21 agosto 2011

Alterazione della mente : un handicap incompreso sempre più travolgente.

Gentile Signor Direttore,
in questi giorni ed in qualsiasi occasione troppo spesso si sentono ora facili, ma scarse “dichiarazioni” od “esternazioni” in conseguenza di approssimate valutazioni o da un preoccupante eccessivo protagonismo su un ”argomento” interessante la pubblica opinione.
E’ buona norma che la capacità di ascolto e di analisi delle necessità della singola persona, soprattutto se sofferente di disagio mentale, siano tali per ottenere risposte confacenti da coloro che hanno responsabilità della res pubblica e che non hanno saputo o voluto interpretare questa “realtà” e mettere da parte ambizioni e litigiosità per dedicare con umiltà un po’ più di tempo ai problemi connessi con questo “popolo di sofferenti”.
La società europea, in particolare quella italiana, è molto preoccupata per la carenza di interventi di natura legislativa, finanziaria e sanitaria dei servizi pubblici inerenti la salute ed in particolare il disagio mentale.
I malati mentali che si aggirano in circa 10 milioni e le tragedie quasi quotidiane che ci fornisce la cronaca traggono le loro origini da una chiara sintesi di disagio interno e di un equilibrio mentale inesistente o quanto meno molto carente.
Ma a quante morti dobbiamo assistere prima che le Istituzioni prendano un serio provvedimento?
Gli eventi delittuosi ci dovrebbero far riflettere e sperare che di fronte ai duri temi della vita dovrebbe emergere sempre più il rispetto della dignità della persona, mentre una cultura falsa e trasgressiva sta cercando di svuotare il vero significato del valore della vita.
L’opinione pubblica si domanda come viene considerata l’esistenza dell’uomo visto che per un nonnulla si uccide? Quale valore viene dato alla vita? Perché il delirio per gli animali (che rispettiamo) è intenso e per converso non c’è delirio per quella umanità handicappata e sofferente che dovrebbe essere in vetta alle buone regole etiche e civili?
Vi è da meditare, ma molto!
Un cortese saluto.



Alterazione della mente : un handicap incompreso sempre più travolgente.

di Franco Previte,

Sono spiacente, quasi mortificato, dover ritornare su un argomento” che “difendo” dal 1994 come la malattia mentale e le sue conseguenze, ma la mia insistenza è dovuta al disinteresse sempre più dimostrato da parte delle Istituzioni!

E che disinteresse ! tanto che “ taluni”, ora a gran voce, si occupano di “diritti dei detenuti”che hanno lo stesso valore dei “diritti dei disabili fisici”, dei “diritti dei malati in fase terminale”, dei “diritti degli handicappati la salute mentale”, una patologia che distrugge il morale e lo spirito del sofferente, che vengono totalmente ignorati !

Vedi anche http://digilander.libero.it/cristianiperservire/pdf/Petizione%20al%20Parlamento%Italiano.pdf

E’ necessario mantenere alta l’iniziativa nei confronti della Politica e del Parlamento, per un principio di giustizia, perché necessita una legge-quadro di riforma dell’assistenza psichiatrica nei confronti dei cittadini “malati” e misure di sicurezza per tutti i cittadini siano finalmente discusse e risolte alla radice , producendo una giustizia sociale.

Appare opportuno, urgente e non più dilazionabile, concentrare i riflettori sulla pesante condizione complessiva della sanità e dei servizi di salute mentale in Italia, richiamare alle grandi e gravi responsabilità le Istituzioni ed il Parlamento, “argomento” totalmente “dimenticato” dalle manovre economiche in atto, anche se necessarie, ma che non riconoscono questa “priorità”.

Era il 13 maggio 1978 quando in Italia veniva approvata la legge 180, o legge Basaglia, una legge che ha rivoluzionato il trattamento e la cura della malattia mentale, imponendo la chiusura dei “manicomi”, spesso, per non dire vergognosi, veri lager e luoghi di violenza e di degrado.

A nulla è valso a tutt’oggi svolgere le Indagini Parlamentari ( oh! quante ne sono state effettuate senza alcun riscontro!) al fine di fotografare la situazione esistente in Italia ed individuare le criticità ed eventualmente proporre opportune modifiche.

I Consessi Legislativi hanno si accolto le sollecitazioni provenienti dal mondo della sofferenza e dalle famiglie di malati psichici, ma non hanno inteso valutare l’attuazione della vituperata legge che ha determinato la chiusura delle strutture manicomiali e non sono stati determinanti nella concretizzazione di questa “peste bubbonica” …!

La legge 180, detta Basaglia dal nome del suo ispiratore lo psichiatra Franco Basaglia, è divenuta punto di riferimento anche in ambito europeo e tuttavia in questi 33 anni non ha mai smesso di far discutere.

Sono soprattutto le famiglie dei malati ad avanzare ininterrottamente le critiche più forti ed a richiedere una riforma della legge stessa, come “ribadiamo” dal 1994 con la presentazione di nostre varie Petizioni( tutt’ora esistenti e giacenti !) dirette ai due rami del Parlamento Italiano, Europeo e nel 2006 con Ricorso n. 44330/06 alla “Corte Europea per i Diritti dell’Uomo” di Strasburgo.

Il principio basilare del Basaglia è condensato nel concetto, da noi considerato molto valido e concreto, che il “malato psichico va curato e non segregato.”, riconoscendone la dignità, ma la “legge” è stata emanata priva del Regolamento d’Applicazione , non ha previsto strutture alternative al “manicomio”e sempre carente di un controllo politico sull’attuazione della stessa.

Dati recenti dell’Istituto Superiore della Sanità ( oh! quanti ne circolano!), ci informano essere 5.000.000 i soli depressi a cui vanno aggiunti almeno 1.200.000 schizofrenici dei quali in cura un 10%, senza contare circa 3.800.000 quelli sconosciuti.

La depressione, patologia “in auge” e seconda nel mondo, colpisce il 15% di uomini ed il 25% le donne.

Secondo DATAMEDIA nella fascia tra i 15 anni ed i 17, il 27,5% dichiara di avere esperienze di depressione, il 62,5% di sentirsi depresso qualche volta, interessando sempre più gli adulti, mentre il 44,6% la considera una vera e propria malattia.

Un italiano su cinque (18,3%) ha sofferto di disturbi mentali durante la propria vita e sulla base dello studio europeo ESEMED ad essere più colpite sono le donne.

Secondo l’ANSA i Dipartimenti di Salute Mentale, per i diversi tipi di patologie psichiatriche, sono presenti in tutta Italia, ma con diversità nelle Regioni.

I posti letto in strutture pubbliche sono più numerosi al nord ed hanno operatori in circa 30.700, di cui il 48% infermieri ed il 18% medici e sarebbero sufficienti in Liguria, Toscana, Trento e Bolzano, mentre sono circa 600 mila le famiglie italiane che “vivono” il dramma nel dramma con un familiare che non risponde alle cure oppure non vuol curarsi, gli psichiatri sono il 25% del fabbisogno e mancano 5000/7000 operatori psichiatrici. ( Ansa 4 dicembre 2004.):

E’ invalso l’uso da parte dei mass media di “parlare” di mala sanità solo per interventi ospedalieri sbagliati, perché una patologia organica conta di più di cento malati mentali lasciati allo sbaraglio. Questo è un grosso errore, una enorme ingiustizia.

Secondo EURISPES 1 adolescente su 4 fa uso di droghe ed alcool, 600 mila sono bambini autistici, circa 10 mila docenti della scuola con disturbi di natura psichica.

Un ventaglio di diagnosi allarmanti, preoccupanti e pericolose.

La politica fa finta di sconoscere che la legge 180 sta nel contrasto tra psichiatria farmacologia e le esigenze di una legge che richiede ai medici una vocazione totale ed una coscienza etica.

Considerando impellenti Servizi specifici e cure in strutture adeguate, la n/s Associazione, ripeto, con Petizione al Parlamento chiede continuamente interventi legislativi :

1.) per una legge-quadro sull’assistenza psichiatrica necessaria in modo che le singole Regioni possano indirizzarsi in maniera omogenea ed emanare norme legislative ai sensi dell’art.117 della Costituzione Italiana in materia di salute mentale non in contrasto con l’interesse nazionale e con meccanismi di perequazione per migliorare la qualità di servizio uguale in tutte le Regioni;
2.) la tutela della salute per i sofferenti psichici, cittadini come gli altri, che necessitano ed abbisognano più degli altri di promozione della loro dignità e dei loro diritti,
3.) a garanzia della sicurezza di tutti i cittadini.

Signori della Politica : i malati sono soli, le famiglie di questi sofferenti sono in cerca d’aiuto e non possono scendere in piazza con “vocianti cortei” come è di moda per vedere compresi e tutelati i loro diritti, ma sperano nel riconoscimento giuridico-sociale dello status di cittadino-malato del loro congiunto e con esso il rispetto che gli è dovuto.

Dio ci aiuti e ci liberi da uno Stato sensibile agli umori della piazza!

La dimensione del “fenomeno disagio psichico” pare allargarsi in maniera allarmante, dimostrandoci l’inconfondibile e grave stato di deterioramento prodotto dal silenzio e dall’incuria delle Istituzioni, quindi sono necessari, ripeto, interventi legislativi.

A noi poveri mortali resta solo sperare che il modus vivendi in atto della politica ( che oggi “dice” e domani il “contrario” di quello che ha detto), comporti o susciti l’interesse di qualche “Istituzione” ( che apra qualche fascicolo ! ) su una situazione paradossale, nel contempo ridicola ed offensiva, che costituisce una lesione allo spirito di solidarietà e di altruismo della pubblica opinione.

La salute mentale è un problema serio, grave ed urgente, forse non bene recepito, è un valore che non può essere subordinato ad alcuna esigenza d’ordine personale o di Stato, è un parametro al quale devono essere subordinati tutti gli aspetti della vita personale e della collettività, condizioni di grande rilevanza in una moderna società.

Mi permetto ricordare che uno dei problemi più scottanti e di maggior rilievo che affliggono le famiglie di questi handicappati e dell’intero mondo della disabilità, è l’incertezza del “dopo”, ( come suggerito nelle n/s Petizioni ), è dopo la morte di colui/ei che sostiene il peso dell’assistenza e del “durante” per ogni necessità, che non “vedo” in nessuna “manovra economica” !

In Italia si fanno errori, ma quello più riprovevole fin’ora da parte dello Stato è quello di non dare una priorità assoluta alle necessità della gente, specialmente quando avvengono episodi dettati da “soggetti criminali o perversi”, ma spesso e tragicamente da “menti psichicamente malate” per le quali urgono, ripeto, servizi specifici in strutture adeguate. rinnovando l’appello al Governo Berlusconi per l’apertura di un Tavolo Tecnico al fine di avviare, finalmente dopo 33 anni, l’iter per concretizzare questo grave ed urgente disagio sociale.

Ribadisco ancora una volta e richiedo all’Onorevole Pier Ferdinando Casini : dove è andato a finire il Testo Unificato Burani-Procaccini !

E’ possibile attuare quanto replichiamo da tempo Signor Presidente del Consiglio dei Ministri ? Attendiamo con l’opinione pubblica una risposta ! ( da anni !)

…“E’ l’ora di una nuova fantasia della carità , che si dispieghi non tanto e non solo nell’efficacia dei soccorsi prestati, ma nella capacità di farsi vicini, solidali con chi soffre, così che il gesto di aiuto sia sentito non come obolo umiliante, ma come fraterna condivisione”. (Giovanni Paolo 2° Lettera Apostolica per il “nuovo millennio”).

Parafrasando le parole del Beato Giovanni Paolo II° : “Andiamo avanti con speranza!”.

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