Di Franco Previte
Gentile Signor Direttore,
quasi giornalmente constatiamo folli episodi di lucide follie, forse, comunque causate da menti instabili.
La nostra cultura deve dare una civile risposta di cristiana solidarietà ( oh! quanto "insegna" la religione mussulmana ) ed un impegno sollecito per "suggerire" alle Istituzioni ad adeguare strutture e servizi sanitari volti alla prevenzione, cura ed eventuale inserimento sociale ed affettivo per questi "ultimi fra gli ultimi" e per garantire la sicurezza dei cittadini, malgrado che il "peso" di questa "patata bollente" è svolto da Opere Cattoliche tipo Opera don Orione, don Guanella et similia, "sermone" che rendo noto al Parlamento fin dal lontano 7 ottobre 1998 mediante Petizioni ( n. 520 al Senato e n. 714 alla Camera).
Insieme alle riflessioni, avvertiamo una grande preoccupazione delle famiglie in cui insiste un "malato" psico-fisico per le prospettive future, ma ci conforta i tanti "segnali" di adesione al n/s agire.
Grato per l'attenzione, porgo migliori saluti.
Dopo la “sparata” sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari: il nulla!!!
Onorevole Berlusconi: perché non inserire nei 5 Punti programmatici del Suo Governo la riforma della legge che ha chiuso i manicomi senza prevedere adeguate strutture alternative?
In una società civile come la nostra Italia in cui insistono malati psichici lasciati allo “sbaraglio” ( si parla di circa 10 milioni di sofferenti questa patologia, dalla depressione alla schizofrenia), dove le famiglie sono lasciate sole senza una ragionevole speranza, dove la nostra società è in continuo pericolo, dove la famiglia in cui insiste un disabile psico-fisico è incompresa e vesseggiata, la n/s Associazione ha voluto riproporre per la quarta volta una petizione al Parlamento Italiano ( n.5 e 6 al Senato della Repubblica e n. 9 alla Camera dei Deputati) onde sollecitare una definitiva soluzione di questa piaga sociale che da moltissimi anni è stata lasciata nel più completo silenzio e disinteresse da parte delle Istituzioni.
Le necessità della disabilità fisica sono note a tutti in quanto prive di una concreta attenzione, maggiormente dell’ignorato handicap psichico in quanto sono passati 33 anni dalla “chiusura dei manicomi” e nulla è stato fatto per risolvere questo “bubbone sociale”.
Ora viene alla luce qualche cosa in quanto il 28 luglio u.s. il Servizio Sanitario Nazionale ha “scoperto” che vi sono ancora “in vita” 6 Ospedali Psichiatrici Giudiziari sol perché il Senatore Marino nella sua qualità di “Presidente della Commissione Parlamentare per il Servizio Sanitario Nazionale” li ha “riscoperti” usando frasi da “capogiro”.
Ma sono anni che esistono e che dovevano essere chiusi come tutti gli altri !
Non ci sorprende se il buonismo del Senatore Marino o l’opportunismo dell’ex-democristiano Onorevole Leo Luca Orlando “Presidente della Commissione Parlamentare per gli errori della Sanità” siano sinceri, (l’uno per il “popolo” e l’altro per i “fu sempre conclamati principi evangelici”), ma tutti, compreso le Istituzioni, forse “soffrono” di astenia, motivazione depressiva, cioè la fatica ed il senso di non poter o voler affrontare l’esistenza di un certo tipo di realtà.
Ma sulle condizioni dei malati psichici, si sono levate “voci autorevoli” dai Vescovi, dalla Santa Sede e quella senza remore del Santo Padre Benedetto XVI° che energicamente diffusamente senza tentennamenti e mezzi termini ha sottolineato l’urgenza e la gravità d’intervento socio-sanitario nel mondo ed in Italia, nei Messaggi per le “Giornate Mondiali dei Malati”.
E’ deplorevole che la Politica Italiana si faccia richiamare dalla Sede Apostolica.
“Noi dobbiamo offrire delle strutture sanitarie e non luoghi di custodia” ha detto il dottor Hiroshi Nakajina Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1996 in Vaticano nella XI° Conferenza Internazionale promossa dal Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari su “Il disagio della mente umana”( Atti della XI° Conferenza - Dolentium Hominum n.34 anno XII n.1 1997
Ma da ben 33 anni le “cose” sono rimaste immutate!.
La malattia mentale è una realtà in maniera molto più vasta di quando nel 1978 venne considerata dall’allora psichiatra veneziano Franco Basaglia e tradotta nella legge 180,( che ha “ordinato”, appunto, la chiusura dei manicomi, di cui ricorre quest’anno il 33° di approvazione).
Ma ancora oggi, Signor Presidente del Consiglio dei Ministri senza nessun acredine verso la Sua persona o la Sua parte politica, necessita di una normativa che risponda alla mutata richiesta di salute alle varie patologie psichiatriche.
La soluzione del Basaglia ha avuto ripercussioni negative nell’assistenza psichiatrica perché ha considerato la malattia un rapporto “individuo malato-società”, sottolineando, questo è vero, che costui non va segregato, ma curato.
Il trattamento dei servizi pubblici, che affrontano con le stesse modalità l’attacco di panico, la depressione o la schizofrenia, pare essere inadeguato e costoso, lasciando ai medici di famiglia la responsabilità di dirimere questa vera emergenza.
Da notare che la depressione, il “male oscuro” ( primo disordine funzionale della persona) ritenuta un disturbo mentale del tono dell’umore, della perdita d’interessamento per ogni attività, che distrugge il morale e lo spirito della persona, è stata considerata seconda patologia al mondo dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, assumendo una dimensione epidemica.
La stessa Unione Europea, con un accordo raggiunto dai Ministri dell’Economia e Finanze, ha ritenuto necessario che per ottenere finanziamenti pubblici UE negli Stati membri, sia rispettato il principio di accessibilità e di non discriminazione per le persone disabili.
Una “Raccomandazione” è stata approvata da tempo per migliorare la vita delle persone disabili fino al 2015 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa rivolta agli Stati membri intitolata “Piano d’azione per la promozione dei diritti e della piena partecipazione delle persone disabili in Europa 2006-2015”.
Il Piano è composto di azioni specifiche da intraprendere a livello nazionale in 15 Direttive quale strumento pratico onde attuare strategie e programmi in tutti gli ambiti fondamentali della vita delle persone disabili tra cui la salute, anche mentale e la protezione contro violenze od abusi.
E’ necessaria, quindi, una moderna interpretazione e difesa dei diritti del malato psichico, che privilegi il diritto alla cura ed alla guarigione, ove è possibile, come abbiamo auspicato nella n/s Petizione al Parlamento Italiano con una legge-quadro nazionale, ma comunque con un trattamento corretto, omogeneo, con meccanismi di perequazione e per Servizi uguali in tutte le Regioni Italiane, onde garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela della salute di questi sofferenti di patologie psichiche.
Nella sua quotidiana realtà il cittadino, Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, vorrebbe sapere qualche cosa di più su questa “problematica”, su cosa s’intenda fare per affrontare la grande emergenza che tutti constatiamo quasi ogni giorno sul disagio mentale, che attende da troppo tempo una soluzione concreta alla carenza d’interventi di natura legislativa, finanziaria e sanitaria inerente i servizi pubblici.
Si auspica che Lei ed il Suo Governo, onde evitare tempi lunghi di attesa parlamentare e ben lontani da ogni retorica, si attivi con azioni prioritarie per una pronta soluzione a beneficio di coloro che da ben 33 anni, malati psichici ripetiamo, soffrono, emarginati e dimenticati !.
La gente, Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, vorrebbe conoscere di più l’impostazione politico-programmatica del Suo Governo verso la famiglia, soprattutto verso quella che continua a mantenere e curare i propri familiari disabili o svantaggiati, come i malati psico-fisici, con una specifica tutela.
Non è sufficiente mettersi dalla parte di chi soffre ed essere promotore di salute, di conclamare pseudo solidarietà, di vane parole, reputiamo essere una condizione di necessità la mobilitazione delle coscienze, soprattutto di quella politica che riconosca la “malattia”, dove curarla e dove costituire possibili piani d’intervento terapeutici per aiutare, anche, le famiglie coinvolte e succubi in queste difficoltà, come era nel “Piano Sanitario 2003-2005” dell’allora Suo Governo. Lo ricorda ?
Il “malato” deve uscire da quel lungo tunnel della disperazione e della sofferenza con aggiornate strategie d’intervento, perché fin’oggi non si intravede nessun spiraglio di luce.
Sulla situazione del sistema psichiatrico in Italia, il dottor Alvaro Gil-Robles ex- “Commissario Europeo per i Diritti Umani” ha rilevato in un severo Rapporto, “insufficienti i meccanismi di tutela delle persone affette da disturbi mentali” e le “strutture vetuste degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari”( se lo legga Senatore Marino il Rapporto Gil Robles) conformemente all’art.3 paragrafo b),c),e) nonché all’art.8 della Risoluzione (99) 50 del Comitato dei Ministri “raccomandando” :
1.) richiedere il parere di un medico psichiatra prima di qualsiasi internamento obbligatorio in TSO,
2.) aumentare i posti offerti nelle strutture e negli ospedali psichiatrici, in particolare per i malati cronici e di lunga durata,
3.) accertarsi che il mantenimento dei malati detenuti negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari non sia legato alla mancanza di posti disponibili all’esterno.
Signor Presidente del Consiglio : non Le pare che bisogna dire basta con le chiacchiere e che necessitano azioni prioritarie e propositive?
Continuiamo a vergognarci di questa “situazione” che dura da ben 33 anni, anche nei confronti della Unione Europea i cui principi Lei ben conosce, perché non siamo così ingenui da immaginare che questa “problematica” possa essere risolta con cortei, manifestazioni di piazza od inutili esternazioni, ma è necessario avere e dimostrare una coscienza responsabile da parte della politica e non continuare a rimanere “distratta” in questi aspetti socialmente umani, i cui valori reali sono da tutelare.!
I tempi troppo lunghi della politica, Signori della Politica e da tutti i Colli di Roma, non tengono conto del dolore e delle difficoltà di diversi milioni di persone che non possono più aspettare provvedimenti da troppo tempo attesi per porre riparo ad una situazione grave che non bastano programmi elettorali o vane promesse. Alle volte ci sentiamo stranieri nella nostra Patria.
Perché non inserire queste “necessità” nei Suoi 5 Punti Programmatici di Governo?
Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, noi e l’opinione pubblica, desideriamo fatti, fatti, fatti concreti e non parole!!!). Lo diciamo con profondo rispetto, ma con una ferma volontà, attesa dal mondo cattolico e della sofferenza.
Non Le pare, Signor Presidente del Consiglio dei Ministri che solo così l’uomo nella sua silenziosa sofferenza potrà essere difesa e protetta la sua dignità umana e civile, specie dopo la “sparata” del Servizio Sanitario Nazionale sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari !.
Ci può rispondere ? L’opinione pubblica e noi con essa Le saremmo grati:
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