2 luglio 2025

UPF celebra la memoria degli ebrei del piccolo comune di Parndorf vittime del Nazionalsocialismo

Parndorf, Austria – Universal Peace Federation (UPF Parndorf) ha organizzato domenica 18 maggio 2025 la terza cerimonia annuale per commemorare le vittime del nazionalsocialismo del piccolo comune di Parndorf. 

Per gli abitanti di questo paese, prevalentemente cattolici, la memoria ha una grande importanza; per questo motivo le iniziative di pace di UPF a ricordo delle vittime di quel periodo storico godono di ampio consenso.

La cerimonia commemorativa, denominata "Festival della Pace", è stata organizzata in occasione dell'80° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale e si è svolta presso la nuova Arena 7111, sotto la guida di Johann Rechberger, presidente di UPF Burgenland.  

L’evento ha unito rievocazione storica, condivisione di ricordi personali e componente artistica. Quest'ultima è stata curata dall’Orchestra Tamburitza, diretta da Johann Maszl, che ha eseguito il suo repertorio tra i vari interventi, creando un'atmosfera commovente e rendendo l'evento molto partecipato.

Prendendo la parola Rechberger ha ricordato la liberazione del campo di concentramento di Mauthausen, la conclusione della Seconda Guerra Mondiale e la dolorosa storia della comunità ebraica di Parndorf.

Gli abitanti di questa regione, ben integrati nel piccolo comune, furono duramente colpiti da arresti, saccheggi e vessazioni già dal marzo del 1938, e alla fine dello stesso anno furono obbligati ad abbandonare le loro case.

In totale, la violenza nazista causò la morte di almeno cinque cittadini ebrei di Parndorf, avvenuta nei campi di concentramento e di due persone nei ghetti. In totale, quarantuno persone, tra cui oppositori del nazismo, combattenti della resistenza e vittime del Programma di Eutanasia, furono vittime della violenza nazionalsocialista.

Il servizio commemorativo è proseguito con la solenne cerimonia della deposizione di una corona di fiori da parte del sindaco Wolfgang Kovacs e del vicesindaco Wolfgang Daniel

Quindi il pastore Franz Borenitsch ha pronunciato un'omelia tratta dal Vangelo di Matteo sul tema delle "opere di misericordia", dove Gesù insegna che il vero discepolato consiste nell'assistere prontamente chi si trova nel bisogno.

Ha ricordato che la carità è un'espressione dell'amore per Dio e per il prossimo; che le "opere di misericordia" descritte nel Vangelo di Matteo ci invitano a mettere in pratica la nostra fede; e che trattare il nostro prossimo con amore non è solo un ideale etico, ma un precetto divino. 

In conclusione, ha evidenziato che ogni azione misericordiosa che va a beneficio del "più piccolo di questi fratelli", è vista come un servizio a Dio e che il vero discepolato di Cristo va ben oltre la semplice professione di fede e si esprime nella carità e nell'umanità vissute.

Prendendo la parola il sindaco ha evidenziato la notevole diversità culturale che caratterizza gli abitanti di Parndorf. Con oltre cinquanta nazioni e tredici comunità religiose rappresentate, Parndorf è un esempio di convivenza basata sul rispetto e sull'accettazione reciproca. Tuttavia, ha avvertito che le attuali crisi e i conflitti mondiali, non ci permettono di perdere di vista i pericoli del tempo presente.

È poi intervenuto James Moser, secondogenito dello storico e sopravvissuto all’Olocausto Johnny Moser, che ha lanciato un appello alla riflessione, rimarcando l'importanza di affrontare con coraggio e onestà gli eventi della storia passata. 

Ha posto l’accento sul contributo dato da Johnny Moser alla memoria delle vittime del nazionalsocialismo attraverso la sua commovente testimonianza di vita, aggiungendo che avrebbe sicuramente apprezzato questo evento commemorativo e la piazza a lui dedicata.

L’oratore ha poi parlato del libro scritto dal padre intitolato "La persecuzione della popolazione ebraica austriaca 1938-1945", che ha fornito per la prima volta una documentazione dettagliata sulla tragica fine di sessantaseimila ebrei austriaci uccisi durante quel periodo.

In conclusione, ha messo in guardia contro il riaccendersi dell'antisemitismo nelle sue molteplici forme e manifestazioni.

Successivamente ha parlato Johannes Reiss, direttore del Museo Ebraico Austriaco di Eisenstadt per oltre trentacinque anni, che ha condiviso con grande competenza le sue conoscenze approfondite sulla storia del popolo ebreo.

Esperto nelle iscrizioni delle lapidi ebraiche e specializzato nella ricerca e documentazione dei cimiteri di questa religione, in particolare nella regione del Burgenland, a sud-est di Vienna, Reiss è impegnato nella salvaguardia del patrimonio culturale ebraico in Europa, per rendere visibili, soprattutto alle generazioni che vivono lontano dall'Austria, le tracce dei loro antenati.

Lo studioso è stato insignito della Medaglia Marietta e Friedrich Torberg - la più alta onorificenza della Comunità Ebraica di Vienna - ed è stato recentemente nominato Ambasciatore per la Pace di Universal Peace Federation. 

Il suo discorso, disponibile anche online come podcast "TACHELES", ha offerto una panoramica approfondita del riesame tedesco e austriaco dei crimini nazionalsocialisti. https://der-transkribierer.at/podcast/gedenkfeier-fuer-die-opfer-des-ns/

Un’altra commovente testimonianza è stata fornita dalla dott.ssa Christa Wendelin, che ha parlato dei destini delle famiglie ebree che vivevano a Parndorf. Ha rievocato in particolare la sorte della famiglia Reindler, costretta a fuggire in esilio dopo che Ignatz Reindler, figura di riferimento della famiglia, abile panettiere e consigliere comunale, fu arrestato e incarcerato nel campo di detenzione di Frauenkirchen, nel marzo 1938, in seguito all'annessione dell'Austria al Terzo Reich.

L’evento è continuato con le rappresentazioni artistiche curate dall'attrice Valentina Himmelbauer, che ha deliziato il pubblico con un estratto de "I soccorritori", opera della pluripremiata Katharina Tiwald di Iniziativa Teatrale del Burgenland. 

La pièce descrive l'opera umanitaria del barone György Rohonczy, noto anche come l’"Oskar Schindler del Burgenland", che salvò centoventuno Rom dalla deportazione nei campi di concentramento impiegandoli come lavoratori nella sua tenuta agricola. 

La celebrazione è terminata con un omaggio a Edith Stein. Nata nel 1891 da famiglia ebraica, è stata monaca cristiana, filosofa, mistica tedesca dell’Ordine delle Carmelitane Scalze e vittima della Shoah. 

Oggi è considerata un simbolo del dialogo interreligioso e della pace. Le sue intuizioni profonde sull'unità di mente, corpo e spirito, così come il suo appello a relazioni interpersonali autentiche come base per lo sviluppo individuale e sociale, sono fonte di speranza e un monito di fronte alle crisi attuali.

In conclusione, la cerimonia commemorativa di Parndorf ha presentato una visione articolata della storia, dei destini personali e delle interpretazioni dei tempi trascorsi, evidenziando che il mantenimento di una cultura della memoria non è solo rilevante dal punto di vista storico, ma deve rappresentare un impegno continuo per il presente e il futuro. 

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