Promuovere integrazione sociale ed eguaglianza con un approccio dell’intera società (whole-of-society)
La Universal Peace Federation (UPF), fondata dalla Dr.ssa Hak Ja Han e dal compianto Dr. Sun Myung Moon, ONG con status consultivo generale presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC), porge i suoi saluti a tutti i partecipanti al Secondo Vertice Mondiale per lo Sviluppo Sociale (SWSSD 2025), che si tiene a Doha dal 4 al 6 novembre 2025.
Nel segnare il trentesimo anniversario del Vertice Mondiale per lo Sviluppo Sociale di Copenaghen (1995), questo incontro riafferma l’impegno globale per dignità, eguaglianza e solidarietà quali fondamenti dello sviluppo sostenibile, come enunciato nei tre pilastri: eradicazione della povertà, piena occupazione e integrazione sociale. Questi principi restano vitali mentre il mondo affronta diseguaglianze crescenti e frammentazione sociale.
UPF sottolinea l’esigenza di andare oltre le divisioni settoriali attraverso un approccio dell’intera società (whole-of-society). Questo concetto, centrale nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, indica strategie che coinvolgono tutti i settori—pubblico, privato, società civile e comunità religiose—nel conseguire gli SDGs mediante partecipazione coordinata e responsabilità condivisa. Esso richiede una governance inclusiva che unisca istituzioni pubbliche, società civile, mondo accademico, impresa e comunità di fede, in linea con l’SDG 17 su partnership e accountability. UPF sostiene questo approccio promuovendo valori etici condivisi e la leadership morale necessaria a costruire fiducia e cooperazione tra attori diversi.
Risoluzioni ONU recenti, come A/RES/78/178, e il Factsheet UNESCO sulla Inclusione Sociale evidenziano l’importanza del dialogo culturale e del rispetto della diversità. Chiamano a politiche fondate sulla collaborazione più che sulla competizione, e a cornici che armonizzino il progresso materiale con lo sviluppo morale.
In questo contesto, UPF rinnova la proposta di creare un Consiglio Interreligioso presso le Nazioni Unite. Un simile organo istituzionalizzerebbe il dialogo tra le religioni del mondo, offrirebbe prospettive morali ed etiche ai processi decisionali e favorirebbe la collaborazione tra tradizioni. Concepite dopo il Millennium Summit 2000 e proposte formalmente dal Fondatore di UPF, Rev. Moon, nel 2000 al Palazzo di Vetro, tali funzioni fornirebbero un meccanismo stabile per integrare l’etica nelle politiche, mediare nella prevenzione dei conflitti e promuovere coesione socialeattraverso la cooperazione interreligiosa.
Attraverso iniziative come la Peace Road e la Middle East Peace Initiative, che ha facilitato dialoghi riducendo le tensioni settarie, UPF dimostra che la collaborazione interreligiosa e intersettoriale può produrre risultati tangibili. Inoltre, i seminari per il rafforzamento della famiglia e i forum di leadership di UPF sono in sintonia con il riconoscimento, contenuto nella Dichiarazione di Copenaghen, della famiglia quale pietra angolare della stabilità sociale e prima scuola di empatia, responsabilità e convivenza.
Il Vertice 2025 di Doha offre un’opportunità storica per tradurre la comprensione interreligiosa in meccanismi istituzionali durevoli a favore della pace e della coesione sociale. Adottando un approccio dell’intera società, i leader mondiali possono allineare governance, etica ed educazione per costruire comunità resilienti. UPF invita il Vertice a rinnovare l’eredità di Copenaghen sostenendo la creazione di un Consiglio Interreligioso ONU, rafforzando politiche che sostengano la famiglia come unità fondamentale della società e promuovendo l’approccio dell’intera società nelle strategie nazionali di sviluppo.
Dr. Tageldin Hamad
Presidente, Universal Peace Federation
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