18 luglio 2012

Il manager etico promuove l’economia sociale


Maurizio Testa, amministratore delegato di Teamforce: «È una reale sfida credere in una fiducia rinnovata nell’uomo, mettendo a fattore comune i propri talenti e le proprie risorse» 

di Francesco Fravolini

Gli antichi paradigmi economici dell’imprenditoria del Belpaese devono cambiare abito e indossare indumenti più moderni, al passo con i tempi, per dare il giusto spazio all’etica di impresa. È necessario un comportamento responsabile nei confronti del settore economico, al fine di aumentare le occasioni di business in modo responsabile e trasparente. Il triste episodio dei prodotti derivati, solo per fare un banale esempio, deve far riflettere gli operatori del settore per consentire un reale cambiamento di cultura d’impresa. Il manager etico può essere una nuova interessante figura del Terzo Millennio poiché il suo compito è basilare: comprendere le esigenze future della società. La persona deve tornare al centro della vita, sgomberando il campo dai meri interessi finanziari, mirati solo a portare lauti profitti a un ristretto gruppo.     
«‘Italia, terra di santi, poeti e navigatori’. Questo antico motto – commenta Maurizio Testa, amministratore delegato di Teamforce - descrive bene lo spirito del nostro popolo, gente profonda, che sa amare, che da sempre porta quella innata creatività che, oltre la nebbia, consente di scorgere nuovi orizzonti, che sa mettersi in gioco e rischiare tutto pur di scoprire le nuove terre, le nuove rotte, i nuovi mari. Il desiderio di parlare di questi tempi di imprenditorialità etica spinge, probabilmente, a fare un salto oltre il confine della pur importante ricerca di onestà, trasparenza, delle tasse pagate, del lavoro fatto bene e con amore».
L’imprenditorialità responsabile è un’attenta gestione finalizzata ad accrescere il contributo positivo che l'impresa offre alla società, riducendo drasticamente gli effetti negativi sulle persone e sull'ambiente. Il concetto vuole identificare il modo con cui gli imprenditori interagiscono quotidianamente con gli altri soggetti interessati. L'imprenditore responsabile tratta clienti, soci d'affari e concorrenti con equità e onestà perché crede fermamente nella salute, nella sicurezza e nel benessere generale di dipendenti e consumatori. L’impresa responsabile non si limita al mero rispetto delle normative ma spinge la sua azione oltre le prescrizioni minime fissate dalla normativa.
«Parlare di imprenditorialità etica significa chiedere un grande salto di qualità a tutti gli imprenditori che hanno a cuore il bene comune, la creazione di nuovo valore sociale. Il momento, drammatico per noi occidentali, impone di ripensare profondamente – continua Maurizio Testa - alle cose che facciamo e a come le facciamo. Perché, che il “vecchio mondo” stia implodendo in modo irreversibile, è ormai sotto gli occhi di tutti, molto più difficile scommettere su come sarà il “nuovo mondo”, che è in fase di emersione. Di sicuro, quello che sarà dipende anche dalle nostre azioni. Per questo, affinché il “nuovo mondo” non diventi terreno di antiche battaglie per nuovi feudi, sentiamo la necessità di chiamare a raccolta tutti gli uomini, imprenditori, managers, lavoratori, che hanno a cuore la costruzione di un mondo migliore per questa generazione e per quelle che seguiranno. Essere imprenditori etici oggi diventa, dunque, una sfida – conclude Testa - a credere in una fiducia rinnovata nell’uomo, mettendo a fattore comune i propri talenti e le proprie risorse, per innovare e sviluppare insieme quello che da soli non sarebbe possibile. Serve un modello di uomo nuovo guidato da persone coraggiose e generose, pronte a metterci la vita. Noi di Teamforce siamo inseriti in questa prospettiva e vorremmo essere una opportunità operativa concreta di aggregazione “buona e utile”, per tutti gli “uomini nuovi” che vogliono spendersi per costruire un mondo migliore di quello che stiamo lasciando».

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