Dichiarazione della Universal Peace Federation a conclusione della COP30
La COP30 ha prodotto anche diversi impegni operativi, tra cui un Appello globale all’azione sulla gestione integrata degli incendi e sulla resilienza agli incendi boschivi, firmato da oltre 50 Paesi e organizzazioni; nuovi obiettivi per ripristinare paesaggi forestali degradati in tutto il bacino; e impegni ad ampliare la condivisione dei dati, le capacità delle comunità e i sistemi di allerta precoce per i rischi climatici, anche tramite iniziative multi-rischio. I delegati hanno sostenuto approcci per migliorare trasparenza e tracciabilità negli sforzi nazionali di adattamento e per accelerare approcci integrati che colleghino sicurezza idrica, sistemi alimentari e resilienza degli ecosistemi, in linea con la tabella di marcia Baku–Belém emergente.
La COP30 ha inoltre fatto avanzare varie misure strutturali, tra cui il rafforzamento della pianificazione globale per l’adattamento e dei meccanismi finanziari, rinnovati impegni a rendere operativo il finanziamento per adattamento e resilienza, nonché iniziative per migliorare il monitoraggio, regolare le filiere trainate dalle commodity e coordinare le politiche di tutela forestale tra le regioni.
La Universal Peace Federation afferma che la stabilità di lungo periodo richiede una gestione responsabile dell’ambiente naturale. La COP30 ha dimostrato chiaramente che la stabilità degli ecosistemi è inseparabile da quella delle società e che la cura del creato deve essere integrata nei più ampi sforzi di costruzione della pace.
La UPF richiama la Dichiarazione di Kathmandu sul Cambiamento Climatico (2018), adottata durante l’Asia Pacific Summit in Nepal—programma UPF organizzato in partenariato con l’International Conference of Asian Political Parties—che ha affermato l’importanza dell’UNFCCC e dell’Accordo di Parigi, ha sollecitato adattamento e mitigazione in egual misura e ha chiamato alla cooperazione tra governi, scienziati e organizzazioni religiose.
La UPF accoglie con favore l’accento posto alla COP30 sulla cooperazione multi-stakeholder in linea con l’Action Agenda della conferenza. Le conclusioni adottate invocano progressi concreti nella gestione sostenibile delle foreste, in una giusta transizione verso le energie rinnovabili e nella diffusione dell’economia circolare.
Come hanno sottolineato i Fondatori della UPF, Dr.ssa Hak Ja Han e Dr. Sun Myung Moon, il progresso dell’umanità dipende da uno spirito di responsabilità condivisa e dalla consapevolezza della nostra interdipendenza al di là di confini, culture e fedi. A conclusione della COP30, la Federazione incoraggia la cooperazione continua tra governi, istituzioni internazionali e società civile per mantenere gli impegni assunti a Belém e assicurare che le future generazioni ereditino una Terra stabile ed equilibrata.
Dr. Tageldin Hamad, Presidente, Universal Peace Federation
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