Una riflessione UPF sulla Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese
Ogni anno, il 29 novembre, la Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese invita la comunità globale a riflettere sull’impatto umano del conflitto e sulla comune aspirazione alla dignità, alla sicurezza e alla convivenza. Per la Universal Peace Federation, questa giornata è l’occasione per riaffermare il nostro impegno a un coinvolgimento costruttivo, al rispetto di tutte le tradizioni religiose e alla ricerca di un futuro in cui israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco, con riconoscimento reciproco e sicurezza.
La UPF investe da lungo tempo nella creazione di spazi autentici di comprensione interreligiosa, includendo iniziative che hanno riunito leader ebraici, cristiani e musulmani in momenti di riflessione condivisa. Tra queste, la Middle East Peace Initiative dei primi anni Duemila. Leader delle tradizioni abramitiche visitarono Gerusalemme per riflettere insieme sulla loro eredità comune e sulle responsabilità per la pace, così come il Forum sulle Tradizioni abramitiche della UPF, che ha messo in luce i fondamenti etici che collegano ebraismo, cristianesimo e islam. La Middle East Peace Initiative ha costantemente enfatizzato una convinzione semplice ma essenziale: le comunità fioriscono quando riescono a vedersi non come avversarie, ma come vicine con storie, speranze e identità degne di rispetto.
Questo approccio si riflette anche nella lunga amicizia della UPF con i leader del mondo musulmano. Nel dicembre 2001, la nostra federazione contribuì a convocare a Giacarta il Summit dei leader musulmani del mondo, che riunì oltre cinquanta nazioni per discutere il futuro dell’islam e le responsabilità della cittadinanza globale, presieduto dall’ex presidente indonesiano Abdurrahman Wahid. L’anno successivo, nell’agosto 2002, un secondo summit si tenne a Londra. Questi incontri affermarono il contributo dell’islam alla pace globale e sottolinearono l’importanza della cooperazione con le comunità ebraiche e cristiane. Continuano ancora oggi come esempi del rispetto della UPF per l’islam e della nostra determinazione a promuovere un dialogo sincero tra tutti i popoli.
Nello spirito di questa storia, i fondatori della UPF, la Dr.ssa Hak Ja Han e il defunto marito Dr. Sun Myung Moon, hanno sottolineato che la solidarietà deve includere la ricerca di condizioni pratiche per la pace. Incoraggiamo rinnovati sforzi verso una soluzione giusta, duratura e globale, in linea con le rilevanti risoluzioni delle Nazioni Unite e con i principi del diritto internazionale umanitario. Ciò significa anche sostenere iniziative che rafforzino le comunità locali, incluso l’accesso all’istruzione, la protezione dei civili e strategie di sviluppo che offrano ai giovani di entrambe le parti opportunità per costruire vite stabili e appaganti.
La nostra visione è guidata dal principio di Unica Famiglia sotto Dio, che ci chiama a vedere il Medio Oriente non come un paesaggio di divisione, ma come una regione le cui popolazioni—ebrei, musulmani, cristiani e altri—hanno storie profonde e interconnesse. Osservando questa giornata, la UPF esprime rispetto per tutte le famiglie colpite dal conflitto e riafferma la propria disponibilità a collaborare con leader, società civile e comunità religiose per promuovere percorsi di dialogo e cooperazione.
Dr. Tageldin I. Hamad, Chairman, Universal Peace Federation International
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