Mondo intero - 12.4.2008
Si gioca sui campi della Dominante a Monza e su quelli dei comuni di Agrate, Villasanta, Brugherio e Cologno Monzese. Si chiude il 15 giugno
Scritto da
Alessandro Baretti
Le parole stanno a zero se i significati che veicolano non sono sostenuti dai fatti. Qualche mese fa, nel corso di una conferenza stampa, è capitato di ascoltare Don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera (associazione che promuove la lotta contro le mafie), denunciare il fatto che a organizzare diversi dibattiti contro la mafia fossero gli stessi appartenenti alle cosche. “Perché le parole stanno a zero” trapelava da chi in quei dibattiti si truccava da accusatore mascherando inequivocabili i tratti dell’accusato.
Premessa utile a introdurre il senso - e i significati - del “Trofeo della Pace”, campionato di calcio a 7 quest’anno alla sua terza edizione. Le finalità dell’ente organizzatore, la sezione di Monza della federazione internazionale interreligiosa per la pace nel mondo presieduta da Carlo Chierico, sono la promozione dei diritti umani, l’integrazione tra differenti gruppi etnici che abitano un medesimo territorio, e la pace. Parole costrette a rimanere un ideale invito alla fratellanza se non fossero sostenute da una serie di iniziative che danno sostanza e significato al messaggio. Federazione interreligiosa, s’è detto. E allora al torneo partecipano, dal 30 marzo scorso all’8 giugno, rappresentative che realmente fotografano alcune tra le innumerevoli confessioni religiose presenti sulla terra: tre italiane, una mista del Sud Africa, il Perù e la Bolivia (cattolici o spirituali laici), il Tibet (buddisti), due egiziane, l’Algeria, il Senegal, il Marocco, una mista del Nord Africa e il Bangladesh (musulmani e induisti riferendosi all’ultima nazione citata), e ancora l’Ucraina (cristiani ortodossi). Perché innanzitutto dal confronto con “altre” religioni, o dalla semplice osservazione ripulita dai pregiudizi, può svilupparsi un’autentica spinta a desiderare la convivenza tra differenti confessioni.
A proposito di diritti umani è carica di significati la partecipazione al “Trofeo della Pace” del Tibet. Al di là dell’opportunità o meno di boicottare i Giochi Olimpici di Pechino 2008 in risposta all’occupazione cinese del territorio tibetano, e al successivo tentativo della Cina di annullare il tessuto sociale, culturale e religioso della popolazione che lo abita, resta evidente che in Tibet il governo di Pechino eserciti un'illegittima politica di espansione. E la partecipazione al Torneo dei ragazzi tibetani porta con sé la riflessione in merito al sostanziale disinteresse di larga parte della comunità politica internazionale a proposito della questione tibetana.
Nell’ambito del rispetto dei diritti umani rientrano anche i diritti del lavoratore. In tal senso è significativa la scelta dei palloni da utilizzare durante le partite: sono messi a disposizione dall’ente “Diritti in gioco”, che si batte contro lo sfruttamento minorile sul lavoro. Le cuciture dei palloni non saranno insomma frutto del lavoro di bambini, come invece è successo in eventi sportivi ben più importanti.
E’ una forma di educazione, un “semplice” appello alla sensibilità altrui, ma anche la decisione di sostituire immediatamente il giocatore che bestemmia in campo contribuisce a dare un senso al Torneo. Altre le violenze, anche verbali, da annullare prima della bestemmia, ma è ovvio che nell’ambito di un torneo promosso da un’associazione interreligiosa possa stonare una partita di pallone giocata con l’eco di continue imprecazioni a sfondo religioso. Un “vaffa” qui e là sarà sufficiente a sfogare le piccole tensioni che genera una partita...
Si gioca sui campi della Dominante a Monza e su quelli dei comuni di Agrate, Villasanta, Brugherio e Cologno Monzese. Si chiude il 15 giugno, una settimana dopo la fine del torneo programmata l’8, con una festa alla cascina Costa Alta del parco di Monza. Intanto, domenica 30 marzo, si è svolta la giornata inaugurale del torneo. Sul campo della Dominante l'Egitto1 ha sconfitto per 7-4 Italia2. Mentre alla cascina Bassa si è svolta la festa d'apertura con la condivisione di cibo etnico preparato dagli stessi partecipanti. Domenica 6 aprile infine si sono giocate altre tre partite: Italia1-Bolivia 4-4; Egitto2-Bangladesh 6-3; Italia Cral-Tibet 10-4.
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