Di Carlo Chierico,
Africa Day: questo il nome
dell'incontro che si è tenuto venerdì 25 maggio alla Casa del Volontariato in
via Correggio 59, a Monza. Un incontro informale, ma anche di semplice
celebrazione, insieme ad esponenti delle varie comunità presenti sul
territorio, riguardo alle tematiche del continente africano in occasione della
giornata dedicata all'Africa dalle Nazioni Unite.
Un momento, quindi, per
riflettere sulle sfide e le conquiste dei popoli dell'Africa e su come possiamo
noi, qui dall'Italia e da Monza, interagire. La nostra partecipazione all'Africa
Day, vuole essere anche un sostegno per la costruzione della pace, iniziando
dal dialogo che porta ad una conoscenza reciproca.
La serata è iniziata con una
breve introduzione sul significato della giornata dell'Africa Day (o African
Liberation Day, come chiamato da altri) che segna la fondazione nel 1963
dell'Organizzazione dell'Unità Africana, oggi conosciuta come l'Unione Africana.
L'incontro è proseguito con un
forte spirito di integrazione. Ha colpito la provenienza degli ospiti, oltre
naturalmente a numerosi italiani, tra cui molti giovani, da tanti paesi
africani: Marocco, Egitto, Senegal, Camerun, Ciad, Ghana, Burkina, Mali, Costa
d'Avorio, Benin, Sudan, Somalia, Nigeria.
Sono emerse varie idee e
proposte. Alberto Valli, l'educatore che segue, per conto della Cooperativa
Aeris di Vimercate, un gruppo di profughi di varie origini africane, che
lavoravano in Libia e al momento della caduta di Gheddafi sono stati trasferiti
in Italia, ha illustrato la situazione di queste persone, e come si sta operando
per inserirli in aziende del territorio per degli stage lavorativi gratuiti,
grazie a dei fondi già reperiti, in modo che possano acquisire professionalità
per facilitare il loro l'inserimento nel mondo lavorativo del nostro paese.
Edy Magne del Camerun ha
proposto la creazione di un Centro Culturale Africano, come ce ne sono in altri
paesi europei, mentre suo marito Alex Wafo ci ha invitati alla festa
“Filafrica” che si terrà a Filago (BG) dal 5 all'8 luglio, dove oltre a vari stand
ci saranno avvenimenti culturali e sportivi e la possibilità di esibirsi in
canti e balli, con la novità di una sfilata con abiti tradizionali.
Idriss El Amalillah, di
origine marocchina, dell'associazione dei Giovani Musulmani di Monza Brianza, ha
proposto un torneo interetnico di pallavolo femminile, visto che abbiamo già il
Trofeo della Pace, torneo interetnico di calcio. L'idea è piaciuta a tutti e
sarà una delle prime cose che verranno realizzate.
Enrico Danili, preside di un
istituto superiore di Vimercate (MB) si è messo a disposizione per stimolare i
suoi studenti per ricerche ed incontri dedicati all'Africa, come già fatto in
passato per altri paesi, come per la Birmania. Con la sua esperienza interculturale
potrà aiutare a sviluppare progetti in questa direzione.
Kwaku Yeboah,
dell'associazione ghanese, ha auspicato che ci si possa incontrare con regolarità, almeno con cadenza bimestrale,
per dare modo di costruire insieme un percorso condiviso e partecipato.
Molte altre sono state le idee
proposte. Non c'è niente di meglio che operare insieme su progetti condivisi,
il dialogo serve a ben poco se non porta ad una collaborazione concreta.
Infine l’UPF anche quest'anno
si fa promotrice delle numerose giornate proclamate dall’ONU, insieme ad altre
associazioni, come la “Settimana della Pace” che inizierà il 21 settembre con
la veglia interreligiosa di preghiera per la pace nel mondo, che si terrà
all'aperto davanti al Municipio di Monza per l'ottavo anno consecutivo.
Prendendo spunto dall'Africa
Day, ci sentiamo tutti un po’ più africani.
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