Il Sunhak Peace Prize 2025 ha celebrato figure eccezionali impegnate per la pace, la democrazia, l’ambiente e lo sviluppo. In questa sesta edizione, svoltasi in Corea del Sud, cinque premiati e due riconoscimenti speciali hanno incarnato la visione di “una famiglia con Dio al centro”.
di Redazione
La sesta edizione del Sunhak Peace Prize si è svolta in un clima di intensa ispirazione e speranza condivisa, all’insegna del riconoscimento verso coloro che dedicano la propria vita alla costruzione di un mondo più pacifico e prospero. L’evento ha riunito illustri ospiti e leader da tutto il mondo, inclusi membri delle famiglie dei fondatori, oratori parlamentari provenienti da circa 40 Paesi e componenti del comitato del premio, tra cui Thomas Walsh, Thomas McDevitt, Yeon Ah Moon e Charles S. Yang.
La cerimonia si è aperta con calorosi applausi per accogliere gli ospiti presenti, sia dalla Corea che dall’estero. Il Dr. Thomas Walsh, co-presidente del comitato del Sunhak Peace Prize, ha espresso il suo onore nel dare il benvenuto alla cerimonia, ricordando come il premio, fondato dieci anni fa sulla visione della Dr. Hak Ja Han Moon e in apprezzamento per l’opera del suo defunto marito, il Reverendo Sun Myung Moon, riconosca individui che incarnano l’ideale di una pace duratura, costruita trascendendo le divisioni e rispettando la dignità intrinseca di ogni persona quale figlio o figlia di Dio.
Ha sottolineato che i premiati non sono semplici spettatori della storia, ma testimoni di ciò che è possibile quando visione, convinzione, compassione e coscienza convergono nell’azione.
Messaggi di omaggio dai leader internazionali
Un momento centrale della cerimonia è stato dedicato ai saluti e ai messaggi di congratulazioni da parte di ospiti d’onore che hanno dedicato la loro vita alla costruzione della pace. Sua Eccellenza Ban Ki-moon, ottavo Segretario Generale delle Nazioni Unite e vincitore dello Special Founders Award nel 2020, ha espresso profonda gratitudine e si è unito nell’omaggiare i premiati di quest’anno. Ha ricordato il decimo anniversario del premio, sottolineandone la missione di riconoscere eroi invisibili che operano instancabilmente per la pace e la prosperità dell’umanità.
Ha menzionato i risultati dei cinque premiati:
• Wanjira Mathai, per il suo impegno nella sostenibilità ambientale in Africa;
• Hugh Evans, per le sue campagne globali contro la povertà e la disuguaglianza;
• Dr. Patrick G. Awuah Jr., per la formazione di giovani leader africani;
• President Goodluck Jonathan, per il suo contributo alla democrazia in Africa;
• Profeta Samuel Radebe, per la promozione dell’armonia religiosa.
Ban Ki-moon ha elogiato la Dr. Hak Ja Han Moon per la sua visione e il coraggio dimostrato nel fondare il premio nel 2013, realizzando la visione di “una famiglia sotto Dio, un mondo di pace”, portando così questi individui all’attenzione globale.
Anche l’ex Presidente del Senegal, Macky Sall, vincitore della quarta edizione del premio, ha condiviso la sua gioia per la partecipazione alla cerimonia. Ha reso omaggio al Reverendo Moon e ha salutato con rispetto Madre Moon per la sua dedizione alla pace e alla fraternità umana. Congratulandosi con i premiati del 2025, ha sottolineato come onorare coloro che si battono per la pace, lo sviluppo e la dignità umana sia un imperativo morale e un incoraggiamento a proseguire questo impegno con rinnovata determinazione.
I Premiati del Sunhak Peace Prize 2025
La cerimonia è poi proseguita con la presentazione dei premi ai vincitori del 2025.
La prima a essere onorata è stata Wanjira Mathai, premiata per il suo impegno nella sostenibilità ambientale attraverso il ripristino del territorio in Africa. Un video introduttivo ha illustrato il suo lavoro, che prosegue l’eredità della madre Wangari Maathai, attraverso il Green Belt Movement e iniziative come AFR100.
Nel suo discorso di accettazione, Mathai ha espresso profonda gratitudine, dedicando il premio ai giovani africani e sottolineando il potenziale del continente e l’urgenza di investire nella leadership giovanile e nello sviluppo inclusivo.
A seguire, è stato premiato Hugh Evans, CEO di Global Citizen, per la sua leadership in campagne di impatto globale volte a combattere la povertà e la disuguaglianza. Il video ha raccontato il suo percorso, da una promessa giovanile a fondare una piattaforma che mobilita milioni di persone per un mondo più equo. Nel suo discorso, Evans ha accettato il premio a nome del suo team, dei partner e degli artisti coinvolti, ricordando le parole di Nelson Mandela sull’ingiustizia della povertà e sottolineando come ogni persona possa contribuire a un impatto significativo.
Il terzo premiato è stato Dr. Patrick G. Awuah Jr., presidente dell’Ashesi University in Ghana, riconosciuto per aver formato giovani africani con un’educazione basata su etica e tecnologia. Un video ha raccontato la sua scelta di lasciare la Silicon Valley per fondare un’università che coltivasse leader etici.
Nel suo discorso, Awuah ha dedicato il premio alla comunità di Ashesi, condividendo storie di studenti che oggi contribuiscono allo sviluppo del continente. Ha evidenziato l’importanza di scoprire il proprio scopo e di dare alle persone gli strumenti per costruire, creare e innalzare lo spirito umano.
Riconoscimenti speciali ai fondatori
La cerimonia ha poi celebrato i destinatari dello Special Founders Award.
Il primo riconoscimento è andato a S.E. Goodluck Jonathan, ex Presidente della Nigeria, per il suo contributo alla democrazia e alla pace. Un video ha ricordato la storica transizione pacifica del potere nel 2015 sotto la sua guida e il suo continuo impegno attraverso il dialogo e la diplomazia.
Nel suo discorso, ha espresso profonda gratitudine e ha annunciato che i benefici del premio saranno destinati alla sua fondazione, impegnata nella promozione della pace, della democrazia e dello sviluppo inclusivo.
Il secondo premiato è stato il Profeta Samuel Radebe, riconosciuto per la promozione dell’armonia religiosa e il rinnovamento spirituale. Un video ha illustrato il suo cammino e la collaborazione con la dott.ssa Moon nella visione di un’umanità unita al di là delle religioni.
Nel suo intervento, ha espresso gratitudine, sottolineando l’importanza della perseveranza nel perseguire il bene anche di fronte alle critiche. Ha definito la Dr.ssa Moon “la colla dell’umanità”, per il suo impegno nel riconoscere chi opera per un mondo migliore.
La fondatrice del premio, dott.ssa Hak Ja Han Moon, è salita sul palco per consegnare personalmente i riconoscimenti speciali, sottolineando con la sua presenza la dedizione alla visione di “una famiglia con Dio al centro”.
Celebrazione e speranza per il futuro
La cerimonia si è conclusa con una foto commemorativa dei premiati insieme alla dott.ssa Moon, seguita da una toccante esibizione artistica. Il cantante di musical di fama mondiale Michael Lee, insieme a Yudia e alla Little Angels Art Troupe, ha offerto una performance dedicata ai cinque premiati. Le canzoni eseguite hanno evocato i temi della speranza, della pace, dell’unità e della possibilità concreta di costruire un mondo migliore.
La cerimonia del Sunhak Peace Prize 2025 non è stata solo un momento celebrativo, ma un potente promemoria che la pace richiede impegno, coraggio e la convinzione che un futuro migliore sia possibile grazie alla collaborazione e al servizio.
L’evento ha lasciato un’impronta profonda nei cuori dei partecipanti, ispirandoli a continuare a lavorare per un mondo più giusto e armonioso.
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