19 agosto 2011

TORNEO GIOVANILE “PEACE CUP” 2011


Giuseppe Termine

Domenica 1 maggio in Ticino, nella svizzera italiana, la sezione cantonale della UPF Svizzera - Universal Peace Federation Ticino , ha organizzato, in collaborazione con la AS Novazzano, la prima edizione della “Peace Cup”, un torneo calcistico che ha riunito 12 squadre di bambini di categoria “E” classe 2000/2001, i quali hanno giocato tutta la giornata seguendo il motto “Gioca a calcio e costruisci la pace”.

Lo scopo del torneo è stato quello di passare una giornata all’insegna del divertimento e del rispetto di sani valori quali lo spirito di squadra, la non violenza e la non discriminazione. A questo proposito si sono distinti i 12 allenatori, che oltre ad insegnare ai giovani le tecniche di gioco, dal bordo del campo hanno saputo essere degli educatori e trasmettere tranquillità e comportamenti leali ai loro ragazzi.

La percezione comune che i popoli della terra hanno del calcio, va al di là della semplice competizione sportiva, poiché è qualcosa che abbraccia valori universali che accomunano tutta l’umanità. I valori universalmente condivisi che stanno alla base dello sport sono l’osservanza delle regole, la non violenza, il principio di non discriminazione, la lealtà e l’amicizia. Un grande atleta è soprattutto un campione del fair-play.

Il calcio è uno sport competitivo, in cui c'è chi vince e c'è chi perde, ma esso possiede anche il potenziale per influenzare le persone a divertirsi. È stato osservato che gli spettatori della Coppa del Mondo, sono stati diversi miliardi. Questo ci dà un'idea di quanta gente nel mondo ami il calcio. Perciò proprio questo sport può diventare una forza creatrice di armonia tra le nazioni, le razze, le religioni e le culture.

Nell’antica Grecia durante i giochi Olimpici venivano sospese persino le guerre dal momento che le Autorità davano tanta importanza e solennità allo sport. Il grande Pelé, durante un colloquio con il Dottor Sun Myung Moon, raccontò la storia di una par¬tita che giocò in Africa. Gli disse: «Una volta giocai in Nigeria, mentre la nazione era in guerra. Come pensa che siamo riusciti a giocare in un posto dove tutt'intorno sparavano ed esplodevano le bombe? Fu stipulata una tregua, in modo che si potesse svolgere la partita. In quella occasione compresi profondamente come il calcio è più che un semplice sport. Il calcio è amato da tutta la gente del mondo, al punto da consentire una tregua in tempo di guerra. Dopo quella partita, decisi che dovevo lavorare per promuovere la pace attraverso il calcio».

Il Dottor Moon e Pelé, a partire dal 2003, hanno creato una nuova competizione a livello interna¬zionale, che é stata denominata “Peace Cup” e che si è tenuta ogni due anni. Le prime due edizioni sono state ospitate in Corea. Nell'estate del 2009, é stato organizzato il primo torneo al di fuori della Corea, nella regione spagnola dell'Andalusia. Hanno partecipato squadre blasonate come il Real Madrid, Juventus, Aston Villa, Siviglia, Seongnam, Fenerbahçe, Porto, Olympique Lione e altre ancora.

Possiamo osservare che in un’epoca come l’attuale in cui il tempo libero dei nostri ragazzi soffre sempre più l’influenza negativa di attività assai meno formative, quando non addirittura alienanti, come lo sport aiuta a guardare oltre le barriere della razza, delle nazionalità, del colore della pelle e della religione e farli diventare promotori della pace e del cambiamento.

L’idea di organizzare un torneo “Peace Cup” locale mi è venuta leggendo la biografia del Dottor Sun Myung Moon, una vita davvero straordinaria la sua, vissuta interamente per gli altri, dove sostiene che i giovani sono la speranza del domani e che dobbiamo attivarci per promuovere il loro lato migliore, educandoli al rispetto e al fair-play, poiché coloro che si cimentano nello sport sviluppano uno standard di elevati valori morali, indispensabili se vogliono diventare dei veri “Costruttori di Pace”.

Ecco le squadre partecipanti al torneo: il Melide, che ha vinto il torneo, l’Insubria, il Ceresio, la Campionese, il LigaNova, il Breganzona, il Carona, il Ligornetto, il Coldrerio, il Novazzano il Balerna Femminile e il Losone Femminile.
La “Peace Cup” è stata assegnata dal Comitato UPF al Balerna Femminile, mentre Il trofeo Tifo olimpico è stato assegnato ai tifosi del Ceresio. Per il fair play dimostrato in campo, tutte le squadre e le tifoserie avrebbero meritato di vincere.

Alla fine del torneo è stata premiata la squadra che ha saputo meglio applicare i valori del fair play e della pace. In qualità di Presidente dell’UPF cantonale, nel discorso prima della premiazione “Peace Cup”, ho invitato i giovani che si cimentano nello sport a mostrare le loro eccellenze non solo sul campo di gara, ma anche al di fuori dell’ambito sportivo, per diventare dei veri “Costruttori di Pace”.

La ciliegina sulla torta è stata la presenza del popolare arbitro internazionale Massimo Busacca, che ha diretto la finale del torneo e si è prestato con ammirevole pazienza per firmare le circa 200 magliette dei giovani giocatori.
Massimo Busacca prima della consegna della “Peace Cup”, e degli altri quattordici trofei, ha detto ai ragazzi che nella sua carriera di arbitro ha incontrato molti grandi campioni e dietro al successo di ogni grande campione c'è impegno, sacrificio, perseveranza, volontà, sincerità, gioco di squadra, valorizzazione dell'altro.
Mi ha sempre affascinato la visione del Dottor Moon in cui sostiene che la musica, l'arte e lo sport mettono l'uomo nelle condizioni di esprimere gli alti ideali infusi dall’opera creativa di Dio, e che le performances degli sportivi sono il frutto di un processo che richiede dedizione, collaborazione e disciplina totale, asserendo che questo è un modo in cui l'essere umano attinge alla grandezza e giunge a somigliare a Dio.

Sulla base di questa prima edizione della “Peace Cup”, l’anno prossimo, vogliamo ripetere il torneo e farlo diventare un evento fisso, quindi la seconda edizione sarà disputata il prossimo maggio sempre a Novazzano.

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