF, Dr.ssa Hak Ja Han Dr. Sun Myung Moon, hanno sottolineato in tutta la loro opera che la vera unità non si costruisce con la forza, ma nasce liberamente dalla compassione e dalla responsabilità morale.  


Gli sforzi per sradicare la schiavitù richiedono azioni coerenti e continuative a ogni livello. Le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) indicano che circa 50 milioni di persone sono vittime di schiavitù moderna, inclusi 28 milioni costretti al lavoro forzato. Questi dati evidenziano l’urgenza di accelerare i progressi verso il Target 8.7 degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs)

La UPF sostiene il costante rafforzamento, da parte del sistema delle Nazioni Unite, dei quadri giuridici internazionali, tra cui il Protocollo per prevenire, reprimere e punire la tratta di persone, in particolare donne e bambini, che integra la Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale, nonché le pertinenti Convenzioni OIL sul lavoro forzato e partenariati come Alliance 8.7.  

Sulla base degli esiti della Riunione di Alto Livello dell’Assemblea Generale del 2025 per la valutazione del Piano d’Azione Globale ONU per contrastare la tratta di persone (24–25 novembre 2025), nonché dei risultati del Summit del Futuro del 2024 e dei rinnovati impegni assunti con il Patto per il Futuro, la comunità internazionale ha riaffermato la centralità di un’azione multilaterale più forte, compresi gli impegni del Patto per affrontare le vulnerabilità generate dai conflitti e dagli spostamenti legati al clima


In linea con tali priorità, gli Ambasciatori di Pace della UPF operano come facilitatori a livello comunitario per rafforzare la prevenzione (coerente con SDG 16 e SDG 17), promuovere l’identificazione precoce delle vittime, sostenere canali di referral transfrontalieri e contribuire ai percorsi di reintegrazione, inclusi programmi di ricostruzione post-conflitto che riducano il rischio di nuova tratta. La reintegrazione comprende lavoro dignitososupporto psicosociale e sistemi di assistenza comunitaria. L’ideale guida della UPF, Un’unica famiglia sotto Dio, ricorda che le risposte di protezione devono poggiare sull’affermazione della dignità umana condivisa e favorire la cooperazione tra società diverse.  


Per tradurre questa visione in azione concreta, la UPF incoraggia istituzioni finanziarieimprese responsabilipartner dello sviluppo e reti faith-based coinvolte nelle iniziative interreligiose della UPF ad ampliare il sostegno alla formazione professionale, a opportunità di micro-impresa e a un’economia inclusiva che metta in condizione i sopravvissuti di ricostruire la propria vita. La UPF sottolinea inoltre l’importanza di un’educazione accessibile ai diritti umani e alla responsabilità etica nelle scuole, nelle istituzioni religiose e negli spazi comunitari. Rafforzare questi pilastri aiuta a costruire istituzioni e comunità resilienti capaci di individuare, prevenire e ridurre le molteplici forme di sfruttamento. 


Nel celebrare questa Giornata internazionale, e ricordando l’eredità della Dichiarazione universale dei diritti umani—che nel 2023 ha segnato il suo 75º anniversario—e il suo Articolo 4 che proibisce la schiavitù, la UPF riafferma il proprio impegno a garantire che nessun individuo sia sottoposto a sfruttamento e che ogni persona possa vivere nella libertà e nella sicurezza.  


Dr. Tageldin I. Hamad, Chairman and International President, Universal Peace Federation


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