Di Giorgio Gasperoni
Dal 4 al 6
Novembre 2011 a la Valletta, Malta, la Universal Peace Federation (UPF) ha
organizzato con il Patrocino del Presidente Maltese, George Abela, una
conferenza sul tema: Europa, Africa e una
Cultura di Pace – Una Nuova Visione per la Cooperazione. Erano presenti
diversi capi di Stato Africani e molte personalità influenti sia dall’Europa
che dall’Africa, ma anche altre parti del mondo erano rappresentate.
Un’altra
importante conferenza sul tema “ Una
Nuova Visione della Pace e lo Sviluppo Umano” è stata organizzata dall’UPF
a Parigi presso la sede dell’UNESCO lo scorso 12-13 Aprile 2012, in
cooperazione con la Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo e diverse
altre NGOs, con l’assistenza della Delegazione Permanete del Sultanato
dell’Oman e della Repubblica dell’Uganda presso l’UNESCO e il Patrocinio del
Dr. Boutros Boutros-Gali, Segretario Generale delle Nazioni Unite negli anni
1992-1996 e attualmente presidente della sezione Democrazia e Sviluppo
dell’UNESCO.
Il Dr. Boutros Boutros-Ghali ha affermato nel suo
discorso, letto dalla sua segretaria Dr.ssa Sonia Ramzi, che è essenziale affermare
un tipo di diplomazia “preventiva”, di mediazione e conciliazione, da parte
delle organizzazioni regionali, come da lui meticolosamente elaborate nel 1992,
nella sua “Agenda of Peace”. Egli ha inoltre messo l’accento sul problema del
disarmo e del controllo del movimento delle armi convenzionali e la necessità
di comprendere che la pace e lo sviluppo della democrazia procedono di pari
passo. Egli ha concluso con una nota ottimistica: “Ho fiducia nel futuro perché
so che uomini e donne di buon carattere stanno lavorando per la pace”.
La Prof.ssa Fausta Morganti, già Segretario di Stato alla Pubblica Istruzione della Repubblica di San Marino, e attualmente rappresentante per San Marino all’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) ha partecipato ad entrambe le conferenze. Abbiamo chiesto alla Prof.ssa Morganti di parlarci dei contenuti di tali eventi.
Prof.ssa
Morganti: L'incontro di Parigi è stato
particolarmente interessante per due aspetti:
la
continuità e l'approfondimento dei temi trattati anche a Malta: definizione di
una nuova visione della pace, che si fonda sullo sviluppo umano a partire dal
rispetto e dalla valorizzazione delle differenti risorse umane, economiche,
sociali;
la
partecipazione e dunque l'opportunità di un dialogo interattivo fra
generazioni, fra sessi, fra competenze: da quelle più istituzionali
(consigliere di delegazione, vice ministro, segretario generale ONU,
ambasciatori, ministri) a esperti di economia, politica, filosofia, psicologia,
educazione.
I temi
trattati hanno teso tutti a riflettere sullo sviluppo umano e la cooperazione
fra le persone al fine di costruire una pace duratura, vera, basata
sull'apporto che ogni essere umano è in grado di dare, se le diversità non costituiscono
più conflittualità, ma diventano ricchezza da condividere e rendere operante ai
differenti livelli.
Le questioni
di genere, il dialogo intergenerazionale, e la centralità politica data allo
sviluppo e all'uscita dalla povertà del continente africano, tutt'ora oggetto
di mire di sfruttamento e di emarginazione, hanno dato significato ai dati,
alle idee, alle analisi sviluppate dalle relazioni degli oratori, precise,
molto approfondite, ricche di informazioni.
L'organizzazione
(come sempre perfetta) della conferenza, e la scelta di una sede prestigiosa, (l'UNESCO),
hanno dato rilievo ad una riunione che non voleva soltanto essere un
riferimento su tematiche di grande attualità, ma anche creare il clima e
l'atmosfera necessari per continuare a riflettere nel tempo, individualmente e
come organizzazioni partecipanti: mi riferisco sia alI'UPF, sia alle tante
altre organizzazioni e centri studi rappresentati dagli oratori.
In questa
cornice grande potenzialità ha assunto il forum dei giovani che ha "esplorato"
la cittadinanza globale, il ruolo dell'educazione informale e dell'educazione
ai valori.
Il forum ha
messo l'accento in particolare sui programmi dell’UNESCO e di alcuni Paesi per
i giovani e rilevante è stata l'attenzione per il programma di educazione islamica
presentato da Lotifa Begum. La sessione riguardo lo sviluppo umano è stata
caratterizzata dalla presidenza del comitato europeo dei giovani della UPF (Kathrin
Plane) e gli argomenti trattati hanno spaziato dal dialogo interreligioso e
interculturale alle vaste problematiche delle strategie di difesa nazionale.
Il programma
è stato di per sé un invito a rinunciare a visioni pregiudiziali e/o
ideologiche; la qualità dei relatori e delle relazioni ha permesso la
comprensione dei temi trattati in un quadro internazionale autentico, anche e
soprattutto per le nuove emergenze prospettate in Paesi che non sempre sono
sotto i riflettori della comunità internazionale.
Anche per
questo il convegno lascia una idea di costruzione della pace, universale, con
il contributo insostituibile di tutti, dai più piccoli ai più grandi, ed è in
questo contesto che anche San Marino può avere un ruolo non marginale.
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