La formazione di una famiglia, con le sue luci e ombre, rappresenta, oggi come ieri, una delle tappe più importanti del percorso umano. In tale spazio di intimità e fiducia, la famiglia si rivela il luogo privilegiato per la realizzazione non solo materiale, ma anche umana e spirituale dei coniugi.
Essa crea le condizioni per la crescita e lo sviluppo dei figli, adempiendo a quel ruolo insostituibile e delicato di trasmettere i valori educativi e spirituali che orientano il loro cammino e conferiscono significato all'esistenza.
Questi argomenti di grande rilevanza sono stati approfonditi nel webinar “Il dono dell'amore: matrimonio e famiglia”, che si è svolto lunedì 15 dicembre 2025. L'evento, promosso dall'Associazione Interreligiosa per la Pace e lo Sviluppo (IAPD Italia), ha rappresentato il quarto appuntamento dell'anno nell'ambito del ciclo d’incontri pubblici interreligiosi “Il corso e il valore della vita umana: dimensione spirituale e vita pratica”
L’incontro è stato aperto da Carlo Zonato, Presidente di Universal Peace Federation Italia, che nel suo intervento ha sostenuto con convinzione che la costruzione di una società armoniosa e pacifica non possa prescindere dal sostenere e tutelare l'istituzione familiare.
Ha preso poi la parola Luis Miguel Perea Castrillon, Vescovo della Chiesa Anglicana d'Europa, invitato a intervenire da Maria Gabriella Mieli, responsabile delle Relazioni esterne di UPF e moderatrice. Il presule ha spiegato che l'anglicanesimo consente la possibilità di avere sacerdoti sposati, riconoscendo al contempo il celibato come una scelta di vita valida e praticata. Per i ministri coniugati, ha precisato, la decisione e il percorso di formazione coinvolgono attivamente anche le mogli; in questo modo il ministero diventa un progetto condiviso tra l'uomo, la donna e Dio.
Il vescovo prosegue evidenziando che la famiglia anglicana cerca di rispecchiare la Santissima Trinità e prende come esempio la Sacra Famiglia. Questo modello non deve essere interpretato in modo idealizzato o romantico, ma come una realtà concreta fatta di fatica, lavoro, sudore e difficoltà di ogni giorno, dove però regnano l'amore, il rispetto, la comprensione e il sostegno reciproco, che ne costituiscono il fondamento.
Pur nel rispetto delle leggi civili e dei principi democratici, il Vescovo ha riaffermato l’impegno morale nel promuovere il modello familiare fondato sull'unione tra uomo e donna, considerandolo come unità base della società e ritenendolo un modello vincente fin dagli albori dell’umanità.
È quindi intervenuto Giuseppe Cali’, Direttore della Federazione delle Famiglie (FFPMU) di Roma e Responsabile della Formazione FFPMU in Europa, che ha incentrato il suo discorso sull’educazione dei giovani e sulla sacralità del vincolo matrimoniale.
Ricordando che la famiglia dovrebbe essere vissuta come un luogo di gioia, il relatore ha fatto notare che, al contrario, essa è spesso percepita come una fonte di sofferenza o un campo di battaglia. Il suo obiettivo, invece, è mostrare alle giovani generazioni che la vita familiare può essere uno spazio di stupore e meraviglia, se fondata su principi solidi e non sul disordine.
Proseguendo ha illustrato il concetto della sessualità come fondamento della moralità, paragonando la coscienza umana all'ago di una bussola. Le distrazioni, il materialismo e la sessualità disordinata della società moderna possono confondere l'ago portando a perdere l'orientamento. L'approccio spirituale alla vita matrimoniale e familiare rappresenta un metodo efficace per eliminare le interferenze e facilitare il ritrovamento della giusta direzione.
Ha descritto le cerimonie di Benedizione, spesso collettive, praticate dalla Federazione delle Famiglie, come un ingresso in una comunità fraterna globale piuttosto che come una riduzione dell'intimità di coppia. Queste celebrazioni, conclude, hanno come scopo principale di promuovere una "cultura del cuore" fondata sull'amore, con l'obiettivo di superare le barriere di razza e religione.
Stimolata dall'interesse del pubblico, la seconda parte dell'incontro si è addentrata in un dibattito approfondito sulle complesse sfide alla stabilità coniugale e agli equilibri familiari presenti nella nostra società.
In risposta alla richiesta di suggerimenti per aiutare le coppie in difficoltà, i relatori hanno sostenuto la necessità di recuperare la capacità di ascolto, riconoscere il valore del silenzio come mezzo per resistere al frastuono della società che incide negativamente sulle relazioni, e di riscoprire che cosa si desidera veramente dalla vita. Si è inoltre evidenziata l’importanza di mantenere la propria identità personale all'interno della relazione, poiché l'amore non dovrebbe cancellare la persona, ma valorizzarne l'unicità in una donazione reciproca.
Alla domanda su come “modernizzare” il matrimonio, è emersa l'importanza della preparazione prematrimoniale, della necessità che i giovani sviluppino un atteggiamento di generosità prima del matrimonio, anche tramite esperienze di volontariato, poiché il matrimonio rappresenta l'unione di due generosità e non di due egoismi. È stato inoltre affermato che il matrimonio non può essere "modernizzato" o trasformato in qualcos'altro senza che perda la sua essenza sacra, e che la vera sfida consiste nel rimanere fedeli al suo significato originario.
Si è inoltre dibattuto su come la nostra società abbia invertito valori e priorità: ciò che dovrebbe essere relativo - il materialismo e l'apparire - è diventato assoluto, mentre l'essenziale - le leggi divine e la vita interiore - è considerato trascurabile. L’invito finale è di contrastare questa distorsione, riscoprendo il valore dell'invisibile e della pratica del donare per trovare quella gioia autentica che tutti cerchiamo.
In conclusione Maria Gabriella Mieli ha citato Papa Leone XIV, che vede il matrimonio come “canone del vero amore”, totale, fedele, fecondo e fondamento della famiglia e della società, e Carlo Zonato ha espresso l’auspicio che i “semi” lanciati durante il dibattito possano portare frutto nel nuovo anno, invitando a una riscoperta della spiritualità individuale e di coppia.

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