di Geshe Gedun Tharchin
Vorrei dire qualcosa sul tema della comunicazione attraverso il silenzio basandomi sul pensiero buddhista, che costituisce il mio retroterra culturale.
… Il silenzio è una forma di meditazione, ma che non è stata insegnata da nessuno. È un dono proprio della natura umana, che serve per il benessere del genere umano, per una riflessione profonda, accompagnata da un ritmo di respiro lento e dal rilassamento del sistema nervoso. È una medicina innata e naturale per lo spirito umano ed un mezzo per arricchire le qualità umane. La sola cosa che dovremmo fare è realizzarne il grande valore ed esserne coscienti, preservandolo con comprensione.
Il silenzio è un mezzo per dare benessere al cuore umano ed è fonte di conoscenza e di profonda riflessione. È una meditazione umana, che dovrebbe essere eseguita durante tutta la vita, in quanto valore spirituale fondamentale per tutti gli stati di crescita spirituale, dal livello ordinario di valori morali fino alla piena illuminazione.
Ho affrontato il tema basandomi sulla mia cultura, ma questo non significa che altre culture non includano questo messaggio. Ho imparato che tutte le culture del mondo sono portatrici degli stessi messaggi, insegnati dalle loro genti. Oggi, secolo di scambi culturali e di società multietnica, dobbiamo rispettare e comprendere le altre culture e il loro valori per il beneficio dell’umanità. Dovremmo guardare la cultura mondiale come prodotto di tutta l’umanità, come un intangibile patrimonio umano, che deve essere preservato e trasmesso anche alle generazioni del futuro.
Il silenzio è cibo che a un tavolo permette di gustare la diversità; per noi, questa esperienza del silenzio è ancora a livello intellettuale e astratto: gustare come questo motore immobile possa accrescere e sprigionare, esaltandole, le diversità di ognuno, è ancora un'iniziativa a venire...
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